Ronan Satchel O’Sullivan Farrow, meglio noto come Ronan Farrow, unico figlio naturale di Woody Allen e Mia Farrow, nato il 19 dicembre 1987 a New York, è un giornalista Premio Pulitzer nel 2017 per l’articolo From Aggressive Overtures To Sexual Assault, che sostanzialmente diede il via al “caso Weinstein”. Si ipotizza che possa essere il figlio di Frank Sinatra, ma su questo non vi sono certezze ufficiali e ne parliamo dettagliatamente più avanti. Ronan è apertamente gay ed è fidanzato con Jon Lovett, comico e autore.
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Negli anni successivi, Farrow avrebbe continuato ad occuparsi di argomenti sensibili, chiamando in causa ad esempio le malefatte dell’allora CEO di Cbs, Leslie Moonves, accusato di comportamenti inappropriati e molestie (2018); del 2021, invece, l’accurata indagine sulla complessa questione dell’amministrazione di sostegno a cui la cantante Britney Spears è stata sottoposta per quasi 20 anni. L’interesse di Farrow per questi temi trova le sue radici nella sua storia personale, e chiama in causa il difficile, per non dire inesistente rapporto col padre biologico.
Ronan Farrow nasce nel 1987, quando la relazione tra Allen e Mia Farrow è già in crisi; i due non fanno vita comune, non hanno più rapporti e abitano in case separate. Secondo alcuni, addirittura, Ronan non sarebbe nemmeno figlio di Allen, bensì di Frank Sinatra, ex marito dell’attrice, che nel 2013, a Vanity Fair, avrebbe confessato: “Sì, è possibile che Ronan fosse di Frank”. Dal canto suo, Allen ha sempre pubblicamente sostenuto la paternità di Ronan, da ultimo in un’intervista al The New York Magazine: “Credo sia mio figlio, ma non ci metterei la mano sul fuoco”.
Dotato di abilità di apprendimento fuori dalla norma, Ronan ottiene a soli 15 anni una laurea in filosofia al Bard College, per poi, nel 2009, conseguire una laurea in legge a Yale. Per otto anni, dal 2001 al 2009, Ronan lavora per conto dell’UNICEF, occupandosi di bambini e giovani. Successivamente, durante l’amministrazione Obama, entra a far parte di una task force governativa, istituita dal Segretario di Stato Hillary Clinton, che si occupa di revisionare le politiche governative americane in relazione ai problemi delle popolazioni giovani in tutto il mondo. Nel 2012 lascia l’incarico, e negli anni successivi, inizia una carriera come giornalista investigativo freelance.
Nel 2016, circa un anno prima dell’articolo sul New Yorker, Farrow, attraverso le colonne del The Hollywood Reporter, aveva gettato nuova luce su un caso che quasi vent’anni prima era stato al centro delle cronache: le supposte molestie sessuali inflitte da Woody Allen alla figlia adottiva Dylan nel 1992, quando la bambina aveva 7 anni. Dopo 14 mesi di indagini, nel 1993, il procuratore distrettuale Frank Maco aveva deciso di non procedere oltre: le prove non erano conclusive e un lungo processo avrebbe rischiato di minare irrimediabilmente la già fragile psiche della bambina. Ciò nonostante, sarebbe stata la stessa Dylan, dopo decenni di silenzio, a reiterare le accuse, nel 2014, attraverso una lettera al NY Times. Ronan, dal canto suo, nel pezzo del 2016 mette sotto accusa un intero sistema, reo di coprire i potenti, come il padre, in grado di mettere a tacere le rivendicazioni delle vittime attraverso un sottile meccanismo omertoso.
“Quando Dylan rese nota la propria atroce sofferenza di fronte al modo in cui le sue accuse erano state ignorate, con la stampa spesso disposta a lasciarsi prendere in giro (da Allen, ndr) ho finalmente capito che lei aveva sempre avuto ragione. Ma la lenta evoluzione dei media appartenenti alla vecchia scuola ha contribuito a creare una cultura di impunità e silenzio. Amazon ha pagato milioni per lavorare con Woody Allen, finanziando una nuova serie e un film. Gli attori, inclusi alcuni che ammiro molto, continuano a mettersi in fila per recitare nei suoi film. “Non c’è niente di personale”, dicono. Ma mia sorella sta male ogni volta che uno dei suoi eroi, come Louis C.K., o star della sua età, come Miley Cyrus, lavorano con Woody Allen; è questo ad essere personale, per mia sorella e per le donne di tutto il mondo che hanno sporto denunce di violenza sessuale mai comprovate da una condanna“,
Negli anni successivi, anche a causa di questo articolo, i rapporti tra Ronan Farrow e Allen non sarebbero migliorati; nel 2020, l’attore e regista, in un’intervista al Telegraph avrebbe anzi definito “scadente” il lavoro giornalistico del figlio. Allen, commentando infatti un editoriale del New York Times che aveva caratterizzato i pezzi di Farrow come “delle storie cinematografiche con buoni e cattivi”, ha rincarato: “Nei miei confronti non è mai stato onesto, ma l’ho sempre capito, in fondo; ha scelto di essere leale nei confronti di sua madre. Ora però vedo che anche gli altri iniziano a rendersi conto che non solo rispetto a me la sua etica giornalistica è scadente, e non sono molto sicuro che la sua credibilità durerà ancora a lungo“.
I figli di Woody Allen sono in tutto cinque; oltre a Dylan, l’attore ha adottato con Mia Farrow anche un bambino sudcoreano, in seguito ribattezzato Moses: dopo la fine della relazione con la storica compagna, Allen avrebbe poi adottato altri due bambini, Bechet e Tio Manzie, insieme alla moglie Soon-Yi Previn.