Tony Hughes, nato il 26 agosto 1959 era il ragazzo sordomuto che fu ucciso dal serial killer Jeffrey Dahmer, il 24 maggio 1991. Era un aspirante modello che si arrangiava con altri lavori e viveva a Madison, nel Wisconsin, L’episodio Ridotto al silenzio della serie Mostro – la storia di Jeffrey Dahmer, che è incentrato sul suo omicidio, è stato uno di quelli che ha suscitato reazioni emotive più forti da parte del pubblico. Conosciamo chi era Tony anche attraverso le parole di sua madre Shirley e una delle sue quattro sorelle, Barbara Hughes Holt.
Tony Hughes, il ragazzo sordomuto ucciso da Jeffrey Dahmer nel ’91.Tony Hughes aveva pochi anni di età quando gli furono prescritti dei farmaci per curare una polmonite che danneggiarono il suo udito. Il piccolo diventò completamente sordo e non riuscì mai a parlare, poteva esprimersi solo attraverso la lingua dei segni. Nonostante questo, secondo chi lo ha conosciuto, Tony non voleva che la sua disabilità frenasse le sue aspirazioni. Dopo essersi diplomato alla scuola per non udenti, si trasferì a Madison, nel Wisconsin, dove frequentò il College, sperando di entrare, come modello, nel mondo della moda. Nella serie creata da Ryan Murphy, vediamo che Tony, interpretato da Rodney Burford, ebbe difficoltà a trovare lavoro e fu assunto dal proprietario di un negozio di abbigliamento che conosceva la lingua dei segni.
Tony Hughes e Jeffrey Dahmer si incontrarono in un gay bar di Milwaukee, il club 219, frequentato regolarmente dall’omicida, nel 1991. Secondo le testimonianze, i due lasciarono il locale insieme e sembra che Tony avesse accettato l’invito di Jeff, che gli aveva proposto di andare a casa sua per posare per alcune foto, dietro compenso. I due comunicavano scrivendo le frasi su un block notes. Arrivati nell’appartamento di Jeffrey, Tony fu drogato e poi Dahmer gli iniettò acido cloridrico nel cranio attraverso un foro praticato con un trapano. Lo scopo del serial killer era quello di trasfomare Hughes in una sorta di zombie piegato al suo volere, ma ovviamente l’esperimento fallì. Gli inquirenti riferirono che il corpo di Hughes fu disciolto nell’acido da Dahmer, che però tenne con sé il cranio. Due giorni dopo l’omicidio di Hughes, Dahmer uccise un altro ragazzo, Konerack Sinthasomphone, di quattordici anni.
Mostro – La storia di Jeffrey Dahmer, ipotizza che tra i due, prima dell’omicidio, ci sia stato un coinvolgimento romantico. Tuttavia non ci sono prove che dimostrino che ciò sia accaduto nella vita reale. Alcune fonti, all’epoca dei fatti, affermarono che la madre di Tony aveva raccontato che suo figlio, due settimane prima dell’omicidio, le aveva riferito di aver trovato un nuovo lavoro e che il suo datore si chiamava Jeffrey.
Tony Hughes è stata la dodicesima vittima di Jeffrey Dahmer ed è stato ucciso il 24 maggio 1991. Secondo i registri dell’FBI: “Il 31enne Hughes è scomparso il 31 maggio 1991“, ma nessuno lo ha più visto dal 24 maggio, quando ha lasciato il bar. Due mesi dopo, nel luglio del 1991, i suoi resti, compreso il cranio e le vertebre, furono scoperti nell’appartamento di Dahmer, insieme ai resti di molte altre vittime. Tony fu identificato attraverso le sue cartelle dentali. Come spieghiamo anche nel profilo psicologico di Jeffrey Dahmer, il serial killer era solito mangiare parti del corpo delle sue vittime, ma ne conservava anche i resti.
La madre di Tony, Shirley Hughes, intervistata dopo la cattura di Jeffrey Dahmer, ha descritto suo figlio Tony come un ragazzo allegro ed estroverso che “amava aiutare gli altri e fare amicizia“. Come scrive The Guardian, la donna ha seguito tutto il processo a Jeffrey Dahmer ed è riuscita anche ad ottenere 10 milioni di dollari dal serial killer, scalati dai compensi da lui ottenuti per i diritti su film, film tv e altro ancora. Poco dopo l’uscita della serie Netflix, è intervenuta brevemente per dirsi contraria ad un’operazione di questo tipo. Come scrive Today invece, la sorella di Tony, Barbara, disse che suo fratello amava ballare e stare con gli amici e soprattutto “non era una persona che potevi ingannare con facilità e non era una persona ingenua”, per sotolineare