In un’intervista al Corriere, Paola Cortellesi ha parlato dei suoi genitori, due punti di riferimento importanti nella sua vita: il padre era un ispettore di commercio. la madre, invece, casalinga ma con un grande talento da modista. I Cortellesi ebbero tre figli e, riguardo Paola, nella loro semplicità, hanno avuto timore delle insidie rappresentate da una professione instabile come quella attoriale, ma hanno sempre rispettato le scelte della loro figlia, supportandola. Ma allo stesso modo, spiega Cortellesi, suo padre le ha insegnato l’ironia come “arma vincente” per far fronte alle situazioni complicate. Un’ironia che ha caratterizzato il talento e il lavoro dell’attrice e autrice.
“Io ho studiato al liceo e poi mi sono iscritta a Lettere, indirizzo musica e spettacolo, che ho lasciato a metà percorso per studiare teatro. Volevo fare questo, nella vita. Ma per la mia famiglia era una scelta bizzarra, non era il nostro mondo” – ha spiegato Cortellesi a Walter Veltroni per il Corriere della Sera, – “Per cui sembrava solo un sogno, uno di quelli meravigliosi che si fanno da ragazzi. I miei volevano solo proteggermi da eventuali delusioni. Ma non mi hanno mai tarpato le ali, mai hanno fatto prevalere le loro legittime preoccupazioni sulla mia passione. Mi hanno seguito con affetto e discrezione”
Una presenza importante quella dei suoi genitori che fa sentire ancora di più il peso dell’assenza di un padre venuto a mancare qualche anno fa. Un uomo dal quale Paola sembra aver appreso il grande potere dell’ironia.
L’esistenza di mio padre mi ha illuminato la vita. Mi ha insegnato che ridere è una cosa seria. Mi ha insegnato l’umorismo e l’autoironia che mi hanno sempre salvato. Cosa mi direbbe oggi? “Bella di papà”, mi direbbe».
“Mio padre” – ha raccontato Cortellesi a Grazia un po’ di tempo fa – “Doveva gestire tre figli turbolenti. Liti e tensioni, in casa, erano continue, ma la sua arma segreta era la risata. Aveva ragione. Quando la situazione rischia di degenerare, una battuta o uno scherzo aiutano a riportare la calma. La “stupidèra” ha sempre salvato le famiglie”
Il 2023 è stato un anno particolarmente fortunato per Paola Cortellesi che, ad oggi, sta ancora raccogliendo i consensi per il suo primo lungometraggio C’è Ancora Domani. Le fondamenta di questo successo, però, sono da rintracciare anche nella consapevolezza di provenire da una famiglia solida ed unita che l’attrice e regista ha ricordato in più occasioni e che, in parte, ha ispirato la storia di C’è ancora domani. Il film infatti ricostruisce alcuni aneddoti raccontati dai nonni e dai familiari più anziani di Paola. Allo stesso modo però, l’attrice ha avuto tra le sue “muse” anche sua figlia Laura Milani, che fa una breve apparizione nella pellicola.