Il cantautore italiano Francesco Renga, nato ad Udine nel 1968, ha origini sarde da parte di suo padre, Salvatorico, che a sua volta era originario di Tula, in provincia di Sassari, sul Lago Coghinas. Sua madre Jolanda invece era di origini siciliane. Dopo essere andato in pensione, il padre di Renga acquistò una casa ad Alghero e tornava spesso lì e lo stesso fa il cantante, che ama tornare spesso sull’isola a cui è legatissimo.
In più occasioni Francesco Renga ha parlato del suo amore per la Sardegna e delle sue origini: “La Sardegna per me rappresenta le mie radici. La sua cultura, così come la sua storia, la cultura enogastronomica, tutti i suoi profumi, gli orizzonti, la terra: tutto della Sardegna mi riporta all’infanzia perché da sempre, essendo mio padre sardo, ho vissuto l’Isola in questo modo, soprattutto durante il periodo delle vacanze”. In altre interviste Renga ha detto che viene spesso in Sardegna dove ha “migliaia di cugini”.
Tra i ricordi più belli dell’infanzia in Sardegna, Renga ha condiviso quello di suo nonno “Era l’incarnazione perfetta del fiero uomo sardo. Forte, sicuro, orgoglioso. Onesto. Leale. Mi ricordo quando stava seduto nel porticato e con la pattadese tra le mani tagliava i pezzi di pecorino, o la frutta che aveva appena raccolto.” (La pattadese è un coltello a serramanico artigianale sardo, originario di Pattada)
A proposito della sua famiglia, il cantautore ha parlato più volte dei suoi genitori, soprattutto di sua mamma, morta a soli 52 anni, nel 1987: “La sua morte è una ferita che non si è mai rimarginata. Mia sorella Paola me la ricorda molto e mio padre, malato di Alzheimer che oggi ha 90 anni, ha dimenticato tutto, tranne lei”, ha dichiarato Renga in un occasione di un intervista rilasciata a Verissimo. Anche il padre di Renga si è spento nel 2020.
Tra le canzoni più belle composte e cantate da Francesco Renga ricordiamo Tracce di Te, proprio dedicata alla madre, in cui affronta il dolore della perdita “Qui non c’è mai nessuno che mi parli di te, io mi perdo nel fumo di mille parole per fingere che, cerco ancora qualcosa, nel silenzio che c’è, lungo questo cammino io trovo di nuovo le tracce di te”.