Gianni Minà aveva il potere di rendere speciale anche una semplice cena da Checco er Carrettiere a Trastevere. Come quella del 1984 in cui riuscì a riunire quattro giganti del calibro di Muhammad Ali, Robert De Niro, Sergio Leone e Gabriel García Márquez. Un evento immortalato in una celebre foto che tutti ancora oggi ricordiamo. E quel semplice scatto racchiude una storia gustosa che lo stesso Gianni Minà ha raccontato più volte durante la sua vita.
Tutto incominciò quando Minà decise di invitare il leggendario pugile Muhammad Ali nella trasmissione Blitz che presentava su Rai 2. «All’epoca in Rai ci si poteva ancora concedere certe follie», ha ricordato lo stesso giornalista in un’intervista di qualche anno fa. Bastò quella semplice intuizione per scatenare una reazione a catena che Minà non avrebbe potuto prevedere. Nel momento in cui si diffuse la notizie che i due, Minà e Ali, avrebbero cenato assieme da Checco er Carrettiere a Trastevere, infatti, il telefono del conduttore non smise più di suonare.
Il primo a farsi sentire fu la star di Hollywood Robert De Niro, che in quel momento si trovava nella capitale. Senza mezzi termini aggredì simpaticamente Minà, dicendogli che non avrebbe mai dovuto tacergli della cena con un mito assoluto come Cassius Clay. Minà per trarsi d’impaccio lo invitò con loro.
E fu in quel momento che arrivò la seconda telefonata, stavolta con Sergio Leone che aveva da poco firmato il suo capolavoro C’era una volta in America (proprio con De Niro). Il regista appellò Minà come “figlio di buona donna” per non avergli comunicato l’incontro con Ali. Il copione, dunque, si ripeté esattamente nella stessa maniera: per non incorrere nelle maledizioni del grande cineasta Gianni Minà lo portò con sé, Ali e De Niro.
Tutto finito? Neanche per idea. L’ultima chiamata, quella più inaspettata, arrivò quando Minà si trovava sull’uscio di casa. Era il premio Nobel per la Letteratura Gabriel García Márquez, in incognito a Roma per una breve vacanza. Lo scrittore colombiano mise subito le mani avanti e si scusò per non aver avvertito l’amico giornalista di essere nella sua stessa città. Poi chiese di potersi unire alla convivio con Ali, che lui considerava il suo idolo di sempre.
Così, quello che avrebbe dovuto essere un semplice incontro a due, divenne una cena a quattro. Al termine della quale fu scattata la foto che tutte e tutti oggi guardiamo sempre con invidia. E che oltre a fermare uno dei momenti più belli della storia del costume italiano, sottolinea, se ce ne fosse bisogno, quanto grande sia stato Gianni Minà.