Vediamo quando è nata, e come è stata ribadita nel tempo, la passione di Giorgia Meloni per Il Signore degli Anelli. Dai primi anni in Azione Giovani, l’organizzazione giovanile di Alleanza Nazionale, fino alla recente vittoria da leader di Fratelli d’Italia, durante la sua carriera politica non ha mai perso l’occasione per sottolineare il proprio amore per l’opera di J.R.R. Tolkien.
Un viaggio, quello nella Terra di Mezzo, che ha sempre appassionato numerosi giovani di destra, evidentemente desiderosi di trovare, proprio in quel luogo di fantasia, citazioni e aneddoti in cui riconoscere i propri ideali, senza per forza fare riferimento all’Italia fascista di Benito Mussolini. Lo ha sottolineato anche il New York Times che, nei giorni scorsi, ha scritto così di Giorgia Meloni: “La leader della destra radicale che probabilmente sarà il prossimo premier italiano, si divertiva a travestirsi da hobbit“.
Nell’articolo in questione, non mancano quindi riferimenti ai Campi Hobbit, manifestazioni organizzate dal Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile di destra del MSI, che Giorgia Meloni definì “la sua comunità” e dal quale nacque proprio Azione Giovani. Il riferimento all’opera di J.R.R. Tolkien è palese e ribadisce quanto l’autore britannico sia stato sempre un punto di riferimento per i giovani missini, compresa Giorgia Meloni, sull’onda di una interpretazione in chiave neofascista della sua produzione letteraria ad opera di Elémire Zolla. Una naturale identificazione, dice il New York Times, “con gli abitanti della Terra di Mezzo, in lotta contro draghi, orsi e altre creature leggendarie“, in difesa della propria patria e delle tradizioni.
La passione di Giorgia Meloni per l’universo fantasy emerse anche nella scelta del nickname Khy-ri per interagire con la community di Undernet Italia, a cui si presentava come una “draghetta”. Successivamente, ha spiegato di aver imparato da nani, elfi e hobbit il “valore della specificità” e quanto “ciascuno sia indispensabile per il fatto di essere particolare“. Ha quindi estrapolato questa considerazione come una lezione sulla protezione delle nazioni sovrane e delle identità uniche dell’Europa. Negli anni ’90, dopo essere diventata la guida dell’ala giovanile di Alleanza Nazionale, il partito succeduto al Movimento Sociale Italiano, la Meloni ha avviato il suo festival politico, che ha definito “simile” ai Campi Hobbit e che ha chiamato Atreju, come il protagonista de La Storia Infinita, rimando alla “volontà di lottare contro il Nulla che avanza, dal punto di vista filosofico e morale“.
Quando Giorgia Meloni è stata eletta per la prima volta al governo nel 2008, diventando il ministro italiano più giovane in assoluto a 31 anni, ha giurato che non sarebbe stata corrotta “dall’anello del potere“, un altro chiaro riferimento alle opere di Tolkien. Nello stesso anno, ha posato per la rivista Style accanto ad una statua di Gandalf, l’iconico personaggio che vagava per l’immaginaria Terra di Mezzo di Tolkien, posizionata nel suo ufficio da ministro.
Alla convention di Atreju nel 2018, i sostenitori di Giorgia Meloni hanno interpretato i suoi appelli a difendere l’Italia dalla migrazione di massa – e dalla sostituzione dei nativi italiani con degli invasori – come un grido di battaglia per proteggere la Terra di Mezzo. In una manifestazione in Sardegna, Davide Anedda, leader dell’ala giovanile locale di Fratelli d’Italia, ha indossato una maglietta con la scritta “Hobbit“. “Se non vieni dal nostro mondo, è molto difficile da capire“, ha detto Anedda, spiegando che gli Hobbit erano un gruppo rock di estrema destra post-fascista e che Tolkien aveva scritto “una parte fondamentale della nostra storia“. Giorgia Meloni, ormai pronta ad afferrare il suo “anello del potere” dopo decenni passati nelle trincee politiche, ha affermato che la sua comprensione del potere e della corruzione è “strettamente legata alla lettura di Tolkien“. “Considero il potere molto pericoloso“, ha detto, aggiungendo: “Lo considero un nemico e non un amico“.
Il 3 gennaio 2019, per celebrare il compleanno di J.R.R. Tolkien, Giorgia Meloni ha condiviso una foto di sé con in mano La Compagnia dell’Anello. Nel post in questione, si leggeva: “Non amo la spada per la sua lama tagliente, né la freccia per la sua rapidità, né il guerriero per la sua gloria. Amo solo ciò che difendo.
Il 3 gennaio 1892 nasceva J. R. R. Tolkien, autore de Il Signore degli anelli, il libro più straordinario che abbia letto. Non una semplice saga ‘fantasy’ come alcuni (che non l’hanno letto) pensano, ma una straordinaria metafora sull’uomo e sul mondo. Un libro carico di insegnamenti grandiosi e senza tempo. Se non l’avete già fatto, leggetelo assolutamente!“.
“Penso che Tolkien potrebbe dire meglio di noi in cosa credono i conservatori“, ha detto successivamente Giorgia Meloni, definendo Il Signore degli Anelli un “testo sacro“. Il mese scorso, poi, si è lamentata del fatto che il suo fitto programma di campagna elettorale le avesse impedito di seguire la nuova serie Gli Anelli del Potere, ambientata nella Seconda Era della Terra di Mezzo, migliaia di anni prima degli eventi raccontati ne Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli.
Durante l’evento di chiusura della sua recente campagna elettorale, organizzato in Piazza del Popolo (Roma), Pino Insegno è poi salito sul palco per sostenere Giorgia Meloni, presentandola proprio tramite le parole de Il Signore degli Anelli, nello specifico con una parte del monologo di Aragorn (da lui stesso doppiato). Ha quindi dichiarato: “Verrà il giorno della sconfitta, ma non è questo“.
Il suo consigliere, Pietrangelo Buttafuoco, ha commentato il successo politico di Giorgia Meloni parlando di “generazione Tolkien che entra a Palazzo Chigi“, mentre sua sorella ha anticipato la sua elezione rivolgendole parole d’affetto tramite un post su Facebook in cui ha scritto: “Ti accompagnerò sul monte Fato a gettare quell’anello nel fuoco, come Sam con Frodo, sapendo che non è la mia storia che verrà raccontata, ma la tua, come è giusto che sia”. Arianna Meloni ha quindi ricordato le parole de Lo Hobbit che Giorgia Meloni usò per chiudere uno dei suoi primi interventi ad un congresso di Alleanza Nazionale: “Non sta a noi dominare tutte le maree del mondo. Il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a coloro che verranno dopo terra sana e pulita da coltivare“.