In occasione della release cinematografica di Io Capitano nei cinema statunitensi (dal 23 febbraio 2024) Matteo Garrone ha raccontato ad Indiewire cosa abbia significato girare un film con due protagonisti esordienti e non avvezzi alle dinamiche dell’industria.
Se da un lato il candore di Seydou Sarr (Seydou) e Moustapha Fall (Moussa) ha aiutato a rendere più “veri” e credibili i due protagonisti, dall’altro ha portato a situazioni piuttosto bizzarre, in occasione ad esempio di incontri con alcune famose star hollywoodiane, affascinate dal travolgente successo del film.
In particolare Garrone ricorda come sia Joaquin Phoenix che Sean Penn abbiano fatto i complimenti ai due giovani protagonisti, i quali, però, non li hanno riconosciuti. Stessa sorte, per Steven Spielberg.
“Eravamo ai Golden Globe, e Joaquin Phoenix si era complimentato con loro, in particolare con Seydou: “Sei stato grande”, gli ha detto. Ma lui non sapeva chi fosse.
Un’altra volta, eravamo a cena da Sean Penn a Malibu; aveva detto ottime cose dell’interpretazione di Seydou, che, di nuovo, non lo conosceva.
E lo stesso con Spielberg; ce l’avevamo a dieci metri di distanza, durante la cerimonia dei Golden Globes, ma loro non l’hanno riconosciuto!
Hanno questo pizzico d’ingenuità che mi piace, e sono sicuro che per loro, anche la notte degli Oscar andrà giù come un bicchier d’acqua; non sentono la pressione”
Dopo aver inizialmente pensato di affidarsi ad attori senegalesi, ma di estrazione europea, Garrone ha invece deciso di cercare i suoi protagonisti direttamente a Dakar, per non perdere l’autenticità: “Cercavo una purezza d’espressione. Con molti attori, spesso, finisce che ti fanno vedere quanto bene sanno recitare. Loro, invece, non avevano sovrastrutture, erano puri, e usavano solamente l’emozione che provavano, senza affidarsi alla tecnica; non sanno cosa sia il narcisismo!“.
Ma gli aneddoti non finiscono qui; Garrone, infatti, nell’intervista a Indiewire racconta di un divertente fraintendimento occorso a Moustapha Fall dopo essere stato scritturato: “Film italiano, troupe italiana… credeva ci saremmo dovuti vestire bene! Poi, invece, gli ho messo addosso quegli stracci, e c’è rimasto male. Per lui Italia significava alta moda!“
Io capitano è candidato all’Oscar come Miglior film internazionale, dopo essere stato candidato anche ai Golden Globe nella stessa categoria (venendo battuto da Anatomia di una caduta).