Per J.K. Rowling continuano ad accendersi le polemiche riguardo il suo atteggiamento nei confronti delle persone trans. Questa volta, infatti, la creatrice di Harry Potter è stata denunciata da dall’attivista India Willoughby per transfobia. Sembra, infatti, che Willoughby abbia citato in giudizio la scrittrice per averla insultata, ostinandosi a definirla “un uomo che si diverte nella sua interpretazione misogina del significato di «donna»”.
“Ho denunciato J.K. Rowling alla polizia per quello che ha detto, non so se verrà trattato come un crimine d’odio o comunicazione dannosa, ma per quanto mi riguarda è un reato, senza ombra di dubbio. Sono legalmente riconosciuta come donna, e per J.K. Rowling deliberatamente, e questa è la parola chiave, denigrare me, sapendo chi sono, è gravemente offensivo”
Da parte sua la Rowling non è certo stata in silenzio e, utilizzando i suoi social, ha deciso di rendere nota la sua opinione che, onestamente, potrebbe essere poco condivisibile dal punto di vista personale ed anche legale.
“Nessuna legge mi farà credere che India sia una donna. Consapevole che mentire alle forze dell’ordine è un reato, dovrò semplicemente spiegare alla polizia che, a mio avviso, India è un classico esempio di uomo narcisista che vive in uno stato di rabbia perpetua e che lui non può costringere le donne a considerarlo secondo la sua stessa valutazione”
La scrittrice, comunque, non è certo nuova a questo tipo di esternazioni nei confronti dei transgender. Già in passato, infatti, le sue dichiarazioni hanno messo in serio imbarazzo i protagonisti della saga di Harry Potter. In modo particolare i tre protagonisti, Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint si sono chiaramente espressi contro il suo parere allontanandosi in modo metto da questo tipo di visione così ristretta.
Ricordiamo che di recente Rowling ha collaborato alla realizzazione di una nuova serie tv su Harry Potter.