Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti non hanno voluto (ancora) parlare pubblicamente di cosa è accaduto la sera del 17 giugno durante la lite ai tavoli esterni di un ristorante a Piazza Albania a Roma, ma la loro versione dei fatti viene raccontata nelle rispettive denunce presentate ai carabinieri della stazione Aventino, delle quali Adnkronos ha potuto prendere visione. Due storie molto diverse che non combaciano affatto, se non per pochi punti. Tuttavia entrambe le denunce evidenziano che nei fatti si sia trattato di una lite a quattro, che ha visto coinvolti l’attrice e il regista, ma anche il nuovo compagno di lei, Claudio Pallitto e la figlia maggiore di Virzì, Ottavia, nata da una precedente relazione. Tra i presenti, anche i due figli minorenni di Virzì e Ramazzotti, un ragazzo di 14 anni e una bambina di 11.
In sostanza, la Ramazzotti sostiene che lei era seduta all’esterno del ristorante con il compagno Claudio Pallitto e con sua figlia undicenne. Il regista invece era in compagnia della primogenita Ottavia e dell’altro figlio avuto dalla Ramazzotti. MIcaela racconta che i tre si sono avvicinati e la situazione è esplosa dopo che Ottavia e il padre hanno cercato di impedire al figlio di avvicinarsi alla Ramazzotti, come lei aveva chiesto. Da lì Ottavia avrebbe tentato di riprendere il tutto con il telefonino e Micaela sarebbe riuscita a strapparglielo di mano e gettarlo via, riportando dei graffi sul braccio. Uno scontro fisico, con insulti pesanti, nel quale Pallitto avrebbe solo cercato difendere la Ramazzotti dall’aggressione dei Virzì.
Nel racconto di Paolo Virzì invece, sarebbe stata la Ramazzotti ad insultarlo non appena l’ha incrociato a PIazza Albania. Il regista ha voluto comunque avvicinarsi per salutare la figlia undicenne, ma è stato affrontato da Pallitto. Il regista ha confermato inoltre che Ottavia ha girato effettivamente un video, ma solo per documentare l’aggressione in atto. Di seguito, le dichiarazioni dei due nelle rispettive denunce. In effetti le prime testimonianze sulla lite parlavano di un telefonino lanciato da qualcuno, oltre a piatti e stoviglie.
Come riporta anche Il Messaggero, Micaela Ramazzotti ha dichiarato:
“Ero con mia figlia e il mio compagno, seduta in uno dei tavolini fuori del ristorante L’Insalata Ricca di Piazza Albania, quando ho incrociato il mio ex marito, sua figlia Ottavia e nostro figlio piccolo. Si sono avvicinati a noi e la figlia ha rivolto qualche battuta nei miei confronti. Ho chiesto a mio figlio di avvicinarsi a me. ma Ottavia e il padre glielo impedivano. A quel punto la figlia ha iniziato a riprendere la scena e ad aggredirmi verbalmente. Il mio fidanzato si è interposto perché la situazione si stava scaldando, dato che il mio ex iniziava a minacciarmi e a insultarmi con parole come “merda… fai schifo'”. Quindi ho preso il telefono della figlia e l’ho lanciato per terra. Il mio ex marito cercava di aggredirmi e il mio fidanzato tentava di parare i colpi col suo braccio.”
Di seguito invece la versione di Paolo Virzì:
“Martedì sera stavo passeggiando con i miei figli in cerca di un ristorante dove cenare, quando da uno dei tavolini siamo stati attirati dagli insulti della mia ex moglie. Passando davanti al ristorante L’Insalata Ricca in piazza Albania, ho visto mia figlia minore seduta a uno dei tavolini fuori con la madre e il compagno. Volevo salutare la bambina, quindi mi sono avvicinato con nostro figlio. Immediatamente sono stato affrontato dal compagno della mia ex.
Nelle loro dichiarazioni pubbliche invece, Virzì aveva espresso stima per la sua ex moglie, anche come attrice – i due hanno collaborato per diversi film, tra cui La pazza gioia – mentre lei aveva risposto sottolineando che lui era più attento alla sua immagine che alla serenità della sua famiglia.