L’avvocato Leslie Abramson oggi ha 81 anni, è in pensione e la sua licenza è inattiva dal 2023. Nel 2007 ha divorziato da suo marito Timothy C. Rutten, con il quale aveva adottato un figlio, negli anni ’90.. Non ha voluto partecipare al documentario Netflix sul caso dei fratelli Menendez, spiegando che preferisce lasciarsi il passato alle spalle. Inoltre, in una recente intervista che potete vedere nel video qui sotto ha dichiarato anche di non aver visto nulla sui Menendez, neanche la serie di Ryan Murphy. Ricordiamo che ai tempi la Abramson fu l’agguerrita avvocatessa difensore di Erik Menendez, accusato insieme al fratello Lyle di aver ucciso i suoi genitori per ragioni economiche (Lyle aveva un altro avvocato).
@celeblens Leslie Abramson breaks her silence on the Netflix show about the Menendez brothers #lylemenendez #erikmenendez #menendezbrotherscase #menendezbrothers #menendezjustice #leslieabramson #netflix #fyp #xyzcba #viraltiktok ♬ She Knows – J. Cole
Nel video, Abramson appare molto cambiata rispetto a come la ricordava il pubblico e si trincera dietro un ostinato no comment:
“Non guardo quella roba. Non ho visto l’ultima serie che hanno fatto e non guardo mai trasmissioni che parlino di questa storia. Il segreto professionale resta in vigore anche se il cliente muore. Non posso dire niente e non dirò niente”
Come riporta The State Bar of California, la licenza di avvocato di Lesle Abramson è inattiva dal 2023. Dal 1970 in poi, era stata inattiva per un periodo di 5 anni, dal 2013. Inoltre, come abbiamo anticipato in apertura, non ha voluto partecipare al documentario sul caso di Lyle ed Erik Menendez, e le sue motivazioni sono state riportate prima dei titoli di coda:
“Sono trascorsi trent’anni ed è tanto tempo. Vorrei lasciarmi il passato alle spalle. Il destino di questi clienti non potrà essere cambiato dai media o dalle petizioni dei ragazzini. Solo i giudici possono farlo”
Un dettaglio che ha incuriosito il pubblico del documentario è che Pam Bozanich – che al processo rappresentava l’accusa dei Menendez – ha dichiarato nel documentario che Leslie Abramson sarebbe al verde e non ha voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni su di lei per timore che potesse farle causa. Non esistono dati certi sulle condizioni economiche della Abramson, ma considerato che ha avuto spesso clienti di alto profilo, risulta difficile ipotizzare che sia in difficoltà. Molti utenti su Reddit inoltre, invitano a prendere le dichiarazioni di Bozanich con le dovute cautele, visto che in passato arrivò a dichiarare che se tutti volevano sparare ai Menendez, lei avrebbe sparato alla Abramson due volte, per essere sicura di farla fuori.
La Abramson è nata il 6 ottobre 1943 a New York, nel Queens. Dopo gli studi in legge alla UCLA ha trascorso sei anni come difensore d’ufficio prima di aprire la sua attività. Nel 1996 al culmine della popolarità per il processo dei Menendez, dichiarò al The Washington Post:
“Il mio modello è Giovanna d’Arco e chiunque altra sia stata bruciata viva ad un palo”
Dopo aver difeso Erik Menendez, sostenendo che lui e suo fratello avevano sparato ai genitori perché subivano abusi sin da piccoli, Leslie Abramson ha avuto altri clienti importanti, come il produttore musicale Phil Spector, che nel 2004 fu accusato di aver ucciso l’attrice Lana Clarkson. Un caso che poi decise di abbandonare per “ragioni etiche”.
L’avvocatessa è stata sposata due volte, la prima con un farmacista, dal quale ha divorziato nel 1969, la seconda con il giornalista Tim Rutten, dal quale ha divorziato nel 2007. Ha due figli, una femmina, Laine, nata dal primo matrimonio, e un maschio, Aidan Conor adottato negli anni ’90. In un’intervista a Barbara Walters disse che il suo senso materno si estendeva anche a coloro di cui si prendeva cura, compresi i clienti e questa era la chiave del suo successo professionale.
“Io credo che se non ti prendi cura di un cliente, la giuria lo capisce”
Nel 2015, come riporta il sito della Thomas Jefferson School, Lesle Abramson partecipò alla conferenza annuale Women and the Law e spiegò cosa devono avere le donne per essere avvocati di successo:
“Per essere un bravo avvocato penalista credo sia necessario avere qualcosa che le donne hanno già: il desiderio di comprendere gli altri e le relazioni umane”