Lino Banfi e Papa Francesco condividono molte cose. La prima è, sicuramente, l’anno di nascita. Entrambi, infatti, sono del 1936. La seconda è un rapporto di amicizia che, con rispetto per il ruolo di Bergoglio, va avanti da qualche anno. A rivelarlo è proprio l’attore durante una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Tutto sembra essere iniziato durante una prima visita in cui Banfi ha confessato a Papa Francesco il suo desiderio di diventare il giullare del Pontefice. Per questo motivo lo ha invitato a chiamarlo ogni volta in cui si sente incavoleto per strappargli una risata ed un momento di leggerezza. “Ogni tanto mi chiama. E io gli racconto gli episodi più divertenti della mia vita, e pure quelli tristi: il mio sogno è sempre stato far ridere e piangere insieme. Come prova d’amicizia gli ho chiesto una foto insieme. E per farla lui ha messo via il bastone, e si è appoggiato a me.”
Nel 2022, Banfi raccontò a Famiglia Cristiana del loro incontro, successivo a quello già avvenuto nel 2018: “Dieci giorni fa avevo scritto una lettera a papa Francesco per chiedere un incontro in vista del mio sessantesimo anniversario di matrimonio. Pensavo che dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e i problemi al ginocchio non ce la facesse e invece mi hanno chiamato e mercoledì mattina ero da lui”
“Mi ha ricevuto come un vecchio amico. Mi ha detto che sono il nonno d’Italia e io gli ho risposto che lui è l’abuelo del mundo. Si è messo a ridere. È come se avessi preso quattro Oscar tutti insieme”
In quell’occasione l’attore e il Pontefice parlarono di un po’ di cose, tra cui la guerra in Ucraina e il desiderio che aveva espresso sua moglie Lucia Lagrasta. “Un giorno Lucia mi ha chiamato e mi ha detto: “Quando vai dal Papa, visto che lui è più vicino di noi al Padreterno, digli se può chiedere a Dio di farci morire insieme perché dopo tanti anni di matrimonio come farà l’uno ad andare avanti senza l’altro?”. Quando Lucia mi disse questo rimasi con il cuore spezzato, anche il Papa si è commosso molto quando gliel’ho raccontato e mi ha risposto: “Eh, magari potessi fare questo per voi!”. Alla morte della moglie di Lino Banfi, Papa Francesco ha scritto una speciale lettera per lei che fu letta ai funerali.
Con Bergoglio, inoltre, condivide anche gli studi in seminario. O, almeno, il tentativo di seguirli. Il percorso di Banfi, infatti, è stato ben diverso da quello seguito da Papa Francesco che, a quanto pare, ha affrontato le sue materie di studio con maggior serietà. “Ad un certo punto la mia famiglia pensò che potessi diventare Papa. Ma, ovviamente, si sbagliavano. Dal Seminario, infatti, sono stato cacciato per indisciplina. Organizzavamo scherzi feroci, spiavamo le suore.Mi mettevano in ginocchio sui ceci, invano. Nelle recite sacre mi facevano fare Giuda, ma riuscivo comunque a far ridere. Fu chiamato il vescovo, monsignor Di Donna, un sant’uomo che era stato missionario in Madagascar, adesso lo fanno beato. Temevo un anatema terribile. Invece mi sorrise: “Figliuolo, la tua vocazione non è il sacerdozio, è divertire la gente”.
Tornando al Papa, di recente Papa Francesco è stato a Lisbona per le Giornate della Gioventù.