Cos’ha in comune Lorella Cuccarini, la più amata dagli italiani dalla metà degli anni Ottanta, ed una delle più famose stelle di Hollywood come Julia Roberts? Facile, un vestito. Ma non uno qualunque, bensì il modello in bianco e nero realizzato dalla maison Valentino diventato famoso per aver calcato il teatro dell’Ariston a Sanremo nel febbraio del 1993 e brillato durante la notte degli Oscar, otto anni dopo.
Questo vuol dire che, se la matematica non è un’opinione, a portare alla ribalta per prima il modello ispirato alla vecchia Hollywood è stata proprio una giovanissima Cuccarini accanto all’inossidabile Pippo Baudo. Ma com’è arrivato quel vestito in quel di Los Angeles pronto per essere immortalato davanti al mondo mentre Julia Roberts vinceva l’ambita statuetta come miglior interprete femminile per Erin Brockovich?
Tutto si deve ad una serie di coincidenze all’interno del complicato mondo della moda. Nello specifico, Cristina Viera, storica collaboratrice di Valentino, aveva conosciuto Debbie Mason, la stylist della Roberts, in Inghilterra durante gli anni in cui questa lavorava come editor dell’edizione britannica di Elle. La Viera, invece, collaborava con la casa di moda Jasper Conran.
Grazie a questo collegamento, dunque, la collaboratrice di Valentino è riuscita ad organizzare una prova abito all’interno del Valentino Beverly Hills ad una sola settimana dal red carpet della notte degli Oscar. Un tempismo perfetto sostenuto dalla consapevolezza di avere a disposizione l’abito perfetto in grado di riportare in auge un’eleganza senza tempo alla Jackie Kennedy.
Da parte sua Valentino ha vissuto questo momento come il più alto ed emozionante di una carriera cinquantennale. D’altronde ottenere la possibilità di sfilare in un’occasione così importante è sempre un successo da ricordare.
Ho vestito così tante persone ma devo essere sincero. La persona che mi ha reso davvero, davvero felice è stata Julia Roberts. Quando ha ricevuto il premio Oscar per Erin Brokovich, io la guardavo in televisione ed ero così eccitato che lei indossasse il mio abito.