Mark Ruffalo torna a parlare del tumore al cervello che lo colpì nel 2001, senza conseguenze letali sulla sua salute: l’attore, candidato all’Oscar come migliore attore non protagonista per Povere creature!, soffrì per uno schwannoma, ovvero un tumore benigno dei nervi cranici e spinali, che paralizzò temporaneamente il suo viso, lasciandolo sordo da un orecchio. Intervenuto nel podcast SmartLess di Jason Bateman, Sean Hayes e Will Arnett, Ruffalo ha aperto il suo cuore su quei giorni difficili, parlando del modo particolare in cui ha scoperto di essere malato, attraverso un sogno premonitore, e di come sia stato costretto a parlarne con sua moglie una settimana dopo il parto.
“Dopo il successo di Conta su di me, scopro di avere questa cosa. Me lo sono sognato e il sogno non era come tutti quelli che avevo fatto. Era tipo ‘Hai un tumore al cervello!’. Non era nemmeno una voce, ma una sensazione di consapevolezza. Ci ho fatto subito i conti“, ha detto.
Il sogno lo spinse a fissare un appuntamento dal medico. Dopo la TAC sentiva quasi un senso di pericolo incombente. Non c’erano stati sintomi, a eccezione di un’infezione all’orecchio. “L’infermiera ha chiamato il medico. Li sentivo parlare nell’altra stanza. Poi arriva da me come uno zombie e mi fa, ‘Ha una massa dietro al suo orecchio sinistro grossa come una palla da golf. Non sappiamo cosa sia, dobbiamo fare una biopsia’“, ha aggiunto.

Il tumore era benigno, ma andava asportato immediatamente. Ruffalo tenne nascosta la diagnosi alla moglie Sunrise Coigney, che all’epoca aspettava il primo figlio, Keen. Ruffalo si decise a parlare solo una settimana dopo il parto e qualche ora prima dell’incontro con il neurologo. “All’inizio pensava che stessi scherzando. Poi è scoppiata in lacrime urlando ‘Lo sapevo che saresti morto giovane!!!!’“. L’operazione non è stata una passeggiata, visto che c’era il rischio che perdesse l’udito. O che i nervi della parte sinistra del viso venissero intaccati in via definitiva.
“Quando mi svegliai mezzo viso era paralizzato. Non potevo nemmeno chiudere un occhio e parlavo solo con mezza bocca“. Dopo un anno, però, la paralisi se n’è andata, ma la sordità no. “Mi sono detto, ‘Va bene, prendi l’udito, ma lasciami il viso e lascia che possa essere il padre dei miei figli’“. Dopo Keen sono nate due bambine, Bella Noche e Odette.