Marlon Brando è passato alla storia come uno degli interpreti più carismatici di Hollywood, capace di dare anima e corpo ai suoi personaggi nel più puro stile dell’Actor’s Studio. Ma è stato anche un personaggio controverso, la cui vita è stata segnata da lutti terribili e piccole e grandi eccentricità. Sin da giovane, infatti, amava dare false notizie su di sé, recitando la parte del bel tenebroso (cosa che gli riusciva benissimo). Per esempio, diceva di essere nato a Bangkok dove suo padre, rinomato zoologo, stava facendo delle ricerche. Nulla di più falso, visto che nacque a Omaha, in Nebraska, da un produttore di pesticidi e una casalinga.
Brando amava suonare i bongos e leggere i classici della filosofia, da Kant a Nietzsche e Rousseau. Nonostante la vittoria dell’Oscar nel 1954 per Fronte del porto, Hollywood lo considerava uno strambo. Per tutta risposta lui viveva a New York con un procione. Passò alla storia per il suo carattere irrequieto e i frequenti scatti d’ira sul set. Gillo Pontecorvo, che lo diresse in Queimada e Francis Ford Coppola che gli affidò il ruolo di protagonista in Il padrino e Apocalypse Now, raccontarono spesso di quanto fosse difficile lavorare con lui. Nel 1973 prese a pugni il paparazzo Ron Galella, che dopo la frattura alla mascella continuò a seguire Brando indossando un casco da football.
Collezionava motociclette e fu un radioamatore con la sigla di FO5GJ, esercitando la sua attività prevalentemente dall’isola polinesiana dove visse per molti anni, dopo il matrimonio con Tarita Teriipia. Fu grande amico di Michael Jackson che organizzò per la figlia di Brando Ninna, nata dal matrimonio con Christina Maria Ruiz, la festa per i suoi 13 anni. In totale ebbe 11 figli.
Tra questi, due in particolare, Christian nato dal legame con Anna Kashfi e Cheyenne, avuta da Teriipia, divennero noti per un terribile caso di cronaca. Nel 1990, Christian uccise il fidanzato della sorellastra Dag, finendo in prigione. La giovane non si riprese mai del tutto dalla tragedia e si tolse la vita nel 1995. Mentre Christian morì nel 2008 per polmonite. Non si contano le partner femminili della sua vita, ma ebbe anche relazioni omosessuali come con il regista Christian Marquand e gli attori Richard Pryor e James Dean.
Aveva un rapporto molto difficile con il cibo, prova ne era la sua stazza. Quando morì, nel luglio del 2004, pesava 140 chili. Proprio per il suo fisico massiccio, chiese e ottenne da Coppola che molte scene di Apocalypse Now fossero girate in penombra. Fu anche una grande attivista politico. Celebre il suo rifiuto all’Oscar vinto nel 1973 per Il Padrino, per sostenere la protesta dei nativi americani. Rappresentati sul palco, al suo posto, da Sacheen Littlefeather. Nel ’63 partecipò anche alla celebre Marcia su Washington per i diritti civili.