Al momento della morte, Michela Murgia avrebbe avuto in essere col Fisco un debito di 47.399 euro, più tasse e multe non pagate fra gli 80 e i 150 euro; a riportare per primo la notizia, il quotidiano LaVerità, di Maurizio Belpietro, secondo cui la scrittrice, scomparsa il 10 agosto 2023 per un tumore, avrebbe maturato queste spettanze su una casa di proprietà a Cabras, in Sardegna.
A dare maggiore contesto alla situazione è arrivato però, con un’intervista a Repubblica, Alessandro Giammei, uno dei membri della famiglia queer che ha attorniato Murgia negli ultimi anni, e responsabile per lo svolgimento di tutte le pratiche testamentarie legate a oneri finanziari: “La situazione è più banale. Michela come tutti sanno è stata molto male negli ultimi due anni e ha dovuto sostenere spese importanti sia per la sua situazione medica sia perché ha voluto comprare una casa stabile a Roma invece di continuare a stare in affitto. L’unica altra casa che Murgia ha posseduto è a Cabras, una piccola casa che però aveva dato alla mamma, Costanza Marongiu, che ne aveva bisogno, ed è lei che ci continua ad abitare e ne ha l’usufrutto.
![Michela Murgia con la sua queer family](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/04/michela-murgia-queer-family.jpg)
Solo dopo la morte della signora Costanza, l’immobile potrà essere venduto, in regime di nuda proprietà, e “la liquidità derivante potrà essere usata per soddisfare ogni esigenza che potrebbe emergere dopo la mia morte, con particolare riferimento a situazioni debitorie”, recita il testamento.
Da parte loro, gli eredi faranno di tutto per caricarsi dell’onere “di risolvere banali situazioni debitorie. Quel che spezza il cuore è che sono situazioni che Michela avrebbe risolto benissimo da sola se fosse stata bene: aveva un piano con la sua commercialista. Credo abbia sofferto nel rendersi conto che non ci sarebbe stato il tempo e nel sapere che avrebbe dovuto chiedere a noi questo aiuto burocratico finale. Lei ha lasciato mandato a noi, suoi eredi, di risolvere queste situazioni. E noi lo stiamo facendo. Sono cose normali, purtroppo, che restano quando una persona sta molto male ed è in una situazione poco serena“