Eduardo e Peppino De Filippo litigarono essenzialmente a causa di una visione del teatro contrastante e per incompatibilità caratteriale, ma la goccia che fece traboccare il vaso fu il licenziamento, da parte di Eduardo, dell’attrice Lidia Martora, compagna del fratello. Figli naturali di Luisa De Filippo e del commediografo Eduardo Scarpetta, Eduardo, Peppino e la sorella Titina, fondarono nel 1931 il teatro umoristico “I De Filippo”. Un passaggio fondamentale della loro carriera, dopo aver per anni lavorato assieme al padre in opere che però non rispecchiavano la loro grandezza autoriale.
La compagnia in breve tempo rivoluzionò la drammaturgia italiana, rifacendosi alla grande farsa italiana. Furono anni di successi nazionali, segnati da capolavori veri come Natale in casa Cupiello. Un ulteriore salto di qualità arrivò dall’incontro con Luigi Pirandello, che fu per Eduardo mentore e ispiratore della sua rivoluzione. Fino a quando, nel dicembre del 1944, sul finire della Seconda Guerra Mondiale, non ci fu l’ultimo spettacolo teatrale de I De Filippo, al Diana di Napoli.
Memorabile lo scontro tra i due fratelli, già ai ferri corti dopo il licenziamento da parte di Eduardo, dell’attrice Lidia Martora, diventata poi la seconda moglie di Peppino. Peppino, ripreso duramente da Eduardo, salì in piedi su una sedia gridando: “Duce, Duce, Duce!“, dando del dittatore al fratello, oltre che del fascista. Da quel momento Eduardo fondò una sua compagnia, mentre Peppino si dedicò in prevalenza al cinema, diventando uno degli attori comici più amati di sempre. Presero corpo definitivamente, insomma, le due opposte visioni artistiche fra loro. Più matura e densa di sfumature, quella di Eduardo. Più ridanciana, quella di Peppino.
Eduardo e Peppino, che al cinema lavorarono comunque insieme in qualche film, litigarono perfino al capezzale della sorella Titina, scomparsa nel 1963 e da sempre ago della bilancia tra le loro forti personalità. La riconciliazione, mai del tutto accertata, arrivò solo quando Peppino stava per morire. Secondo quanto detto dal figlio di Peppino, Luigi, Eduardo si presentò in clinica dal fratello. “Li lasciai da soli. Avevano tante cose da dirsi e poco tempo“, spiegò. Eduardo non si presentò ai funerali di Peppino. Anzi, la sera stessa andò in scena e disse al pubblico: “Da vivo non mi mancava, ma mi manca molto adesso: come compagno, come amico ma non come fratello“.