Guillermo del Toro ha sfilato sul red carpet alla premiere di Pinocchio il giorno dopo la morte di sua madre. La premiere londinese dell’ultimo film del regista de La forma dell’acqua è stata particolarmente emozionante per il filmmaker perché si è tenuta circa 24 ore dopo la morte di sua madre, Guadalupe Gomez. Lo stesso Guillermo del Toro ha sottolineato quanto questo momento sia stato assai complesso per lui.
Il regista ha trascorso gli ultimi 14 anni a combattere per fare sì che il suo Pinocchio vedesse la luce. La lavorazione del progetto, poi, è durata circa 3 anni. Come riportato da Variety, durante il red carpet della premiere, Guillermo del Toro ha dichiarato: “Mia mamma è morta da pochissime ore. Questo momento è molto speciale per lei e per me. Questa non è soltanto la prima volta in cui il pubblico vedrà il film; è la prima volta in cui tutti noi, mia madre compresa, lo vedremo su grande schermo”.
Il regista ha anche raccontato l’amore della compianta madre per la fiaba di Pinocchio e, soprattutto, quanto il film Disney abbia cambiato la sua vita e il loro rapporto: “Ho visto il film da bambino ed è un film che mi ha legato a mia madre per tutta la vita. Mi ha colpito perché Pinocchio vedeva il mondo come lo vedevo io. Ero un po’ arrabbiato per il fatto che le persone pretendessero l’obbedienza da Pinocchio, così ho voluto fare un film sulla disobbedienza come virtù e per dire che non si deve cambiare per essere amati”.
Pinocchio è il primo lungometraggio d’animazione che Guillermo del Toro abbia diretto, ma da tempo il regista è uno dei maggiori sostenitori di questo mezzo. Alla prima occasione, il filmmaker ha colto la possibilità per elogiare gli animatori e chiedere che il loro lavoro fosse riconosciuto come una forma d’arte legittima. “Tutti quelli che sono qui credono che l’animazione non sia un genere”, ha detto Guillermo del Toro. “L’animazione è arte; l’animazione è un film”.
Il decennio che il regista ha impiegato per sviluppare il film è stato chiaramente tempo ben speso. Nella sua recensione su IndieWire, Rafael Motamayor ha scritto: “Pinocchio sembra il miglior mix tra il classico del Toro e il nuovo del Toro, con la saggezza e la malinconia che derivano dall’età e dall’esperienza, ma anche con il suo luminoso amore per le fiabe dei suoi film in lingua spagnola. Forse più impressionante è il modo in cui Pinocchio spinge la più antica forma di animazione verso nuovi luoghi e, come il burattino stesso, infonde vita in oggetti inanimati”.