Ramy Youssef, conduttore settimanale di Saturday Night Live, ha affrontato, nel suo monologo di inizio puntata, il 30 marzo 2024, due fra i temi più caldi del momento, ovvero la guerra israelo – palestinese e la campagna elettorale per le presidenziali americane; se da un lato l’attore di origine egiziana ha chiuso il suo monologo con un sentito appello al cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi, dall’altro non ha mancato di lanciare alcune gustose frecciatine ai due candidati presidenti.
Le politiche xenofobe di Donald Trump stanno trasformando gli Stati Uniti d’America in un gigantesco Sud (‘con tutti quei cappellini, ero al Nord, ma mi sembrava di stare al Sud‘), ma Joe Biden, con i suoi ben noti problemi di attenzione e memoria, non offre una migliore alternativa, e avrebbe bisogno di costante supporto, specie per ottenere voti nella comunità musulmana.
“Almeno quando mi ha chiamato, o meglio, quando mi ha fatto chiamare dal suo assistente Mohamed, per chiedermi di fare qualcosa per l’America araba – non sapevo esistesse questo Paese – sembrava davvero uno sveglio. Nel senso che l’avevano appena scongelato, con una passata extra di dieci minuti nel microonde!”
Insomma, gli Stati Uniti non sembrano in buone mani, ma Youssef ha la soluzione giusta al problema. Quale? Un presidente donna, o ancora meglio, una presidente trans: tra il giubilo della folla, Youssef spiega perché una svolta del genere potrebbe davvero funzionare
Sia l’una che l’altra opzione non mi convincono, credo proprio che il nostro prossimo presidente debba essere una donna, o meglio ancora, una donna trans, sarebbe fantastico!
Ho provato già a immaginarmela sul palco durante un comizio, mentre pronuncia un discorso fervido e appassionante
“I politici parlano sempre di cambiamento? Eccolo, qui davanti a voi, il mio cambiamento!”
Cavolo, mi vedo già gli adesivi belli pronti da mettere sulle macchine,
‘Ecco il VERO cambiamento. Io prima ero così, e adesso sono così! Quindi, con me il Paese potrà davvero affrontare con serenità il suo periodo di… transizione!‘
Ve l’immaginate, ragazzi? Vi vedo entusiasti… d’altronde siete mezzi italiani [SNL va in onda da New York, ndr]
Il monologo prosegue, su toni leggermente più seri, affrontando la questione della guerra: “Comunque, era solo un’idea; ma al momento non ne ho altre, mi restano solo le preghiere, e sono decisamente complicate, perché devo farci star dentro tanta roba… ‘Dio, per favore aiuta la famiglia del mio amico. Per favore, metti fine alla sofferenza. Ferma la violenza’.
Per favore, liberate il popolo palestinese! Liberate gli ostaggi, tutti gli ostaggi, per favore’. Io, fra i miei amici, sono l’unico che prega: i miei amici sono un manico di luridi peccatori e quando hanno un problema vengono da me a chiedermi una preghiera. Adesso però non so neanche dove sono, pregate anche voi per loro“.
Ramy Youssef, standup comedian, nato a New York nel 1991 da genitori egiziani, si è fatto notare negli Stati Uniti per la sua serie Ramy (2019-22, Hulu) prima di ottenere il ruolo di Max McCandles, in Povere creature! di Yorgos Lanthimos, vincitore di quattro Oscar nel 2024.
Da ormai 50 anni, SNL affronta l’attualità statunitense, ogni settimana con monologhi, sketch e interviste; alla su nascita sarà dedicato SNL 1975, un lungometraggio diretto da Jason Reitman, con un cast d’eccezione