Sandra Milo fu testimone involontaria, il 27 dicembre 1985, insieme al marito chirurgo Ottavio De Lollis e alla figlia Azzurra, del tragico attentato occorso all’aeroporto di Fiumicino, in cui persero la vita una quindicina di persone, mentre un’altra ottantina rimasero ferite.
Secondo le testimonianze dell’epoca, l’attrice si trovava al check-in quando un commando di terroristi palestinesi, legato ad Abu Nidal, rivale di Yasser Arafat e delle sue politiche pacifiste, aprì il fuoco, in un’operazione coordinata con kalashnikov e bombe a mano, nei pressi degli sportelli di due compagnie aeree, l’israeliana El-Al e la statunitense TWA. Negli stessi istanti, un attentato gemello, che portò a tre vittime e 44 feriti, si stava svolgendo presso l’aeroporto di Vienna.
Stando a quanto riporta Repubblica, Milo si salvò grazie all’intervento del marito, che fece scudo a lei e alla figlia, e dopo averle rimandate a casa, si recò in ospedale per occuparsi dei feriti. Tra le vittime, alcuni diplomatici e tre dei quattro attentatori .
Riportiamo per completezza, le parole di Mino Fuccillo e Claudio Gerino, che su Repubblica del 28 dicembre 1985 riferiscono così il coinvolgimento di Sandra Milo che, in seguito, ha affrontato raramente in pubblico quanto accaduto: “Ecco un altro testimone, è il chirurgo De Lollis, era nell’aeroporto con la moglie, Sandra Milo, e la figlia. Le ha difese col suo corpo, poi le ha rimandate a casa, è corso in ospedale a curare i feriti“. Ricordiamo che Sandra Milo ha avuto tre figli, Azzurra, Ciro e Deborah. Ciro, nello specifico, fu al centro di un altro episodio al cardiopalma, quello del famigerato scherzo telefonico in diretta.