Sinéad O’Connor strappò la foto del Papa Giovanni Paolo II, in TV, nel lontano 3 ottobre 1992. La celebre cantautrice irlandese appena compianta si rese protagonista di quel gesto che fece parlare di sé (e compromise la sua carriera) per richiamare l’attenzione sulle accuse di abusi sessuali da parte dei preti cattolici in Irlanda, che furono ampiamente insabbiati, documentati e riconosciuti persino dai Papi.
Il terzo disco di Sinéad O’Connor è Am I Not Your Girl?, una raccolta di cover di standard jazz, di pezzi cioè diventati parte del repertorio comune dei jazzisti, che, però non ricevette l’accoglienza prevista. La cantante partì per la promozione del disco, e il 3 ottobre del 1992 partecipò al Saturday Night Live, cantando War di Bob Marley, canzone di denuncia contro la guerra e per l’uguaglianza tra esseri umani ispirata a un discorso tenuto all’ONU nel 1963 dall’imperatore d’Etiopia Haile Selassie.
Durante la sua interpretazione a cappella, Sinead O’Connor cambiò le parole finali del testo facendo esplicito riferimento alla questione della pedofilia nella Chiesa cattolica che da qualche anno era cominciata a emergere pubblicamente negli Stati Uniti. La cantautrice strappò di fronte alle telecamere la foto di Papa Giovanni Paolo II, declamando: “Combatti il vero nemico!”.
Quando partecipò al Saturday Night Live, nell’ottobre del 1992, Sinead O’Connor era già finita al centro di molte polemiche. L’artista aveva scelto di boicottare i Grammy Awards, dove aveva ottenuto una candidatura, spiegando di non voler far parte “(…) di un mondo che misura l’abilità artistica in base al successo materiale” e che stabilisce dunque quali siano i migliori dischi in base alle vendite. Poi si era rifiutata di cantare l’inno degli Stati Uniti prima dei suoi concerti negli USA, perché gli inni nazionali “non hanno nulla a che fare con la musica in generale”. Lo scandalo maggiore, però, fu proprio quello che seguì allo strappo della foto e distrusse, di fatto, la sua reputazione e la sua carriera. Quel che ne seguì, per lei, fu “molto traumatizzante”.
Negli ultimi sei anni, Sinéad O’Connor è stata spesso ricoverata in strutture per la salute mentale. L’artista, infatti, soffriva di disturbi post-traumatici e borderline della personalità.