Steven Spielberg ha parlato del franchise di Harry Potter e ha dichiarato di essere felice di avervi rinunciato per poter stare a Los Angeles con la sua famiglia. Il regista è stato nominato ai Premi Oscar 2023 per The Fabelmans e, nel corso di un’intervista con S.S. Rajamouli, ha raccontato il conflitto tra arte e famiglia che lo ha investito in una fase più che avanzata della sua carriera.
Come riportato da Variety, Steven Spielberg ha dichiarato: “Il significato personale di come il conflitto tra l’arte e la famiglia ti spezzi in due mi è venuto in mente più tardi, dopo che mi ero già affermato come regista in attività. Io e Kate abbiamo iniziato a mettere su famiglia e ad avere figli. La scelta che ho dovuto fare è stata quella di accettare un lavoro che mi avrebbe portato in un altro Paese per quattro o cinque mesi, dove non avrei visto la mia famiglia tutti i giorni, oppure rimanere a Los Angeles… È stata un’esperienza lacerante”.
“Ci sono stati diversi film che ho scelto di non fare”, ha proseguito Steve Spielberg. “Ho scelto di rifiutare il primo Harry Potter per trascorrere l’anno e mezzo successivo con la mia famiglia, con i miei figli che stavano crescendo. Così ho sacrificato un grande franchise. Guardando indietro sono molto felice di aver fatto quella scelta, per stare con la mia famiglia”.
Chris Columbus ha finito per dirigere Harry Potter e la Pietra Filosofale, che ha lanciato il franchise di otto film della Warner Bros. Il film è stato girato a Londra, motivo per cui Steven Spielberg ha deciso di rimanere negli Stati Uniti per crescere i suoi figli. Questo non significa però che il filmmaker abbia smesso di dirigere. Il regista ha girato A.I. Intelligenza Artificiale nello stesso periodo del 2000 in cui è stato girato il primo film di Harry Potter, con l’unica differenza che A.I è stato girato prevalentemente a Los Angeles e il regista ha potuto così stare vicino alla sua famiglia.
Quest’anno Steven Spielberg non solo è candidato come miglior regista per The Fabelmans, ma è anche nominato per la prima volta nella sua carriera come sceneggiatore. Il film è candidato a un totale di sette premi Oscar, tra cui quello per il Miglior film.