Audace, divertente, cool e sempre assolutamente elegante. Tutto questo e molto di più è Timothée Chalamet che, perfettamente conscio di avere una fisicità particolarmente longilinea ed un volto scavato arricchito da uno sguardo vitale e furbo, sta proponendo ed imponendo un nuovo modello di sex symbol e star hollywoodiana. Sarà per le origini francesi o per il suo innegabile gusto per la moda che lo porta ad esprimere sé stesso in tante e diverse forme, ma il giovane Timmy ha concretizzato una forma di sensualità priva di muscoli, mascelle volitive e fascino da indomite canaglie.
Tutti elementi che vanno a definire forme ormai retoriche e stantie, soprattutto se paragonate a lui che, ormai, viene definito come il sex symbol perfetto per la Generazione Z, dove la fluidità è un elemento da non sottovalutare e il genere non ha più bisogno di essere strabordante per trovare una propria affermazione. A questo, poi, si aggiunge anche il fatto che Chalamet ha il talento e la capacità di attrarre l’attenzione di registi di fama internazionale come Luca Guadagnino, Woody Allen, Denis Villeneuve, Greta Gerwig e Cristopher Nolan. Il tutto per un totale di 16 film a soli 28 anni, che compirà il prossimo 27 dicembre.
Una lunga lista cui deve aggiungersi anche Wonka, in uscita il 14 dicembre, per cui ha ottenuto una nomination ai Golden Globe ed è impegnato in un tour mondiale che lo ha incoronato, ancora una volta, protagonista assoluto dei red carpet con dei look incredibili e moderni. Ma a cosa si deve il successo che, negli ultimi tre anni, lo ha investito portandolo alla ribalta, trasformandolo in un simbolo generazionale e in una promessa realizzata? Scopriamolo, ricostruendo gli elementi essenziali che definiscono il “fenomeno” Timothée Chalamet
La Chalamania
Alcuni anni fa il magazine Interiew definiva Timothée Chalamet il nuovo Leonardo DiCaprio, l’attore che, nell’arco di dieci anni, sarebbe stato il più cercato, amato, pagato e desiderato di Hollywood. Bene, da quelle dichiarazioni sono trascorsi solamente tre anni e Timmy ha realizzato le aspettative prima del tempo. Chalamet, infatti, ha decisamente superato quel momento essenziale che trasforma un attore da promessa in certezza. Lo stesso che, per DiCaprio, è stato rappresentato dal successo di Titanic.
In questo caso, però, il passaggio è avvenuto in modo meno roboante ma attraverso dei passi consecutivi e costanti che, dal grande schermo, hanno portato il giovane attore ad essere anche un protagonista assoluto del costume e dei suoi cambiamenti. D’altronde, rispetto agli anni Novanta, oggi esistono altri mezzi comunicativi come i social che hanno contribuito a definire velocemente la riconoscibilità di Timothée come ispiratore di mania. Tanto che è stato coniato addirittura un termine, Chalamania, e a lui è stato dedicato un libro intitolato Chalamania: 50 reasons your Internet Boyfriend Timothée Chalamet is the perfection. A scriverlo è la critica e giornalista cinematografica Billie Oliver che, in poco più di 100 pagine, ha realizzato una vera ode a questo ragazzo, evidenziato tutti i motivi che lo rendono così amato dal pubblico.
Molto si deve alle apparizioni e le interviste in cui Timothée ha la grazia o la furbizia di presentarsi sempre nella migliore delle forme caratteriali. In più di un salotto televisivo, infatti, ha messo in evidenza una naturale propensione al divertimento e all’autoironia. Due qualità che, probabilmente, si devono alla lievità dell’età ma che, allo stesso tempo, evidenziano una natura da “bravo ragazzo” che, però, ha un potenziale trasformista imprevedibile e dallo spettro ampissimo. E proprio all’interno di questa capacità Timmy si muove attraverso i generi senza alcun bisogno di enfatizzare la propria mascolinità come un punto d’onore, dimostrando una sicurezza od una noncuranza assoluta rispetto ad altri colleghi ben più maturi.
Il fascino di un franco-newyorkese
Stabilito il potenziale e il fascino che esercita sul pubblico e gli addetti ai lavori, quali sono gli elementi che stanno contribuendo al successo di Timmy? Dato per scontato la propensione alla recitazione, possono essere evidenziati due caratteristiche essenziali: il nome e il volto. Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un nome sufficientemente difficile da pronunciare per diventare una sorta di tormentone e rimanere ben impresso anche solo per il tentativo di dirlo nel modo giusto.
Il secondo caso, invece, prevede una caratteristica ben più peculiare ed essenziale per chi si pone di fronte la macchina da presa. Timothée, infatti, è dotato di un viso inusuale per il cinema americano. Un volto che, con le sue guance scavate, gli zigomi alti e i grandi occhi verdi a tratti divertiti o intensi, rimanda ai tormentati interpreti della Nouvelle Vague più che allo star system hollywoodiano. In questo senso, dunque, Chalamet è l’eccezione, l’unicità in grado di rappresentare l’essenza stessa dell’androgino con lineamenti delicati perfetti per una creatura fantastica come Wonka ma che, al momento opportuno, riescono a rimandare un riflesso meno rassicurante.
A tutto questo, poi, si aggiungono anche le sue origini che, da perfetto newyorkese nato ad Hell’s Kitchen, a Manhattan, gli hanno permesso di dialogare con Woody Allen e Martin Scorsese alla perfezione, condividendo l’incredibile amore per la città. Allo stesso tempo, però, Timothèe, come suggerisce il suo nome, ha anche delle radici francesi grazie al padre Marc. Per questo motivo, durante il tour di Wonka, e non solo, sta dimostrando di padroneggiare alla perfezione la lingua. A tal punto che il suo Umpa-Lumpa Hugh Grant gli ha confessato, ironicamente, di considerarlo un grande interprete del cinema impegnato quando lo sente parlare francese. Quando, invece, lo ascolta in inglese, ritorna ad essere solo una star di Hollywood.
Nonostante la sua raffinata conoscenza della lingua paterna, però, in una recente intervista ha dichiarato che, per lui, l’idioma più sexy è, senza ombra di dubbio, l’italiano. Un commento che ha contribuito ad alzare notevolmente le sue quotazioni con il pubblico italico ma che, per lui, si basa su di un’esperienza reale. Non dimentichiamo, infatti, che nel film Call Me by Your Name di Gianluca Guadagnino, Chalamet si è confrontato con la recitazione in italiano per il personaggio di Elio. Certo, da quel momento sono trascorsi diversi anni e, presumibilmente, molto è stato dimenticato. Nonostante tutto, però, si apprezza lo sforzo.
Timothée Chalamet, l’uomo che ha rivoluzionato il red carpet
Ricapitolando, dunque, Timothée è una star a tutto tondo, che riesce a sommare talento, unicità e fascino personale. Elementi cui si aggiunge anche la maestria nel “vestire”, in senso figurato e non, uno stile fortemente individuale. Una caratteristica, questa, che lo ha fatto diventare ben presto il re assoluto dei red carpet. A dimostrarlo in modo evidente sono i look sfoggiati per il tour promozionale di Wonka, ma anche alcune uscite precedenti entrate ormai nella storia del costume.
Anche in questo caso, complice la sua fisicità, è sempre riuscito a giocare con gli stilemi del genere maschile e femminile, dimostrando come sia possibile mischiare le carte per ottenere un effetto armonioso ed assolutamente unico. Fiore all’occhiello, in questo caso, è stata la tappa londinese. Qui, infatti, ha sfoggiato un completo in velluto con risvolti in satin sulla giacca. Il tutto caratterizzato da un fucsia dalle note calde indossato a pelle.
Già in più di un’occasione, infatti, Timothée ha optato per la totale assenza della camicia sotto i completi più eleganti. Il tutto è firmato da Tom Ford e la giacca è uno dei capi di punta della prossima collezione primavera-estate 2024 che lo stilista ha fatto sfilare anche su delle modelle. Un’operazione di mixaggio realizzata anche con il completo in gessato firmato dalla maison Alexander McQueen. In questo caso la giacca ha una struttura articolata nella parte posteriore che, oltre a richiamare uno dei costumi realizzati per Wonka, riproduce le forme di un capospalla femminile.
In questo senso, dunque, Timothée riesce ad indossare degli abiti facendoli diventare un veicolo importante di evoluzione e modernità e scardinando completamente le barriere previste, fino ad ora, dal maschile e femminile. E, se non dovesse bastare lo stile scelto in questi giorni per dimostrare tale intenzione, è opportuno ricordare uno dei look più innovativi mostrati da Chalamet sul red carpet del Festival di Venezia nel 2022. L’occasione è la presentazione del film Bones And All di Luca Guadagnino. Timmy, infatti, sceglie di presentarsi di fronte ai fotografi con un completo rosso fuoco firmato da Haider Ackermann in cui l’effetto rock star viene enfatizzato da una blusa dal tocco femminile che lascia completamente scoperta la sua schiena. Una scelta che ha contribuito a rendere la sua fama di mattatore del red carpet sempre più solida e sempre meno effimera.