Non provate a chiederle qualche anticipazione sui prossimi episodi di Un posto al sole, perché Marta Anna Borucinska non vi dirà mezza parola. E non solo perché contrattualmente è tenuta a non spifferare neanche l’idea di un colpo di scena. Ma perché, da brava scrittrice, sa che in realtà spettatrici e spettatori amano le sorprese. “Nessuno vuole davvero sapere cosa succederà”, ci ha raccontato l’interprete di Ida, uno dei personaggi più amati di questa parte di stagione della storica soap di Rai3.
Romana, per metà polacca, Marta Anna Borucinska veste i panni della madre naturale del piccolo Tommy, il bambino che la terribile Lara Martinelli (Chiara Conti) spaccia come frutto dell’amore con Roberto Ferri (Riccardo Polizzy Carbonelli), per potersi finalmente accasare con il manager e strapparlo così a Marina Giordano (Nina Soldano). La perfida bionda si è appropriata del piccolo di Ida, bisognosa di denaro, dopo averlo comprato. Salvo poi veder riapparire dal nulla la giovane donna dell’est, pentita di aver “venduto” la sua creatura e desiderosa di riprenderla. Dopo molte insistenze, diventa la babysitter del piccolo.
Fino a quando Marina non scopre l’inghippo. Insomma, niente che non si sia già visto almeno altre migliaia di volte in un qualsiasi altro racconto seriale popolare. Eppure, come da 27 anni a questa parte, la magia si ripete e ogni sera milioni di spettatori si sintonizzano sulla Terza Rete per capire (o tentare di farlo) cosa succederà agli abitanti di palazzo Palladini.
Un posto al sole, traguardo o trampolino di lancio?
Un posto al sole è al momento la produzione televisiva italiana più longeva e di successo. E come spesso capita quando ci si confronta con qualcosa di grande (in termini di popolarità) la paura è sempre forte. E oscilla tra due estremi: la felicità di far parte di un progetto ad alti livelli, magari per tantissimo tempo. E il timore di esserne un po’ imprigionati.
“Per quello che ho visto, per la sua importanza, per il pubblico e per quanto si stia bene sul set, stimo Un posto al sole come prodotto. Poi però ti fai anche delle domande, sul fatto di non poter cambiare personaggio”, ci ha raccontato Marta Anna Borucinska. Entrare nel cast fisso quindi sarebbe un sogno? “Seguo quello che accade e non mi precludo niente né in un senso né nell’altro“, ha spiegato.
Aggiungendo: “Far parte di Un posto al sole può spaventare una giovane attrice, ma entri nelle case di tanti italiani e ne vedi subito gli effetti. Sono stata praticamente subito fermata dai fan e non me l’aspettavo proprio. Non avevo idea della portata del successo istantaneo con il pubblico. Mi fermano ovunque. Una volta, una signora del Vomero elegante, che stava cercando di vendere il suo libro ai registi di Un posto al sole, mentre giravamo a Posillipo, si avvicina arrabbiatissima e mi di dice: “Tu sei Ida, vero? Non si vendono i bambini!”. Penso sia stata la prima persona a dirmi qualcosa riferito al mio personaggio“.
Un lavoro durissimo
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Un posto al sole si prende solo una piccola pausa di due settimane a cavallo del Ferragosto. Questo vuol dire che tutto il cast e la crew spingono sull’acceleratore durante tutto l’anno, con turni di lavoro molto impegnativi. “Se giro in esterna ho la sveglia alle 5.00, perché alle 6.00 ho il pick up e mi portano sul set esterno. Per motivi di luce e di rumori, infatti, si lavora prestissimo e con una troupe meravigliosa che è quasi diventata famiglia. Gli interni, invece, sono tutti ricostruiti negli studi Rai di Napoli. Hai bisogno di un badge e rispetto agli inizi ormai tutti riconoscono il mio nome anche se è difficile. Non essendo parte del cast fisso, il mio camerino cambia di volta in volta. E le prime volte mi perdevo sempre“, ha spiegato.
Marta Anna Borucinska ha poi voluto sottolineare come la velocità di lavoro non ne comprometta la bellezza. “I ritmi sono veloci, ma si ricerca molto la qualità. Ci si ferma se la scena non è venuta bene o la recitazione non è credibile. Giriamo una quantità di scene al giorno elevatissima rispetto a quelle del cinema. Altra caratteristica è che si gira non cronologicamente, quindi spesso torni in camerino per un cambio d’abito, perché devi girare una scena che va tra un mese, e non devi sbagliare sennò è il caos. Diciamo che se sei sveglio in questo meccanismo entri subito”.
Uno spoiler al sole
Tormento ed estasi di ogni appassionato, gli spoiler, ovvero le anticipazioni “rubate” sulle trame degli episodi sono nolente e volente una delle cose con cui fare i conti. E anche se il punto di vista di un’attrice è diverso da quello del pubblico, il sussultone c’è sempre quando si legge il copione. “Per quanto io sia una di quelle attrici che non pensa che bisogna perdere la testa ed essere il personaggio, so che devi avere empatia per il personaggio, ti ci affezioni. Ti appassioni alla sua storia perché devi comprenderla fino in fondo. La mia storia è piena di colpi di scena, quindi leggo il copione con grande curiosità. Per me è molto interessante scoprire cosa mi succederà. Poi io scrivo anche quindi la parte della storia mi ha sempre affascinato molto, per sapere chi è questa persona“, ha detto.
E spesso e volentieri le scelte (o le catastrofi) dei vari personaggi diventa argomento di discussione sul set. “Non mi permetto di commentare le cose degli altri personaggi ma del mio sì. A volte dico, ma guarda questa… alleggerisci un po’! Come se trattassi un personaggio alla stregua di un’amica a cui dai dei consigli”.
E a proposito di amici… Be’ più di uno ha tentato di estorcere anticipazioni di ogni genere. La risposta? Un sonoro no. E per motivi importanti. “Non è solo per una cosa contrattuale. Secondo me non li vogliono sapere veramente, non fino in fondo. Preferiscono scoprirlo da soli e non vorrei togliere il piacere della scoperta. Lo faccio perché ho coscienza di questa cosa. Capisco la curiosità, però“.
Attori, personaggi, persone
Una delle cose più frequenti nella vita di un’attrice, specialmente se fa parte di una serie molto popolare, è essere scambiata per il personaggio. Detto quindi che più di qualcuno si è riferito a lei chiamandola Ida, vorremmo capire che tipo di reazione ha. “Quando mi succede sorrido, perché glielo vedi in faccia che se anche sanno che non sei il personaggio, ti devono trattare come tale. Nel bene o nel male. La verità è che empatizzo con il pubblico, che è variegato e di tutte le città, perché sai che fai parte della sua quotidianità. Ti fa piacere perché pensi “chissà cosa pensano quando vedranno questa cosa” e immagini che tutte le signore possano essere contente“.
In fondo, il pubblico è per un’attrice l’unico referente possibile. “Noi attori siamo persone fragili, soprattutto in termini di autostima. Ci esponiamo molto, quindi vuoi o non vuoi sai che bene o male c’è la tua faccia, le tue emozioni. Quando pensavo di dire addio a Tommaso, dovevo piangere e ho rifatto la scena tante volte e ogni volta prendevo un’emozione vera, mi sono esposta molto. Penso che questo sia bello. Non mi sento violata o imbarazzata, è un momento di liberazione essere sincera nel mio personaggio. Subiamo tutti il giudizio del pubblico e chi ti dice il contrario mente. Si tratta della cosa più importante per un attore il rapporto col pubblico, sia al cinema che al teatro. Il pubblico di Un posto al sole ti dà tanto“.
Recito per allegria
A dispetto dei toni tragici del suo personaggio, Marta Anna Borucinska è una ragazza spassosa e lo si capisce dal tono delle risposte e dalla sua innata ironia. Anzi, è stata proprio questa indole a spingerla a recitare. “Sono Ariete ascendente Bilancia e sì sono una persona psicopatica. Per il mio lavoro va benissimo, più siamo pazzi noi attori più funzioniamo, abbiamo range di sentimenti da sfruttare (ride). Ho fatto molte cose drammatiche, ma sono una grande comica sin da bambina. Involontariamente ho fatto scompisciare dalle risate tutti. Vedevo l’effetto del mio parlare, del raccontare le cose ed era innegabile che ci fosse un fenomeno che stava accadendo“, ha detto.
“Ero follemente innamorata del cinema. Film, TV, serie, la commedia all’italiana che guardavo con nonna, erano una sorta di scappatoia. Da adolescente ero una giovane Werther, poi vedevo DVD e mi incantavo. Ho unito queste due cose, l’esuberanza e la capacità di gestire il pubblico e l’amore per cinema, teatro, e ci ho provato. Il resto è tutta fortuna“.
Attrice e anche scrittrice
Marta Anna Borucinska non è solo innamorata dei film, ma anche delle parole. E una carriera (anche) come scrittrice o sceneggiatrice sarebbe un sogno che si avvera. “Penso che scrivere storie e condividere quello che penso con le parole scritte, possa essere una delle mie strade. Che non ha nulla a che invidiare al lavoro di attrice. Ho iniziato con la recitazione semplicemente per motivi di urgenza, visto che è legato anche all’età. Ma rimanere a lavorare in questo ambiente, come attrice, sceneggiatrice o scrittrice, mi renderebbe felice. Ammesso che la felicità esista“, ha poi concluso.