Pochi giorni fa è terminata la prima stagione di House of the Dragon, serie prequel de Il Trono di Spade ed ispirata al libro “Fuoco e sangue” di George R.R. Martin. Se il pubblico non ci ha messo molto ad affezionarsi alle vicende tragiche ed avvincenti di personaggi come la Principessa Rhaenyra Targaryen e di suo padre Viserys I, della Regina Consorte Alicent Hightower oppure dell’enigmatico Daemon interpretato da Matt Smith, lo stesso non si può dire di uno dei personaggi solo apparentemente “minori” della vicenda ma che che invece forse a conti fatti raccoglie tutta l’eredità e la programmaticità della serie targata HBO.
Stiamo parlando di Rhaenys Targaryen, in House of the Dragon splendidamente interpretata da Eve Best. Pur se spesso nell’ombra e con meno momenti di gloria televisiva rispetto ad altri comprimari, la cosiddetta “Regina che non fu mai” ci ha invece regalato alcune delle lezioni più importanti di tutta la prima stagione di questa serie prequel di successo. Su Rhaenys infatti cade per primo il fardello dell’essere donna in un gioco di potere governato da uomini, un fil rouge narrativo che lo show fantasy creato da Ryan Condal e George R.R. Martin si porta sulle spalle come uno dei suoi temi portanti. Ecco perché crediamo che Rhaenys Targaryen sia forse il personaggio più importante di questa serie. Per ora.
Chi è Rhaenys Targaryen?
Rhaenys ha sfiorato di pochissimo il privilegio di poter sedere sul Trono di Spade come prima regina in assoluto nella storia di Westeros: nasce infatti da sangue Targaryen e Baratheon, figlia di Aemon secondogenito di Re Jaehaerys ed erede al trono alla morte del padre. Purtroppo, sia Aemon che suo fratello Baelon morirono prima della scomparsa del padre Jaehaerys, lasciando la sorella Rhaenys come unica erede allo scranno di Approdo del Re.
Jaehaerys però, non voleva far sedere una donna sul trono di spade, così decise di indire un Gran Concilio ad Harrenhal per far decidere ai suoi membri chi lo avrebbe succeduto nella discendenza reale in assenza di figli maschi in vita. Il Concilio alla fine scelse Viserys, cugino diretto di Rhaenys; per questo motivo la pretendente al trono con il tempo venne poi ribattezzata “La Regina che non fu mai”.
La Regina che non fu mai
Sposa di Corlys Velaryon e consorte del Lord di Alta Marea nel Driftmark, Rhaenys viene dipinta nella prima stagione di House of the Dragon come una donna di grande esperienza di vita, ma allo stesso tempo amareggiata e disillusa da un modo governato da uomini che non avrebbero rinunciato a nulla pur di favorire i loro giochi di potere. Uno sguardo fortemente critico al sistema patriarcale che Martin aveva di certo già affrontato ne Il Trono di Spade attraverso la scrittura delle psicologie e delle vicende di personaggi come Daenerys Targaryen o addirittura Cersei Lannister, ma che in House of the Dragon trova il suo massimo compimento programmatico.
Si può di certo affermare che, molto più di personaggi assolutamente centrali come Rhaenyra o Alicent, la Regina che non fu mai sia il manifesto vivente di questa serie prequel, ago della bilancia morale di un gioco di troni tutto declinato al maschile che non lascia spazio vitale alle sue astute donne. Un affronto alla dignità femminile che Rhaenys conosce bene proprio perché lo ha vissuto per prima sulla sua pelle quando dovette subire l’umiliazione del Gran Concilio di Harrenhal che le preferì il cugino Viserys.
Una donna sul trono di spade?
Per tale ragione, riteniamo che uno dei momenti più significativi per comprendere appieno il viaggio del personaggio splendidamente interpretato da Eve Best sia innanzitutto nel secondo episodio, quando intrattiene una conversazione privata assieme ad una giovanissima Rhaenyra Targaryen, designata legittima erede al trono da suo padre Viserys. In merito alla successione e all’idea di vedere finalmente una donna sul trono di Approdo del Re, Rhaenys afferma con parole cariche di significato: “Gli uomini preferirebbero dare fuoco al regno piuttosto che vedere una donna salire sul Trono di Spade. Perché questo è l’ordine naturale delle cose.”
Un’affermazione che ci sembra perfetta per racchiudere una delle più grandi ambizioni della serie di Ryan Condal e George R.R. Martin: raccontare una storia di grande femminismo ambientata in un universo fantasy crudo, spietato e fin troppo radicato in situazioni ed eventi che dialogano sinistramente con la realtà attuale. Ma non pensiate però che Rhaenys Targaryen sia soltanto una donna dalle parole taglienti…
Da madre a madre
Difatti, pare quasi che il viaggio di consapevolezza personale all’interno della narrazione della prima stagione di House of the Dragon si concluda per lei con una grande dimostrazione di saper essere anche una donna d’azione, al termine del nono episodio della serie. Qui ancora una volta, la principessa dei draghi viene rimandata alla decisione di un consiglio per conoscere il suo destino; suo cugino, Re Viserys I, è morto e il concilio guidato dal Primo Cavaliere Otto Hightower preme affinché la volontà della Regina Consorte Alicent venga realizzata: secondo la vedova, il marito sul letto di morte le aveva confidato che sarebbe dovuto salire al trono il loro figlio Aegon e non Rhaenyra come precedentemente annunciato ai Sette Regni. Così accadrà grazie alle macchinazioni del Consiglio, mentre Rhaenys viene tenuta ostaggio dalle Guardie Reali affinché non possa fuggire con il suo drago Meleys ed avvertire Rhaenyra che un re usurpatore è stato incoronato.
Grazie all’aiuto di Ser Erryk, Rhaenys riuscirà però a fuggire dalla Fortezza Rossa, a mescolarsi tra il popolo di Approdo del Re e ad assistere all’incoronazione di Aegon II davanti ai suoi sudditi, all’interno della Fossa del Drago. Un’occasione più unica che rara che Rhaenys non si lascerà sfuggire: piomberà letteralmente all’interno dell’edificio a cavallo del suo drago Meleys, e minaccerà con la forza del fuoco il nuovo sovrano, il Primo Cavaliere e la Regina Vedova. Un vero e proprio atto di forza che non si tramuterà in sanguinoso “Dracarys!”, bensì in una tesa sfida di silenzi, da madre a madre, da donna a donna. Lei, Rhaenyra, che non solo aveva perso anni prima il trono che le spettava per diritto, ma che si era vista anche morire sotto i suoi occhi i figli avuti con Corlys Velaryon, unici discendenti diretti al Trono di Legno del Driftmark.
Una vita che di certo ha tolto molto a Rhaenys Targaryen, ma che lei ha saputo piegare alla sua legittima volontà; e così, dopo la dimostrazione di forza ad Approdo del Re, vola verso Roccia del Drago per offrire i suoi servigi a Rhaenyra affinché quest’ultima possa vincere la guerra fratricida che sta per scoppiare e sedere sul Trono di Spade che le spetta di diritto. Per lei, per Rhaenys, per tutte le donne.