Gli eredi di Griselda Blanco, con a capo il figlio Michael, hanno diffidato Netflix dal mandare in onda la miniserie biografica sulla narcotrafficante colombiana, interpretata da Sofia Vergara; a quanto trapela dalle prime informazioni, al centro del contendere ci sarebbero questioni di natura economica; gli eredi infatti, hanno denunciato Netflix per uso non autorizzato del bome e dell’immagine della madre.
Stando a quanto dichiarato da TMZ, che ha potuto visionare in esclusiva le carte, Michael Blanco sarebbe stato contattato per diverse interviste, tra il 1999 e il 2002, in previsione di un possibile adattamento audiovisivo della storia della madre Griselda, morta nel 2012; senza che questo portasse a sviluppi; ora l’uomo ha dichiarato di non aver ricevuto alcun tipo di compensazione economica per l’utilizzo di quei materiali da parte di Netflix. Interpellati da TMZ, né la piattaforma né Sofia Vergara, citata nella denuncia in quanto interprete del personaggio, hanno commentato sulla vicenda.
L’attrice colombiana, ospite nei giorni scorsi da Jimmy Fallon, per la promozione della serie, in uscita il 25 gennaio, ha divertito il pubblico con una gaffe sulla cocaina; dopo aver dichiarato di non aver mai assunto droghe in vita propria, infatti, Vergara ha specificato di aver dovuto imparare a maneggiare la polvere bianca sul set, salvo poi specificare che naturalmente non si trattava di droga.
Griselda Blanco ha gestito per circa un ventennio il traffico di droga dalla Colombia verso le metropoli statunitensi della costa est, come Miami o New York. Condannata a vent’anni di prigione nel 1998, nel 2004 fu rilasciata dal carcere per motivi di salute, dopo aver subito un infarto, tornando a vivere a Medellin, dove nel 2012 sarebbe stata uccisa da due sconosciuti mentre si trovava insieme alla nuora incinta.