La serie: Maxton Hall – Il mondo tra di noi, 2024. Creata da: Daphne Ferraro. Cast: Damian Hardung, Harriet Herbig-Matten, Sonja Weißer, Fedja Van Huêt, Clelia Sarto, Runa Greiner, Martin Neuhaus, Julia-Maria Köhler, Andrea Guo, Justus Riesner, Eli Riccardi, Ben Felipe. Genere: Romantico. Durata: 45 minuti circa/ 6 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa su Prime Video, in lingua originale.
Trama: James e Ruby non potrebbero essere più diversi: lui bello, ricchissimo e dannato, lei studiosa e determinata. Costretti a lavorare insieme per un evento scolastico scopriranno di essere profondamente attratti l’una dall’altro… peccato che qualcuno si metta sulla loro strada proprio quando il loro amore sta per sbocciare.
A chi è consigliato? Agli amanti dei teen drama, che non disdegnano il contesto accademico e adorano il trope degli “enemies to lovers”.
Su Prime Video arriva l’ennesima serie tv pensata per un target di adolescenti e giovani adulti, ancora una volta tratta da uno di quei romance vendutissimi in libreria. In questo caso la fonte di ispirazione è il primo romanzo della trilogia dell’autrice tedesca Mona Kasten, Save Me. Ambientata in Inghilterra ma di produzione completamente teutonica, questa storia è un mix di tutti quei trope e quei cliché che spesso troviamo in questo genere di narrazioni: come vedremo in questa recensione di Maxton Hall – Il mondo tra di noi, la serie creata da Daphne Ferraro non brilla di certo per originalità e procede su binari del tutto prevedibili. Se quello che cercate è la “solita” storia d’amore tra il bello e dannato e la brillante studentessa un po’ crocerossina, tutta tormenti e colpi di scena, i sei episodi di Maxton Hall sono quello che fa per voi.
Amori in un collegio inglese
Maxton Hall è il nome di un prestigiosissimo collegio britannico, i cui alunni sono tutti figli delle famiglie più importanti del paese e sono inevitabilmente destinati, passando per Oxford e Cambridge, al successo. Uno di loro è il bellissimo James Beaufort (Damian Hardung), sulle cui spalle ricadrà l’impero costruito dal padre (un’azienda di moda che veste addirittura Re Carlo) e che passa le giornate tra sport e feste sfrenate. Nel suo stesso anno c’è anche Ruby Bell (Harriet Herbig-Matten), arrivata a Maxton Hall con una borsa di studio e con alle spalle una situazione famigliare tutt’altro che agiata: intelligentissima e pronta a tutto pur di farsi accettare ad Oxford, i sogni della giovane studentessa subiranno una battuta d’arresto quanto si troverà coinvolta in una situazione decisamente compromettente. Per uscirne sarà costretta a collaborare con James per organizzare un ballo scolastico, se riusciranno ad andare d’accordo e a mettere da parte le loro (numerosissime) divergenze, lei riceverà una lettera di presentazione per Oxford scritta addirittura dal burbero preside della scuola.
Ovviamente la vicinanza forzata li porterà ad aprirsi l’una con l’altro, e dall’odio dichiarato si passerà presto ad una sincera amicizia e poi a qualcosa di più. Qualcuno però è pronto a tutto pur di impedire al loro rapporto di crescere: il padre di James, Mortimer, vede in Ruby solo una possibile distrazione per il futuro di James, destinato a portare avanti il nome di famiglia e i suoi affari. Il fatto che lei non sia né nobile né ricca è qualcosa che lui non può accettare…
Una storia già sentita
Come avrete dedotto da queste poche informazioni che vi abbiamo fornito sulla trama molto dell’intreccio di Maxton Hall si basa su quei trope e cliché che hanno da sempre fatto la fortuna di questo genere di storie: abbiamo la ragazza bellissima ma studiosa, che non si cura delle frivolezze ma ha un obiettivo ben preciso in testa; poi c’è il bello e dannato, ricco di famiglia ma che vorrebbe trovare la sua strada nel mondo piuttosto che seguire quella tracciata dal padre. Ovviamente i due inizialmente si odiano – quella degli “enemy to lovers” è sempre una delle dinamiche più amate – e poi, quando si conoscono, comprendono di essere fatti l’una per l’altra. Peccato che il mondo si metta contro di loro, moderni Romeo e Giulietta che dovranno lottare per ottenere il tanto agognato lieto fine. Si tratta di situazione già viste e riviste, questo è vero, ma se il contorno funziona sono capaci di coinvolgere e, ammettiamolo, non stancano mai veramente. Lo dimostra il successo sempre strabiliante di racconti che seguono la medesima struttura narrativa, tanto in libreria quanto sullo schermo.
Il “contorno” – ossia l’ambientazione, i personaggi secondari e le loro sottotrame, i “villain” del caso, i dialoghi tra i protagonisti…- in Maxton Hall funziona solo a metà: se i due personaggi principali hanno una buona chimica e la backstory di Ruby è a suo modo ben sviluppata, quella di James non colpisce allo stesso modo. Il padre cattivissimo risulta a tratti veramente troppo caricaturale, tanto da rendere la situazione che coinvolge il giovane (e biondissimo e bellissimo) protagonista poco realistica. Forse il contesto familiare di James andava approfondito diversamente, ma visto che l’autrice dei romanzi originali ha scritto altre due opere con Ruby e James immaginiamo che le informazioni necessarie verranno fuori con il tempo.
Un’ambientazione un po’ straniante
L’ambientazione scolastica in cui questa storia prende il via è quella giusta, ed infonde al racconto un’aria quasi ricercata e d’altri tempi, tra le luci soffuse dei corridoi e le stanze polverose dove gli studenti passano le loro giornate. Dato che abbiamo visto la serie in anteprima in lingua originale, dobbiamo ammettere che il contesto super-british della narrazione stona un po’ con la “teutonicità” di tutto il resto: la sensazione è quella di una storia raccontata da chi conosce un certo ambiente solo dall’esterno, e certi elementi e situazioni (come il ballo a tema “vittoriano”, periodo forse un po’ strano da scegliere per un evento all’insegna di decadenza ed eccessivo sfarzo) non convincono del tutto chi guarda. Già vedendo la serie doppiata, comunque, immaginiamo che la sensazione un po’ straniante lasciata dall’ambientazione germanico/britannica andrà ad attenuarsi.
In conclusione in Maxton Hall – Il mondo tra di noi troverete esattamente il tipo di storia che vi aspettate approcciandovi alla visione: un racconto pensato per un determinato target, che procede su una strada piuttosto prevedibile ma che riunisce tutti gli elementi giusto per coinvolgere fino all’ultimo episodio.
La recensione in breve
Un teen drama che si muove su binari già visti, ma che comunque coinvolge al punto giusto il target a cui è destinato. Buona la chimica tra i due protagonisti, i bellissimi Damian Hardung e Harriet Herbig-Matten.
Pro
- I due protagonisti funzionano bene insieme
- La trama coinvolge
Contro
- L'ambientazione germanico/britannica è un po' straniante
- Il villain è troppo caricaturale
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Voto CinemaSerieTV