Massimo Bossetti potrebbe essere stato pagato almeno 50.000 euro per la serie Yara – oltre ogni ragionevole dubbio, uscita su Netflix lo scorso luglio. Lo ha dichiarato Fabrizio Corona, che durante un podcast ha sottolineato l’immagine “da attore” che Bossetti ha nel documentario.
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Ospite del podcast MondoCash, Corona ha risposto ad una domanda sul possibile compenso offerto da Netflix al muratore bergamasco che attualmente sta scontando un ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate di Sopra uccisa nel 2010.
“Certo che è stato pagato, stiamo parlando di Bossetti, era un muratore che faceva due lavori. Se guardate la serie, se conoscete la storia, in teoria nella sua difesa, quando mentiva alla moglie che andava nel centro estetico e poi diventa un punto di riferimento, non lo diceva perché non voleva dire alla moglie che buttava sei euro a settimana per farsi la lampada”
Fabrizio Corona ha poi sottolineato che nella serie Bossetti si comporta come una star, è ben vestito e curato, e tra primi piani stretti sugli occhi e “facce”, sembra stia dando un’interpretazione, “ma non è un attore, è uno accusato di una cosa gravissima”

La questione di Bossetti e dei compensi sulle interviste era stata sollevata già anni fa, quando sui media nazionali vennero pubblicate le intercettazioni delle conversazioni in carcere tra il muratore e sua moglie Marita Comi.
In una intercettazione, riportata da Repubblica, la moglie di Bossetti si lamentava del fatto che dei compensi ricevuti per diverse interviste a Matrix, Gente e altre testate, una buona percentuale andavano in tasse.
“Sai quanto mi hanno dato? Diciassette, dei 25 che erano, ottomila euro tutto di tasse… trattenute… Questa qua di Matrix me li hanno già tirati giù e mi hanno dato diciassettemila e sei. Per quella di Gente me ne hanno dati venti, erano venticinque, me ne hanno dati venti e dovrò pagare io duemila e qualcosa, quando faccio la dichiarazione. Capito?”
Come scrisse Fanpage invece, Bossetti esortava la moglie a seguire i consigli del suo legale e di approfittarne, accettano altre interviste ben retribuite.
“La nostra quota è sempre sui 25, 25000 euro a Matrix, (…) mi conoscono in tutta Italia eh. Il mio è il caso più pagato fuori dalla Elena Ceste”
Nel documentario su Yara attualmente su Netflix, viene dato ampio spazio a Bossetti e ai suoi familiari, compresa la madre del muratore che fu un elemento chiave nelle indagini sul DNA. Per quanto riguarda i test genetici la serie accenna anche alle tracce che furono lasciate da Silvia Brena, insegnante di ginnastica di Yara, che fu ascoltata dagli inquirenti, ma non fu indagata. Per quanto la serie sia innocentista, in passato i criminologi hanno spiegato perché Bossetti uccise Yara Gambirasio, indicandolo come l’autore dell’omicidio.