Titoli episodi: Episodio 1, episodio 2. Regia: Marco Pontecorvo. Genere: Thriller, crime. Cast: Gianmarco Saurino, Anna Ferruzzo, Giulio Della Monica, Ludovica Ciaschetti, Antonio Petrocelli, Beniamino Marcone, Carlo De Ruggieri Durata: 50 minuti circa. Dove l’abbiamo visto: Rai 1.
Trama: Potenza, 12 settembre 1993, domenica mattina. Elisa Claps esce di casa con l’amica Eliana per andare a messa alla chiesa della Santissima Trinità, dove incontra Danilo Restivo. Da quel momento nessuno avrà più sue notizie. Danilo Restivo torna a casa in ritardo, stravolto, con una ferita sulla mano. Interrogato dalla polizia, qualche tempo dopo, si dichiara innocente.
Aveva solo sedici anni Elisa Claps, quando fu uccisa da Danilo Restivo. Un omicidio, il suo, rimasto insoluto per molto tempo e che solo nel 2010, con il ritrovamento del cadavere di cui si erano perse le tracce dal 12 settembre 1993, cominciò a essere seriamente indagato. Nel 2014 arrivò la condanna a 30 anni di reclusione in via definitiva per l’uomo. Il quale, successivamente all’omicidio di Elisa, dopo il trasferimento in Inghilterra, tolse la vita anche a Heather Barnett, il 12 novembre del 2002. Due donne, forse non le sole, accomunate da un destino tragico.
Per Elisa – Il caso Claps, la fiction di Rai 1 diretta da Marco Pontecorvo sulla base del libro di Tobias Jones, Blood on the altar, ricostruisce in sei episodi le agghiaccianti condizioni che portarono alla morte di Elisa Claps, il cui corpo fu nascosto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Tra collusioni e silenzi, la famiglia della ragazza non si è mai data pace. Come vedremo nella recensione dei primi due episodi di Per Elisa – Il caso Claps, questo tratto emerge nitidamente dalla storia.
Troppo buona per questo mondo
È il 12 settembre 1993. Siamo a Potenza in una domenica mattina come tante altre. Elisa Claps esce di casa con un’amica per andare a messa nella chiesa della Santissima Trinità. Qui incontra Danilo Restivo. Da quel momento, di lei si perdono le tracce. Mentre il ragazzo torna a casa con una ferita sulla mano, i fratelli di Elisa, Gildo e Luciano, insieme ad altri amici provano a cercarla ovunque. Quando Gildo prova a chiedere spiegazioni a Danilo, quest’ultimo appare piuttosto turbato. Bloccato dal padre, prima che potesse dire qualcosa di sbagliato, viene spedito a Napoli per qualche tempo.
Tornato a Potenza, Restivo viene interrogato e si dichiara innocente. La polizia non ha grossi elementi contro di lui quindi lo rilascia. Le indagini iniziano ufficialmente, ma subito si mostrano lacunose. I vestiti di Restivo, infatti, non vengono sequestrati. Gli stessi inquirenti si comportano in maniera inaccettabile con i familiari di Elisa. Infine, don Mimì, il parroco della chiesa della Santissima Trinità, chiude ogni discussione dicendo di non aver notato nulla di strano in quella famosa domenica. Altra beffa per la famiglia Claps, è quella relativa al diario della ragazza, in cui c’era scritto delle attenzioni morbose che Restivo le dedicava. Portato come indizio al commissariato, il reperto non viene considerato utile.
Una favola senza lieto fine
Parte con la musica degli 883 il primo episodio di Per Elisa – Il caso Claps e questo identifica immediatamente gli anni in cui la vicenda è ambientata. La protagonista, una bravissima Ludovica Ciaschetti, è una ragazza dolce ed empatica, legata al fratello “che legge nella mente” e indovina il gusto del gelato che Elisa vuole senza dire mezza parola. Piccole tenerezze che però servono per entrare a livello emotivo in una storia di lupi cattivi. La luce che vediamo nelle prime sequenze piano piano si smorza e con l’uscita di scena della protagonista tutto sembra piombare nell’oscurità.
Il dramma di Elisa è quello di una ragazzina colpita nel momento più bello. Sognava di fare medicina e di lasciare Potenza. E quando riceve un orsacchiotto come regalo per la promozione da parte del papà, storce un po’ il naso perché si sente già grande. Al contrario, Danilo Restivo, un Giulio Della Monica davvero in parte, sembra un goffo ragazzone innocuo. E questa presentazione assolutamente in linea con il killer aumenta l’effetto di straniamento che proviamo davanti a una figura criminale del genere. Lo vediamo sul bus, mentre taglia ciocche di capelli a ignare passeggere, o quando prova un timido approccio nei confronti di Elisa. E ancora quando stalkerizza le sue vittime al telefono. Restivo, insomma, è un predatore sessuale da manuale e nessuno è stato in grado di fermarlo.
I lupi cattivi
In questi primi due episodi di Per Elisa – Il caso Claps emerge chiaramente il dettaglio che negli anni ha provocato maggiore dolore nell’intera vicenda, ovvero la terribile coltre di silenzio che ha pesato sulle indagini, condotte in maniera poco accurata dagli inquirenti. A proposito dei cattivi delle fiabe, qui non c’è un solo lupo cattivo, Danilo Restivo, ma tanti altri lupi cattivi, figure che in un modo o nell’altro non hanno agito per il meglio. Viviamo in un’epoca in cui la fruizione di serie crime e di podcast ispirati a veri fatti di cronaca nera, non ultimo quello di Pablo Trincia proprio dedicato alla Claps, è ormai naturale. Magari non siamo tutte e tutti investigatori, ma di certo conosciamo quali possono essere le principali tappe di un’indagine. Vedere quanto queste siano state così ignorate aumenta la rabbia e il senso di impotenza.
Che per primi i familiari della povera Elisa hanno provato. Nessuno avrebbe dovuto lasciare a piede libero l’ultima persona che ha visto la vittima, oltretutto con una ferita alle mani che lascia immaginare una colluttazione. Parliamo a posteriori, ma il mistero avrebbe potuto essere risolto in tempi relativamente veloci. Ma qualcosa non ha funzionato. Come tradurre a livello visivo e narrativo questa impotenza? La narrazione di Pontecorvo si dipana in maniera ispirata, muovendosi in punta di piedi e maneggiando questo materiale con grande gentilezza. Il risultato è una storia raccontata col giusto passo, malinconica, che sa di innocenza perduta. Lo scorrere inesorabile del tempo verso il fatale omicidio del 12 settembre amplifica la tensione che in questi primi capitoli non trova alcuna soluzione. Ovviamente, non vedremo nulla del delitto. Solo una ragazzina inghiottita dal buio. E tanto basta.
La recensione in breve
I primi due episodi di Per Elisa - Il caso Claps sono davvero emozionanti e ben scritti. Stupisce non solo la qualità nella direzione delle attrici e degli attori, tutte e tutti bravissimi, ma la cadenza della narrazione, avvolgente e sempre molto umana. Questo lascia ben sperare per il resto della serie.
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