Titoli episodi: Episodio 3, episodio 4. Regia: Marco Pontecorvo. Genere: Thriller, crime. Cast: Gianmarco Saurino, Anna Ferruzzo, Giulio Della Monica, Ludovica Ciaschetti, Antonio Petrocelli, Beniamino Marcone, Carlo De Ruggieri Durata: 50 minuti circa ciascuno. Dove l’abbiamo visto: Rai 1.
Trama: I Claps ricevono una richiesta di riscatto da parte di presunti rapitori, che si rivelano degli sciacalli. Gildo affronta il fidanzato della sorella di Danilo, che gli racconta dello strano comportamento di Danilo il giorno della scomparsa di Elisa. Restivo viene arrestato e processato per false dichiarazioni, ma senza il corpo di Elisa non si può andare oltre. Nel frattempo, nella vita dei Claps arriva Don Marcello, un prete che li affianca nella battaglia per la verità.
Sembra acquietarsi il ritmo del racconto in questi due nuovi episodi della miniserie Per Elisa – Il caso Claps. E non poteva essere altrimenti. Lo choc dei primi due capitoli della fiction diretta da Marco Pontecorvo, con la scomparsa di questa dolce ragazza di Potenza, lascia spazio al dolore di una famiglia che non smette di cercarla, vittima di alcuni sciacalli. Come vedremo nella recensione del terzo e del quarto episodio di Per Elisa – Il caso Claps, la famiglia di Elisa assiste impotente allo svolgersi delle indagini frenate dal mancato ritrovamento del corpo della giovane. E insieme riparte di slancio con la fondazione di un’associazione che vuole aiutare altri padri, altre madri e altri fratelli e sorelle a trovare i loro cari scomparsi.
Una tela che non si scioglie
Come detto in apertura, gli episodi tre e quattro di Per Elisa – Il caso Claps sono quelli più introspettivi, meno furenti. Troviamo la famiglia Claps alle prese con degli sciacalli che chiedono un riscatto in cambio della liberazione della ragazza. Un tentativo orribile da parte di estranei di lucrare sul dolore di un nucleo familiare la cui vita si è bloccata nel momento della scomparsa di Elisa. Le indagini proseguono ma non arrivano a nulla di sostanziale, nemmeno dopo l’arresto di Restivo per false dichiarazioni. Senza il corpo di Elisa, non c’è delitto. In questo modo Restivo continua a salvarsi, anche se in molti si fa strada l’idea di una sua possibile colpevolezza.
Nel frattempo, Gildo, uno dei pilastri della famiglia Claps, vive una crisi personale profondissima che lo porta a mettere in crisi il rapporto con Irene. Dopo una separazione, la donna si riavvicina a lui poco alla volta. Sarà proprio lei a presentargli una figura chiave per l’evoluzione della storia, quella di don Domenico. Un prete che sarà sempre al fianco dei Claps fino alla fine della storia e che con Irene e Gildo fonderà Penelope. Un’associazione che prende il nome dalla sposa di Ulisse, una figura femminile che non perde la speranza di riabbracciare la persona amata.
Dov’è Elisa?
La parte centrale della miniserie di Marco Pontecorvo ruota attorno alle ricerche di Elisa. Tutte e tutti sono ignari, ovviamente, della tragedia che si è consumata, anche se intimamente sanno che qualcosa di orribile è successo. Reagiscono come possono a questa assenza che pesa in maniera indicibile. Pontecorvo ha mano delicata nel raccontare le singole crisi di ogni protagonista (anche di quelli cattivi, quelli dalla parte sbagliata della storia, come detto da Anna, sorella di Restivo).
E questo è senza dubbio il merito più grande di una produzione che avrebbe potuto lasciare spazio a una narrazione lacrimevole. Il tono invece è sempre asciutto, pur se doloroso. Invece ognuno degli attori in campo è centro propulsore di un racconto intenso, toccante. La consapevolezza della madre Filomena davanti all’ineluttabile (bellissimo il suo confronto con Don Mimì), la rabbia di Gildo, la calma di Luciano (che per la prima volta entrano in conflitto), tutti contribuiscono a dare tridimensionalità alla storia.
Un passo che rallenta
Purtroppo, questo, almeno nel blocco centrale della miniserie, contribuisce anche a rallentare il passo di un racconto che com’è naturale che sia non è completamente concentrato sulle indagini. La crisi del primogenito dei Claps, per esempio, con la conseguente separazione dalla fidanzata, non è certo fuori contesto, ma occupa uno spazio troppo dominante nei due episodi. Diciamo che questa storyline romantica ha una funzione squisitamente catartica, che serve anche a restituire speranza ai protagonisti, quindi è del tutto bilanciata nell’economia totale del racconto.
Tuttavia, avrebbe potuto essere asciugata mantenendo intatta l’autenticità della vicenda. Che continua a infiammarsi e a essere avvincente quando il focus si sposta sul villain Danilo Restivo. Per quanto di poche parole, l’interpretazione che Giulio Della Monica dà di Danilo Restivo è intensa, agghiacciante. No, Per Elisa – Il caso Claps non è la miniserie dedicata all’assassino di Elisa, ma a una dolce ragazzina uccisa da uno squilibrato. Eppure, quando entra in scena Restivo il senso della fiction diventa ancora più evidente. Che si possa amplificarne la figura, entrando nei meandri della sua mente oscura, senza togliere pathos a un racconto che appartiene in toto a Elisa e alla sua famiglia, è un auspicio che facciamo in vista dei due capitoli finali.
La recensione in breve
Due episodi interlocutori, ma ugualmente emozionanti, di Per Elisa - Il caso Claps, preparatori all'epilogo della prossima settimana. Due capitoli in cui la storia della famiglia Claps si svolge tra dolore e speranza.
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Voto CinemaSerieTV.it