La serie: All American Nightmare: Rapimento in California, 2024. Creata da: Felicity Morris e Bernadette Higgins. Cast: Denise Huskins e Aaron Quinn. Genere: true crime. Durata: 50 minuti circa/3 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Netflix.
Trama: Una giovane donna viene rapita nel cuore della notte. Le forze dell’ordine sono convinte, però, che nel caso ci sia qualcosa di strano: che lei abbia inventato tutto per vendicarsi di un tradimento del fidanzato?
Il catalogo Netflix è quello più ricco, tra le piattaforme streaming più famose, di documentari true crime, show che hanno sempre un grande successo tra il pubblico di abbonati e vengono prodotti in grande quantità. I docufilm e le docuserie di questo genere sono talmente tante che anche i più appassionati finiscono per perdersi in un gran calderone di storie simili, in cui difficilmente l’una si distingue dall’altra. Questo discorso non vale, però, per la nuova arrivata in piattaforma, All American Nightmare: Rapimento in California, una serie in tre episodi che si è allontana parecchio, per i fatti che racconta, da qualsiasi caso abbiamo seguito fino a questo momento.
Come vedremo in questa recensione di All American Nightmare, il documentario diretto da Felicity Morris e Bernadette Higgins, è una storia unica nel suo genere, e che terrà incollati allo schermo gli spettatori: si apre come un caso di rapimento dalle modalità poco credibili, al punto che veniamo portati a credere che le vittime abbiano pianificato un’elaborata truffa, con il tempo però arriviamo a cambiare completamente idea, scoprendo che dietro a quello che è accaduto si nasconde un caso ben più assurdo e complicato di quanto mai avremmo potuto immaginare.
Il rapimento di Denise
Questa storia si apre con una chiamata alla polizia, in cui Aaron Quinn denuncia il rapimento, avvenuto la notte precedente, della sua fidanzata Denise Huskins. Qualcuno si è introdotto in casa loro, ha drogato ed immobilizzato entrambi, e ha portato via la ragazza, minacciando lui di non chiamare la polizia. Aaron, disperato e senza sapere che cosa fare, si rivolge dopo qualche ora alle autorità, che dopo essersi fatti spiegare la situazione lo portano in centrale. I primi sospetti, come tendenzialmente accade in questi casi, ricadono subito su di lui: il rapimento di una ragazza per chiedere un riscatto al suo normalissimo fidanzato – che non ha chissà quali disponibilità economiche – sembra ai detective molto poco credibile, e per questo sono fin da subito convinti che sia la copertura per un delitto. Ora serve solo trovare il corpo ed incriminare il colpevole.
Quando Denise salta fuori, però, viva e vegeta, poco lontano dalla casa in cui è cresciuta, il caso cambia completamente direzione. Dopo aver interrogato la ragazza, gli investigatori continuano ad essere convinti che in quello che racconta ci sia qualcosa che non va: perché qualcuno dovrebbe averla rapita e poi rilasciata due giorni dopo illesa? E sei lei si fosse inventata tutto per vendicarsi del fidanzato che si vocifera parli ancora con la sua ex fidanzata? A saltare subito alla mente delle forze dell’ordine il famoso film di David Fincher, L’amore bugiardo – Gone Girl, in cui la protagonista organizza il proprio rapimento per vendicarsi del marito fedifrago. Una volta fatto il collegamento sembra impossibile qualsiasi altra soluzione al caso, e tanto la polizia come i media sono decisi ad incastrare Denise, che ha imbrogliato tutti e ha “sprecato preziose risorse statali” per l’indagine. Aaron però le crede, e anche l’avvocato che i due assumono è sicuro che lei stia dicendo la verità: e se per quanto il rapimento della ragazza sia avvenuto in modalità decisamente particolari, il criminale che l’ha tenuta prigioniera (e che le ha fatto violenza sessuale), sia a piede libero pronto a colpire nuovamente? Servirà infatti un altro tentato rapimento – con tentato stupro di un’altra giovane donna – a riportare l’attenzione di tutta l’America su quanto accaduto a Deinise…
Un documentario ben strutturato
All American Nightmare è un documentario molto ben costruito e sviluppato, che svela i dettagli del caso in maniera progressiva, senza scoprire fin da subito tutte le sue carte. Le testimonianze della vera Denise, ad esempio, vengono mostrate solo dal secondo episodio, così da guidare l’opinione del pubblico verso la verità un passo dopo l’altro. Se quindi la storia si apre come quella del rapimento di una ragazza, con il procedere della narrazione evolve e cambia direzione, trasformandosi in una critica piuttosto feroce all’operato delle pigre forze dell’ordine che si sono occupate del caso. Il terzo episodio, infatti, ci racconta il disperato tentativo di Denise ed Aaron di essere creduti, ed è solo una volta che il rapitore colpisce ancora – e che viene fatto il collegamento tra i due crimini – che la polizia è disposta a cambiare opinione.
Il collegamento con il film di Fincher risulta infatti centrale in tutta questa storia: una volta che forze dell’ordine e media si sono convinti che Denise ha cercato di agire come la protagonista di Gone Girl, nulla può distoglierli dalle proprie idee, neanche la possibilità di mandare in carcere una ragazza innocente, che viene screditata davanti a tutti. La serie viene sviluppata in maniera estremamente interessante, sfruttando appieno le testimonianze di tutti coloro che hanno partecipato alla vicenda (dai due protagonisti, fino ai familiare e agli avvocati), è capace di catturare lo spettatore fin da subito. Siamo sicuri che sarà capace di distinguersi nel vastissimo catalogo Netflix e verrà apprezzata dagli amanti delle storie true crime molto più di tanti altri prodotti che affollano la piattaforma.
La recensione in breve
All American Nightmare: Rapimento in California è un documentario true crime che sorprenderà anche gli appassionati del genere per il caso inaspettato che racconta.
- Voto CinemaSerieTV.it