La serie: Anthracite, 2024. Creata da: Julius Berg. Genere: Thriller, Drammatico. Cast: Clément Penohat, Noémie Schmidt, Camille Lou, Nicolas Godart, Raphaël Ferret, Jean-Marc Barr, Stefano Cassetti, Kad Merad e Vincent Rottiers. Durata: 6 episodi/45 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su Netflix.
Trama: Trent’anni fa, in un paesino delle Alpi, dopo un misterioso omicidio, una setta locale cade vittima di un suicidio di massa. Quando suo padre scompare, l’eccentrica Ida si recherà proprio in quella cittadina per scoprine i segreti. Quello che porterà alla luce è un mistero radicato nel passato della regione, e nelle sue miniere di antracite…
A chi è consigliato? Agli amanti del genere thriller, che amano le storie ricche di misteri e di colpi di scena.
Su Netflix è appena arrivata una nuova serie thriller, capace di mixare quegli ingredienti che tendenzialmente attirano gli abbonati della piattaforma amanti del genere: sanguinosi omicidi, un mistero da risolvere che affonda le sue radici nel passato di un piccolo paesino di montagna, in cui tutti si conoscono, ed una protagonista carismatica ed intelligente. Come vedremo in questa recensione di Anthracite, la serie diretta Julius Berg, sfrutta al meglio questi elementi solo in parte, alcuni problemi di ritmo ne minano lo sviluppo narrativo, e la storia non risulta sempre coinvolgente quanto potrebbe.
La setta di Leviona
Ci troviamo nel piccolo paesino di Levionà (controlla), famoso perché nel 1994 una setta religiosa è finita su tutti i giornali per un suicidio di massa per avvelenamento. Tra i pochissimi sopravvissuti della strage c’è il guru della setta, che ora è rinchiuso in manicomio. Quando una giovane donna scompare e viene trovata morta, esattamente come era successo tanti anni prima ad una ragazza del luogo, ed il padre di una giovane investigatrice del web, Ida, viene rapito proprio mentre si trovava a Leviona, risorge il sospetto che la setta non si sia del tutto estinta e che qualcuno voglia riportarne in vita i violenti rituali.
Per scoprire chi si nasconde dietro all’omicidio e alla scomparse del padre, arriverà in città proprio Ida: la ragazza è un vero genio dei computer ma è afflitta da una forma di leucemia fin da bambina, che ora si è fatta terminale. Ad aiutarla ci sarà Jero, un ex delinquente parigino che si sta rifacendo una vita, ed il suo collega ed amico Romeo, un ragazzo del posto che sa molte cose del passato di Leviona.
Troppe sottotrame…
Come vi anticipavamo in apertura, Anthracite (titolo che si riferisce alla sostanze che sporcava il volto delle ragazze trovate morte) è una serie che mescola ingredienti interessanti e parte dalle giuste premesse, ma che non trova mai il tono ed il ritmo giusto per coinvolgere veramente lo spettatore. Il personaggio di Ida, in particolare, a volte risulta esageratamente caricaturale nei suoi atteggiamenti, come si in certi momenti fungesse addirittura da spalla comica (elemento che però poco si incastra con l’atmosfera generale della serie).
La storia, inoltre, mette insieme a nostro parere troppe storyline diverse: c’è la setta ed il suo passato, la madre di Jero che si scopre essere stata uno dei suoi membri, i nemici criminali dell’uomo che vengono a cercarlo, la grande azienda farmaceutica/laboratorio che svolge strani esperimenti ed è in qualche modo legata a tutto quel che sta succedendo, la malattia di Ida e il destino di suo padre, che indaga da trent’anni su quanto avvenuto a Leviona. Insomma la carne al fuoco e tanta, forse troppa, per costruire una trama che non sia a tratti inevitabilmente confusa e per affezionarsi ai personaggi come dovremmo, anche per sentirci maggiormente coinvolti in quello che gli accade. Il cuore del racconto è suo modo accattivante, ma la narrazione procede su binari troppo confusi per risultare veramente interessante e coinvolgente.
…e troppi personaggi!
Se poi anche la costruzione dei personaggi lascia un po’ a desiderare (sono troppo e ci vengono presentati tutti assieme) è difficile che lo spettatore venga veramente catturato da quello che sta succedendo sullo schermo. Il centro emotivo del racconto dovrebbe essere Ida, la ricerca di suo padre e il rapporto che instaura con Jero, ma anche lei risulta un po’ troppo abbozzata (e a tratti un po’ caricaturale, come dicevamo) da non trovare la giusta connessione con lo spettatore.
La trama è comunque abbastanza interessante da spingere chi guarda a terminare la visione, giusto per scoprire quale sia la chiave del mistero su cui tutto il racconto è sviluppato. Quello che sospettiamo, però, è che Anthracite non lascerà il segno nella vastità del catalogo Netflix, già ricchissimo di prodotti di genere thriller ben più riusciti.
La recensione in breve
La montagna si tinge di rosso in Anthracite, serie thriller francese che racconta un mistero piuttosto interessante. Peccato per il ritmo ed i toni non sempre coerenti e per i personaggi poco approfonditi.
Pro
- Il mistero che da il via alla trama è interessante al punto giusto
Contro
- I personaggi non sono abbastanza approfonditi
- Troppe sottotrame che confondono
- Ritmo e tono non sono sempre quelli giusti
- Voto CinemaSerieTV.it