La serie: Constellation, del 2024 Creata da: Peter Harness. Cast: Noomi Rapace, Jonathan Banks, James D’Arcy. Genere: Mistero, fantascienza. Durata: 55 minuti/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Apple Tv+.
Trama: Dopo un drammatico incidente nello spazio, l’astronauta svedese Jo torna sulla Terra e si riunisce alla sua famiglia. Tra allucinazioni e parti mancanti della sua vita, qualcosa sembra però essere decisamente fuori posto.
Al momento, quello di Apple Tv+ è senz’altro il catalogo streaming più ricco di fantascienza, primato reso ancor più solido e incontrastato dopo le discutibili cancellazioni di Raised by Wolves da parte di HBO Max e di The Expanse su Prime Video. Tuttavia, come ben sanno gli appassionati, dietro l’etichetta “sci-fi” si celano un gran numero di mondi e di generi differenti: per rimanere in casa Apple Tv+, è sufficiente pensare all’ucronia politica di For All Mankind, alla space opera di Foundation, agli extraterrestri di Invasion e alla cupa distopia di Scissione e Silo.
In questa recensione di Constellation vi parleremo dell’enigmatica ultima arrivata in catalogo: anche in un catalogo così ricco come quello della piattaforma streaming di Cupertino, il nuovo telefilm con Noomi Rapace (Prometheus, The Girl with the Dragon Tatoo), Jonathan Banks (Better Call Saul, Breaking Bad) e James D’Arcy (Agent Carter, Oppenheimer) rappresenta un autentico UFO, un vero e proprio “oggetto misterioso”. Tra mistero e dramma psicologico, conspiracy e thriller, è infatti molto difficile trovare ricondurre il nuovo titolo targato Apple Tv+ a un filone consolidato: ma al di là delle suggestioni, com’è davvero questa serie tv?
Houston, abbiamo un problema! Anzi… due?
Nel cuore della notte, Johanna è in fuga con sua figlia Alice e con un misterioso dispositivo tecnologico contrassegnato dal logo della NASA. Dopo aver raggiunto una baita in mezzo alla neve, la donna inizia a sperimentare alcuni fenomeni paranormali: la realtà intorno a lei sembra mutare di continuo, e Alice scompare nel nulla. Dall’esterno si sente riecheggiare la voce della bambina, sola e terrorizzata. Johanna la trova e la riporta al sicuro nella baita, ma qui trova ad attenderla… un’altra Alice? O forse è la stessa Alice che ha lasciato poco prima?
Cinque settimane prima: Johanna si trova in orbita, in qualità di membro del team di astronauti presenti a bordo dell’ISS, la Stazione Spaziale Internazionale.
Proprio mentre si prepara a effettuare un’escursione all’esterno, un suo collega della NASA, su ordine del responsabile Henry Caldera, avvia un esperimento scientifico a gravità zero che a quanto pare dovrebbe consentire di scoprire un nuovo stato della materia.
Pochi secondi dopo, un oggetto sconosciuto colpisce la stazione, causando un grave incidente.
Le trasmissioni con la Terra si interrompono, divampano le fiamme e scattano le procedure di evacuazione: non tutti riescono a sopravvivere, e Jo si ritrova sola sulla stazione abbandonata. Sulla Terra, sua figlia Alice, suo marito Magnus e tutti gli addetti ai lavori sono sconvolti, e fanno il tifo per lei. Il cinico responsabile Caldera, invece, sembra preoccuparsi soltanto della sorte del dispositivo che contiene l’esito dell’esperimento: quell’oggetto potrebbe cambiare le sorti dell’umanità, e per lui è molto più importante della vita di un’astronauta.
Alla fine, Jo riuscirà a scoprire cosa ha colpito la stazione spaziale, e farà miracolosamente ritorno a casa: qui, però, inizierà a fluttuare tra più realtà parallele, e scoprirà che alcune parti della sua vita sembrano essere sparite nel nulla.
I misteri dello spazio profondo
Più che ai vari titoli sci-fi già citati in apertura, Constellation sembra piuttosto avvicinarsi al filone del mistero, attingendo a piene mani alle atmosfere e agli enigmi metafisici di serie cult come The OA e Dark. A differenza di quel che un titolo come “Constellation” potrebbe suggerire, il vero “spazio profondo” e inesplorato di cui vi parliamo nel titolo del paragrafo non è affatto la frontiera interstellare, che in questa serie funge soltanto da “piattaforma di lancio”, per poi ricondurre rapidamente la storia sulla terra.
Al centro dell’attenzione ci sono semmai gli abissi della mente umana e il confine tra quotidiano e paranormale, ossia le aree liminali che fungono da crocevia tra più realtà.
Senza addentrarci oltre nel terreno degli spoiler, possiamo però senz’altro elogiare la potenza delle ambientazioni scenografiche e la bontà della regia della serie, che anche grazie a un budget davvero consistente ci regala sequenze e atmosfere mozzafiato, degne delle maggiori produzioni per il grande schermo.
Due interpreti… stellari!
Un altro indubbio punto di forza risiede senz’altro nel cast, e soprattutto nei due interpreti principali, che riescono a trasmettere con efficacia le atmosfere del mistero e della grande cospirazione che si annida dietro le quinte. Da parte sua Noomi Rapace, che nello spazio profondo aveva già dato una valida prova attoriale nei panni dell’archeologa Elizabeth Shaw in Prometheus, il prequel di Alien del 2011 diretto da Ridley Scott, si rivela essere una scelta eccellente per il ruolo della protagonista Johanna Eriksson.
Nel corso degli otto episodi, l’attrice svedese riesce ad alternare umanità, disperazione e paranoia senza mai farsi prendere la mano, o perdere di credibilità agli occhi dello spettatore.
La sua chimica con il marito Magnus e con sua figlia Alice è davvero solida, e contribuisce a delineare un personaggio autentico e convincente.
Dopo aver vestito i panni di un assassino dal cuore d’oro in Breaking Bad e Better Call Saul, l’imperscrutabile Jonathan “Mike” Banks è invece qui chiamato a vestire il doppio ruolo di Henry Caldera, uno scienziato freddo, cinico e pronto a tutto per raggiungere i propri obiettivi, e di Bud Caldera, un burbero e irascibile ex astronauta ora protagonista di varie convention, anch’egli protagonista di un misterioso incidente. Non vi diciamo altro su questi due personaggi e sul loro bizzarro dualismo alla Dottor Jekyll e Mister Hyde, ma vi anticipiamo che è proprio dal carisma di Banks che provengono molte tra le maggiori emozioni della serie!
Attenzione a non smarrirvi nello spazio!
È però necessaria una rassicurazione: sul fronte narrativo, possiamo assicurarvi che Constellation risponderà alle domande e ripagherà le attese, regalandoci una seconda parte di stagione dai ritmi davvero solidi e incalzanti. A frenare il processo di avvicinamento alla serie potrebbero però mettersi di mezzo i primi tre episodi, caratterizzati da un passo narrativo decisamente irregolare, e a tratti poco coinvolgente.
L’obiettivo di Peter Harness e della regista Michelle MacLaren è chiaro: spaesare lo spettatore e costruire uno scenario enigmatico, freddo e disarmante, anche attingendo a piene mani al linguaggio dell’horror. Tuttavia, non sempre le cose funzionano come da programma: nelle prime puntate la sceneggiatura finisce per risultare fin troppo asimmetrica, e potrebbe indurre alcuni spettatori a perdersi per strada, gettare la spugna e a “fermarsi nello spazio”.
Il ritmo cambia decisamente quando la serie riporta (non solo metaforicamente!) i piedi per terra e inizia a delineare un suggestivo intreccio a tinte conspiracy, smettendola di provare a stupire ad ogni costo e iniziando finalmente a raccontare. In definitiva, al netto di una falsa partenza, Constellation si rivela comunque una serie solida, promettente e molto originale.
La recensione in breve
Constellation è una suggestiva e avvincente ventata di novità nel catalogo fantascientifico di Apple Tv+: pur incespicando un po' troppo nelle prime puntate, con il proseguire del racconto la serie ci offre un mistero sempre più irresistibile.
- Voto CinemaSerieTv