La serie : Cunk on Earth, 2022. Creata da : Charlie Brooker. Cast: Diane Morgan. Genere: commedia. Durata: 25 minuti ca./5 episodi Dove l’abbiamo visto: su Netflix, in lingua originale.
Trama: L’intervistatrice ignorante Philomena Cunk ripercorre la storia dell’umanità con le sue solite frasi a effetto intrise di incompetenza.
Tra i sodalizi più importanti e interessanti nella televisione britannica contemporanea c’è quello fra lo sceneggiatore Charlie Brooker e l’attrice Diane Morgan, che dal 2013 è una presenza ricorrente nei Wipe di lui (serie di programmi satirici sull’attualità, l’ultimo dei quali sugli inizi della pandemia) e si è anche fatta apprezzare dal pubblico di Netflix recitando nei due speciali che Brooker ha scritto per mandare a quel paese il 2020 e il 2021. E così, dopo la messa in onda lineare su BBC Two, Morgan sbarca in streaming con una miniserie tutta sua, che continua l’epopea di uno dei personaggi più bella del piccolo schermo odierno. Di lei parliamo nella nostra recensione di Cunk on Earth.
La trama: la storia dell’ignoranza
Creata dieci anni fa, Philomena Cunk è una personalità mediatica che commenta fatti di attualità. Ha solo un problema: non è particolarmente intelligente, e le sue informazioni su qualunque argomento sono completamente errate. Dopo il primo successo come comprimaria nei programmi di Brooker, lui e Diane Morgan hanno reso il personaggio la protagonista di vari finti documentari, tra cui una serie dove lei ripercorre la storia del Regno Unito (e anche in prosa con un libro intitolato Encyclopedia Philomena). In questo caso, l’intrepida giornalista analizza la storia dell’umanità, a partire dalle pitture rupestri (che lei definisce l’equivalente preistorico di andare al cinema a vedere Fast & Furious), con un misto di interventi suoi e chiacchierate con diversi esperti che rimangono di sasso dinanzi all’ignoranza di Cunk.
Il cast: Cunk You Very Much
La miniserie è soprattutto una scusa per apprezzare ancora una volta, e questa volta come protagonista assoluta, l’estro comico di Diane Morgan, una forza della natura che ha trasformato la stoica rivendicazione dei preconcetti con fare intellettuale in maschera umoristica di altissimo livello, da apprezzare in lingua originale anche per l’ipnotico accento di Manchester che dà al tutto una chiave di lettura ancora più autoironica (dato che gli accenti di quella regione sono generalmente associati alle classi inferiori nella tradizione culturale britannica, e quindi “stonano” in tandem con sedicenti esperti di qualunque materia).
Il tutto con una deliziosa consapevolezza del meccanismo televisivo che fornisce spunti per gag sul numero di episodi e gli argomenti che saranno trattati di volta in volta. Consigliato l’uso dei sottotitoli in inglese per cogliere tutte le sottigliezze verbali, incluse alcune trovate difficilmente traducibili come una battuta fenomenale su Giulio Cesare e Roman Polanski.
Guerra contro la cultura
Se la BBC è – giustamente – apprezzata a livello globale soprattutto per Doctor Who, sono spesso le sue produzioni più “piccole” a meritare un’attenzione internazionale che non sempre è concessa (l’invisibilità generale fuori dal Regno Unito di quel gioiello antologico che è Inside No. 9 rimane una delle grandi delusioni nell’ambito dell’esportabilità della serialità inglese). In tal senso, è rassicurante che Netflix, avendo già usato i talenti di Morgan nelle sue produzioni originali (l’attrice recita al fianco di Ricky Gervais in After Life), le dia lo spazio necessario per conquistare nuove fette di pubblico con le sue finte disquisizioni sul genere umano e la stupidità calibrata al millimetro di una figura che, nell’era delle fake news e dei social come amplificatore dell’ignoranza spacciata per onniscienza, è ancora più micidiale come esilarante ritratto di una parte molto riconoscibile della nostra realtà.
La recensione in breve
Philomena Cunk arriva alla conquista del mondo e di Netflix con una miniserie che mette in evidenza il carisma e l'estro comico della sua interprete Diane Morgan.
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