La serie: Deadloch, del 2023 Creata da: Kate McCartney e Kate McLennan. Cast: Kate Box, Madeleine Sami, Nina Oyama. Genere: Crime, comedy. Durata: 50 minuti/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Prime Video in lingua originale.
Trama: Un cadavere viene trovato sulla spiaggia della sonnolenta cittadina di Deadloch e l’improbabile duo composto dalle detective Dulcie Collins ed Eddie Radcliffe dovrà indagare sul caso.
Mischiare comedy e crime in una serie tv non è un’operazione facile, ma quando si trova il giusto bilanciamento per unire generi intrinsecamente così diversi si possono creare prodotti d’intrattenimento unici e coinvolgenti come pochi altri. Ultimamente ci sono riuscite con successo Only Murders in The Building (Disney +) e la più spiccatamente comica Afterparty (Apple Tv+), proponendo il mix perfetto tra un mistero ben congegnato e il divertimento della commedia.
Come vedremo in questa recensione di Deadloch il turno di entrare in campo è adesso di Prime Video, che propone una detective story davvero irresistibile: creata dal duo composto dalle australiane Kate McCartney e Kate McLennan e ambientata in Tasmania, questa serie prende le atmosfere dei prodotti crime di stampo britannico e vi inserisce situazioni al limite dell’assurdo e personaggi orgogliosamente sopra le righe, dando vita a qualcosa che raramente ci è capitato di vedere sui nostri schermi. A rendere il tutto ancor più unico, poi, il punto di vista fresco e inaspettato su tematiche come misoginia, omofobia e discriminazione razziale. Una serie che potrebbe non essere adatta a tutti i palati – inizialmente il tono utilizzato confonde lo spettatore abituato a crime più “classici” – ma che, un episodio dopo l’altro, si fa sempre più intrigante e appassionante.
La trama: la morte arriva a Deadloch
Ci troviamo in una sonnolenta cittadina della Tasmania, Deadloch, uno di quei luoghi dove il maggiore problema della polizia è impedire le scorribande nel centro abitato del tricheco locale (una sorta di mascotte per la popolazione). Le cose prendono però una svolta inaspettata quando sulla spiaggia viene trovato il cadavere (senza lingua) di Trent Latham (Barry Wheeler), corpo senza vita che ricorda un caso di tanti anni prima. A occuparsi delle indagini il Sergente Dulcie Collins (Kate Box) e la detective Eddie Radcliffe (Madeleine Sami), mandata a Deadloch dalla grande città, Darwin. Se le cose tra le due donne non partono con il piede giusto – la prima sospetta che dietro la morte ci sia qualcosa di molto sinistro, l’altra vorrebbe soltanto chiudere il caso per tornarsene a casa il prima possibile -, con il tempo le poliziotte daranno vita a una fruttuosa collaborazione e poi a una stretta amicizia. Le indagini, poi, saranno molto più complesse del previsto, e quando in città cominciano ad apparire altri corpi senza vita, Collins e Radcliffe inizieranno a sospettare che gli omicidi siano l’operato di un pericoloso serial killer.
Un mix unico
Come anticipavamo in apertura, Deadloch unisce in modo unico comedy e crime; la scrittura del duo McCartney e McLennan è capace di portare la storia in direzioni totalmente inaspettate, mixando serio e grottesco come mai ci era capitato di vedere (e di apprezzare). Se inizialmente la serie ci aveva spiazzato e nei primi episodi non eravamo riusciti ad apprezzare al meglio questo tipo di narrazione così particolare, con il tempo Deadloch si è fatta sempre più irresistibile e coinvolgente, tanto che non potevamo smettere di guardare in attesa dell’emozionante finale.
Non tutti l’apprezzeranno allo stesso modo, a tratti il mix tra humor e thriller (che non disdegna un certo gusto per il macabro) potrebbe risultare indigesto allo spettatore più tradizionalista. Il nostro consiglio è quello di non lasciarsi scoraggiare dai primi episodi, dando la possibilità alla storia di entrare nel vivo e di appassionare.
Eddie e Dulcie
Anche l’opinione che ci facciamo inizialmente sui personaggi cambia nel corso della visione: da una parte abbiamo Dulcie, pacata ed estremamente ligia al suo dovere e alle regole, dall’altra la sboccata e volgare Eddie, che non sembra in grado di svolgere al meglio anche la più semplice delle indagini. Con il tempo però scopriremo sempre più strati nella caratterizzazione delle protagoniste, di cui esploriamo passato e complessità.
Anche i molti personaggi secondari riescono pian piano a far breccia nei nostri cuori, tra loro in particolare l’esuberante moglie di Dulcie, Cath (Alicia Gardiner), le due ragazzine che hanno scoperto il primo cadavere, Miranda (Kartanya Maynard) e Tammy (Leonie Whyman), entrambe aborigene e con piani ben precisi nella vita, la giovane poliziotta Abby (Nina Oyama), che si dimostra inaspettatamente brillante durante le indagini.
Tutti loro nascondono lati che vengono messi in luce pian piano, rendendoli personaggi unici e apprezzabili dallo spettatore per la loro singolarità.
Le tematiche trattate
Sempre come abbiamo già accennato, a determinare la buona riuscita di questa serie lo sguardo fresco con cui vengono inseriti temi come misoginia, omofobia e discriminazione razziale, che permeano il racconto in tutta la sua durata ma si bilanciano bene con tutto il resto, senza essere trattati con eccessiva leggerezza ma nemmeno con troppa serietà. Il ritmo con cui la narrazione procede, poi, è davvero perfetto per questo genere di storia, e chi guarda viene sempre più catturato da quanto accade sullo schermo.
Deadloch, insomma, non è il classico “buddy cop crime”, ma si allontana da questo modello per diventare qualcosa di unico e a nostro parere davvero sorprendente.
La recensione in breve
Deadloch potrebbe non essere la serie crime per tutti i palati ma unisce in maniera sorprendente e inaspettata thriller e comedy.
- Voto CinemaSerieTV