La serie: Fate – The Winx Saga 2, 2022. Creato da: Brian Young. Cast: Abigail Cowen, Precious Mustapha, Hannah van der Westhuysen, Eliot Salt, Elisha Applebaum. Genere: Fantasy. durata: 50 minuti/7 episodi. Dove l’abbiamo visto: anteprima stampa, in versione originale.
Trama: A comandare ad Alfea ora è Rosalind, risvegliata nel corso della stagione precedente. Le cinque protagoniste, a cui si aggiunge la cugina di Terra, Flora, dovranno affrontare una nuova minaccia: delle terribili creature che risucchiano la magia alle fate.
L’annuncio dell’arrivo su Netflix della serie live action ispirata al Winx Club, l’amatissimo cartone animato creato da Iginio Straffi, a suo tempo si tirò addosso non poche critiche, sopratutto legate alle scelte di cast e alle variazioni rispetto alla storia originale. Fate – The Winx Saga, una volta arrivata sulla piattaforma streaming, non ha però attratto particolarmente l’interesse dei fan di vecchia data, perché pensata esclusivamente per un target di adolescenti.
A distanza di poco più di un anno su Netflix arriva la seconda stagione della serie che, come vedremo in questa recensione di Fate – The Winx Saga 2, prende il via esattamente da dove la precedente si era interrotta, riportandoci nella scuola per fate e specialisti di Alfea, dove nuovi nemici minacciano la serenità delle cinque protagoniste. I principali destinatari della serie restano gli adolescenti ed i giovani adulti, anche se, ancora una volta, viene naturale chiedersi quanto possa funzionare un prodotto di questo tipo: a quasi vent’anni dall’arrivo in televisione dell’opera originale, con cui i bambini e i pre-adolescenti di allora sono cresciuti, questa nuova saga delle Winx sembra aver perso gran parte della magia e dell’unicità del cartone creato da Straffi, finendo per assomigliare a moltissimi altri prodotti simili, di genere fantasy o urban fantasy, disponibili tanto su Netflix come su altre piattaforme. Difficilmente queste nuove fate diventeranno le beniamine dei teenagers di oggi, che hanno trovato in altri prodotti di intrattenimento punti di riferimento ben più validi.
La trama: la vita ricomincia ad Alfea
Come vi anticipavamo la seconda stagione si apre da dove quella precedente si era interrotta, con nuovi equilibri stabilitisi ad Alfea. La nuova direttrice della scuola è una rediviva Rosalind (Miranda Richardson), che ha fatto imprigionare Saul Silva (Robert James-Collier) e ha messo a capo degli specialisti Andreas (Danny Griffin). Bloom (Abigail Cowen) è sempre più confusa e fatica a gestire i poteri che sono esplosi in lei alla fine della precedente stagione, il fuoco che le arde dentro pare infatti essere legato ad un’antica profezia e potrebbe essere capace tanto di salvare il mondo quanto di distruggerlo. Anche le sue amiche non stanno passando un periodo semplice: Stella (Hannah van der Westhuysen) viene severamente punita da sua madre, la regina Luna, per il suo continuo uso del potere dell’invisibilità; Aisha (Precious Mustapha) è molto attratta da un giovane specialista, ma non si sente pronta a buttarsi in una relazione; Musa (Elisha Applebaum), invece, mal sopporta i suoi poteri, che le creano non pochi problemi nella relazione con Sam; la vita scolastica di Terra (Eliot Salt), infine, verra sconvolta dall’arrivo di Flora (Paulina Chavez), sua cugina, e da una nuova consapevolezza riguardo la sua sessualità.
A rendere le cose ancora più complicate il fatto che alcune fate di Alfea stiano scomparendo misteriosamente nel nulla e che nei boschi circostanti la scuola pare si aggirino creature capaci di rubare i loro poteri, lasciandole inermi e prive di forze.
Una storia per teenagers
Come gran parte dei prodotti destinati ad un pubblico di adolescenti, anche Fate – The Winx Saga cerca di inserire e toccare temi come la scoperta di se stessi e della propria sessualità, l’affrancamento dalle figure genitoriali e il bisogno di trovare una famiglia anche al di fuori dal nucleo che ci ha cresciuto, tra le amicizie che ci costruiamo col tempo. Ad alcune di queste tematiche viene dato il giusto spazio all’interno della serie, altre invece sembrano essere trattate con eccessiva superficialità, un esempio tra tutti la scoperta dell’omosessualità di una delle protagoniste, relegata ad uno spazio davvero minimo, come se non si volesse dare il giusto peso a questo cambiamento nell’interiorità del personaggio.
All’interiorità e all’emotività personaggi, e questo è un discorso che vale per tutti, non viene mai dato il necessario approfondimento: a volte alcuni dei loro comportamenti – specialmente della protagonista, Bloom – sembrano giustificabili solo ai fini di portare avanti la trama, dirigendo l’azione verso determinate svolte. Aver cercato di dare, almeno ai personaggi principali, un approfondimento diverso, avrebbe reso più interessante e coinvolgente la storia, permettendoci di empatizzare maggiormente con loro.
Un nuovo personaggio
Una certa superficialità la troviamo anche nell’inserimento improvviso nella storia di un nuovo personaggio, Flora, che faceva parte del gruppo originale creato da Straffi ed era amatissima dai fan della serie. Molte delle critiche all’arrivo della prima stagione erano dovute proprio alla mancanza di questa fata, che era stata sostituita dalla cugina Terra (pur sottolineando come non si trattasse dello stesso personaggio). La nuova Winx entra in scena e fa parte del gruppo come fosse sempre stata una di loro, limitandosi ad una veloce spiegazione sul perché sia arrivata ad Alfea: a Flora non viene dato né il necessario background né il giusto spessore affinché possa creare un minimo di connessione emotiva con lo spettatore. Si tratta di un volto in più che si aggiunge a quelli già conosciuti ma che non ha nulla che la possa distinguere in modo particolare. Peccato, un’occasione sprecata per portare un po’ di linfa in più in una storia che, anche in questa seconda stagione, non riesce ad essere né particolarmente intrigante né coinvolgente. Dall’erede live action del cult di Iginio Straffi ci aspettavamo decisamente tutt’altra magia.
La recensione in breve
Fate - The Winx Saga 2 prosegue la storia da dove la stagione precedente si era conclusa. I nuovi episodi non portano però nuova linfa ad una serie che non riesce ad essere né particolarmente intrigante né coinvolgente. Poca magia per l'erede live action del cult di Iginio Straffi.
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Voto CinemaSerieTV