La serie: Fondazione 2, del 2023 Creata da: David S. Goyer, Josh Friedman. Cast: Jared Harris, Lee Pace, Leah Harvey. Genere: Fantascienza. Durata: 50 minuti/10 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Apple Tv+.
Trama: Gaal e Salvor scoprono che è in arrivo una seconda crisi, e che la galassia è in pericolo. Intanto, l’imperatore Cleon decide di interrompere la linea genetica dei cloni e di sposarsi, inaugurando una nuova dinastia. La notizia che la Fondazione è sopravvissuta su Terminus, però, sconvolgerà ogni equilibrio…
Fin dal debutto di Apple Tv+, tra i titoli più attesi del nuovo catalogo figurava Fondazione di David S. Goyer e Josh Friedman, una mastodontica serie tv ispirata al celebre Ciclo delle Fondazioni di Isaac Asimov.
Nel 2021, fortunatamente, la prima stagione non ha tradito le molte aspettative ed è riuscita a fare giustizia a questo caposaldo della letteratura novecentesca.
Tuttavia, diversamente dal contemporaneo Dune di Denis Villeneuve – anch’esso ispirato a una grande pietra miliare del filone – la serie Apple Tv+ non poteva tradurre per immagini il proprio materiale di partenza.
A differenza della saga di Frank Herbert, infatti, i romanzi di Asimov si prestavano assai poco a un adattamento letterale, a causa del loro intreccio decisamente “anti-cinematografico”.
Pertanto, pur mantenendo intatti i maggiori snodi narrativi e i tratti salienti, il telefilm doveva giocoforza ampliare, espandere e reinventare la propria fonte di partenza, finendo però per addentrarsi in un campo minato.
Anche ora, all’uscita di ogni nuovo ciclo di episodi il rischio di sbagliare è sempre dietro l’angolo.
Gli autori, però, puntano a fare le cose davvero in grande: Fondazione ha già conquistato il rinnovo per una terza stagione, e David S. Goyer ha addirittura realizzato un progetto articolato in otto cicli di episodi. Ecco la nostra recensione di Fondazione 2.
La trama: una nuova crisi è in arrivo
Sul pianeta acquatico Synnax, Gael – ex allieva di Hari Seldon – incontra per la prima volta sua figlia Salvor.
Unendo le forze, le due donne scoprono che non tutto sta procedendo secondo i piani: certo, la Fondazione ha superato la sua prima crisi sul sistema Terminus, ma il corso della storia sta deviando catastroficamente rispetto alle previsioni iniziali di Hari.
Una nuova crisi sta arrivando, e ne seguiranno innumerevoli altre se non si ristabilirà al più presto la linea tracciata dal geniale matematico.
Intanto, la coscienza digitale di Hari Seldon si trova imprigionata in una bizzarra realtà virtuale, e rischia di precipitare nella follia. Una rivelazione, però, gli farà recuperare la ragione e conquistare una via d’uscita.
Nel frattempo, su Trantor, il declino dell’Impero galattico prosegue inarrestabile: una setta di assassini, gli Angeli Ciechi, giunge persino a sferrare un attentato mortale contro Fratello Giorno, alias Cleon XVII.
Il sovrano è in procinto di sposarsi con la potente regina Sareth, inaugurando un nuovo corso della storia: dopo che i ribelli hanno contaminato la purezza genetica dei Cleon, l’imperatore della galassia intende abbandonare la clonazione e ricorrere alla riproduzione tradizionale per inaugurare una nuova dinastia.
Tuttavia Tramonto e Alba, gli altri due cloni di Cleon, non concordano con questa rivoluzionaria decisione, e Giorno inizia a temere che abbiano ordito una congiura contro di lui.
Intanto, una notizia sconvolge gli equilibri della capitale: la Fondazione di Hari Seldon è sopravvissuta su Terminus, e ha unito le forze con Tespis e Anacreon.
Nel frattempo, ai margini della galassia, la Fondazione è ormai pronta a muovere guerra contro la tirannia dell’impero, e un messaggio di Hari Seldon segnala che il grande giorno è finalmente arrivato…
Un balzo in avanti
Malgrado i suoi già eccellenti risultati, nel 2021 la prima stagione doveva fare i conti con una pesante “zavorra narrativa”, ossia con l’esigenza di introdurre un gran numero di pianeti, civiltà, personaggi, fazioni e balzi temporali.
Mai come nel caso dello sterminato universo creato da Isaac Asimov, infatti, era necessario un enorme, fisiologico lavoro di world-building – anzi, di “galaxy-bulding”! – che ha inevitabilmente rallentato gli sviluppi del racconto.
Dalla simultanea compresenza di tre cloni imperiali che condividono il trono di Trentor alla segreta sopravvivenza dei robot, e dai complessi piani del matematico Hari Seldon alla lotta fratricida tra la colonia di Terminus e gli estremisti di Anacreon e Tespis, senza dimenticare le maree di Synnax e la sua società arcaica e conservatrice, la serie doveva fare i conti con una variegata moltitudine di storyline, spesso parecchio distanti tra loro sia nello spazio che nel tempo.
Tuttavia, dopo essere sopravvissuta nel migliore dei modi alla fisiologica frammentazione narrativa della prima stagione, Fondazione è finalmente pronta a raccogliere i frutti del duro lavoro introduttivo del 2021: senza anticiparvi nulla di quel che ci attende, possiamo soltanto confermarvi che il secondo atto rappresenta un enorme balzo in avanti, che porta la serie alla sua definitiva consacrazione.
Una fantascienza profonda e universale
Nell’immaginario collettivo, il concetto di “fantascienza” è spesso sinonimo di tecnologie rivoluzionarie, azione, avventura e poco più.
La seconda stagione di Fondazione, pur possedendo in abbondanza tutti e tre gli elementi, contiene tuttavia anche molto altro: nel nuovo ciclo di episodi si torna a riflettere sulla natura stessa del potere politico, sul ciclico contrasto tra le derive autoritarie e i movimenti libertari, e soprattutto sul significato della storia, che può essere predetta, elaborata e influenzata a tavolino, giocando sul suo ciclico ripetersi.
Ma si tratta davvero di un destino inesorabile, o piuttosto di una semplice tendenza che può essere influenzata dalle azioni individuali?
Tanta filosofia e politica, insomma, per una serie sorprendentemente profonda, che riesce a coniugare l’intrattenimento più puro con alcuni temi di grande attualità: a ben vedere, dietro il lento e inesorabile tracollo dell’Impero galattico c’è anche quello dell’Occidente contemporaneo, e forse della stessa civiltà umana, sempre più restia ad ascoltare gli avvertimenti della scienza.
Per scrivere il suo capolavoro, Asimov prese spunto dal monumentale Declino e caduta dell’impero romano di Edward Gibbon, e il parallelismo diventa piuttosto evidente con la brusca decisione dell’imperatore Cleon di cambiare drasticamente rotta nella scelta del suo successore.
Il criterio di nomina del sovrano, tra stirpi dinastiche e imperatori adottivi, fu uno dei grandi dilemmi della Roma antica, così come anche il contrasto tra ambizioni monumentali e una lenta e inesorabile decadenza.
Goyer e Friedman, però, attualizzano il racconto e lo rendono quanto mai attuale: dietro le crepe che attraversano l’impero dei Cleon ci sembra di intravedere non soltanto un’aquila romana, ma anche una bandiera a stelle e strisce…
Una tv mai così cinematografica
Fino a una decina di anni fa, l’idea di realizzare una serie tv come Fondazione era pura utopia.
Per adattare degnamente i romanzi di Asimov, sarebbe servito un budget extralarge di portata ben superiore a quello di colossi come Il Trono di Spade o Roma.
Al tempo stesso, la scelta di portare al cinema la saga avrebbe finito inevitabilmente per ridurre all’osso il tempo a disposizione e sacrificarne le mille sfumature concettuali, trasformando la storia dell’impero galattico di Trantor e della Fondazione di Hari Seldon nel solito, piatto film di fantascienza.
A giovare alle sorti della saga è stata indubbiamente la rivoluzione dello streaming, e l’avvento di produzioni sempre più titaniche e ambiziose.
Ciò nonostante, anche nel 2023 Fondazione spicca nel panorama seriale con un comparto tecnico e artistico tra i più ambiziosi in circolazione, e per la sapiente capacità dei suoi autori di bilanciarlo con una narrazione avvincente e con un cast di altissimo livello.
Accanto a pianeti, lune e coreografie davvero maestose – sfoggiate in tutta il loro splendore senza alcun escamotage per ridurre la scala del racconto – giganteggiano le performance di due interpreti british davvero formidabili: l’algido Lee Pace, già star di Lo Hobbit, Halt and Catch Fire e Guardiani della Galassia, e il carismatico Jared Harris (Fringe, The Crown, The Expanse, The Terror, Chernobyl), che apre la seconda stagione con una performance davvero mozzafiato, degna del palco di un teatro.
Sarebbe inutile ribadire come allo stato attuale Apple Tv+ sia la piattaforma streaming più ambiziosa e sorprendente in circolazione, e come il catalogo dei suoi contenuti primeggi per qualità rispetto a tutti i concorrenti.
Ci limitiamo, quindi, a constatare come il confine tra piccolo e grande schermo non sia mai stato così sottile. E non stiamo certo parlando dei soli numeri del budget…
La recensione in breve
La seconda stagione di Fondazione coniuga intrattenimento e filosofia, effetti speciali e ottima recitazione raccogliendo nel migliore dei modi il frutto del world building del primo ciclo di episodi. Contro ogni pronostico, la serie Apple Tv+ fa davvero giustizia alla grande saga di Isaac Asimov, sia pure reinventandola radicalmente.
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Voto CinemaSerieTv