La serie: House of the Dragon 2, 2024. Creata da: Ryan Condal e George R. R. Martin. Genere: Storico, fantasy, drammatico. Cast: Emma D’Arcy, Olivia Cooke, Ewan Mitchell, Eve Best, Matt Smith, Matthew Needham e Fabien Frankel. Durata: 8 episodi/60 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su Sky, in anteprima stampa ed in lingua originale.
Trama: La danza dei draghi sta per avere inizio, le due fazioni sono pronte: i neri di Rhaenyra Targaryen e i verdi di Aegon e Alicent Hightower si preparano ad una delle guerre più sanguinose della storia dei Sette Regni.
A chi è consigliata? A chi ha amato la prima stagione di House of The Dragon e de Il trono di spade, a chi ama i fantasy storici e le storie di conflitti politici e ricche di battaglie.
Per chi sente ancora fortissimo il legame con la sorella maggiore Il trono di spade, la serie “madre” conclusasi ormai cinque anni fa, l’apertura di House of the Dragon 2 (disponibile dal 17 giugno, data di arrivo dei nuovi episodi in esclusiva su Sky e in streaming su NOW) è proprio ciò di cui si sentiva il bisogno: il ritorno a Grande Inverno, a quel muro che abbiamo visto crollare per poi lasciar entrare gli Estranei a Occidente per la tanto attesa battaglia con i nostri beniamini. L’intenzione degli autori – Ryan Condal e George R. R. Martin – è ben chiara, sottolineare un legame che esiste, che ha spinto gli spettatori alla visione della prima (e molto apprezzata) prima stagione di questo prequel, ma ribadire anche che questa è tutta un’altra cosa, che i personaggi, le storie, la guerra che sta per scoppiare sono senza dubbio molto diversi. Più di 150 anni prima dalle vicende narrate in Game of Thrones, lo scontro che è stato imbastito nei primi dieci episodi, di cui sono state poste con attenzione le basi, è arrivato ad un punto di non ritorno, e riguarda i membri della stessa famiglia, i Targaryen, divisi in due fazioni dalle differenze ormai inconciliabili.
I neri e i verdi, coloro che appoggiano l’ascesa al trono di Rhaenyra Targaryen e dall’altra chi vuole come re dei Sette Regni Aegon, primogenito di Alicent Hightower: nei primi quattro episodi che abbiamo potuto vedere in anteprima le pedine vengono posizionate sulla mappa di Occidente, preparando lo spettatore all’indicibile spargimento di sangue che sta per avvenire. Non c’è guerra più terribile che quella tra consanguinei, ci viene detto, soprattutto se ognuna delle fazioni ha dalla sua dei potentissimi draghi: le donne lo sanno, sia Rhaenyra che Alicent sono restie a dare il via allo scontro, ma gli uomini che le circondano prendono decisioni sbagliate, impulsive, tali da rendere impossibile ogni passo indietro. Alla fine dei quattro primi episodi sono queste le divisioni che spiccano di più, non verdi contro neri, ma donne contro uomini, figure femminili più riflessive e ponderate, in lutto, disperate, ma comunque consapevoli dell’orrore che sta per scatenarsi, e figure maschili più impulsive, pronte a tutto pur di dimostrare il proprio valore, pur di prevalere, pur di aver ragione, a discapito della vita di migliaia di innocenti.
Neri contro Verdi
![Una scena di House of the Dragon (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/06/harry-collett-emma-d-arcy-oscar-eskinazi.jpg.webp)
La storia riprende da dove l’avevamo interrotta, Rhaenyra è in lutto per la morte di suoi figlio Lucerys per mano di Aemond (Ewan Mitchell), e sta concentrando tutte le forze dalla sua parte a Roccia del Drago, insieme a lei oltre al marito Daemon e ai suoi consiglieri più stretti c’è anche sua zia Rhaenys Targaryen (Eve Best), e il ritrovato marito Lord Corlys. Attorno ad Alicent e al figlio Aegon, oltre i membri della famiglia, abbiamo invece l’ambizioso Ser Criston Cole (Fabien Frankel) e il subdolo Lord Larys Strong (Matthew Needham), entrambi sempre più influenti all’interno dell’entourage reale.
Ma è davvero impossibile evitare lo scontro? Una sanguinosa guerra è l’unica soluzione al dilemma di chi sia il vero erede di Viserys? Il re aveva scelto Rhaenyra, ma Alicent è convinta che abbia cambiato idea subito prima di morire, sussurrando il nome del suo primogenito (noi sappiamo, invece, che si riferiva a tutt’altro Aegon…), ed ora il regno è completamente diviso nell’appoggiare l’uno o l’altro pretendente. Se la morte di Luke è fondamentale per spingere ancor di più le due fazioni verso la guerra, ci sarà bisogno di un altro drammatico evento (causato, ancora una volta, dall’irresponsabilità di quegli uomini di cui vi parlavamo poco sopra) a rendere la frattura davvero irreparabile.
I primi quattro episodi di House of the Dragon 2 sono ancora preparatori, servono a creare il giusto terreno su cui far iniziare la cosiddetta Danza dei Draghi, ma sono fondamentali per comprendere le dinamiche del conflitto che verrà.
Prepariamoci alla guerra
![Una scena di House of the Dragon (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/06/House-of-the-Dragon-2-Rhaenira-Targaryen.jpg)
L’inizio di questa seconda stagione si distacca quindi poco da quanto abbiamo visto alla fine di quella precedente, chi si aspettava fin da subito fiamme e spargimento di sangue potrebbe restare deluso, perchè ci sarà ancora un po’ aspettare. Gran parte dei primi episodi vengono dedicati alla relazioni tra i personaggi, agli amori, agli inganni, alle inimicizie che li legano e che prendono forma mentre ci si prepara allo scontro che sta per avvenire. Sono episodi che ci permettono di rituffarci nella politica dei Sette Regni in questo particolare momento della loro Storia, ci portano in giro per Occidente e ci fanno scoprire la geografia di un continente che nella prima stagione avevamo visto quasi esclusivamente dalla prospettiva di Approdo del Re. Le pedine aumentano e la serie si prende ancora del tempo per delineare le forze in gioco, per preparare lo spettatore a quello che sta per accadere.
Ancora una volta, quindi, abbiamo modo di assistere a delle ottime prove attoriali, gli interpreti hanno tempo e spazio per far brillare i propri personaggi. Ancora una volta sono i personaggi femminili a spiccare di più, in particolare Emma D’Arcy e Olivia Cooke nei ruoli delle due regine, mostrando una complessità emotiva che difficilmente le loro controparti maschili hanno la possibilità di raggiungere. Daemon (il sempre affascinante Matt Smith), Cole, Aegon e tutti gli altri ci vengono presentati in balia delle loro emozioni, accecati dall’odio, dall’ambizione, dalla sete di vendetta. Sono le donne a mediare, a cercare il confronto pacifico, ma purtroppo quello di House of The Dragon è un mondo guidato dagli uomini, e la volontà delle loro donne finisce sempre per essere schiacciata.
Una guerra inevitabile?
![Una scena di House of the Dragon (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/06/tom-glynn-carney.jpg)
Il concetto attorno a cui ruotano tutti questi primi episodi, ma immaginiamo anche il resto della stagione quando la vedremo, è come una guerra che sembra inevitabile potesse invece essere evitata, come il dialogo avrebbe potuto ribaltare completamente la situazione (in un momento in particolare, nel terzo episodio, questo risulta chiarissimo). Ad un certo punto un personaggio si chiede come sia iniziato lo scontro: è stato quando Aemond ha perso l’occhio sinistro? Quando ha poi ucciso Lucerys? O è stata qualche altra disgrazia successiva? La verità, ammette sempre lo stesso personaggio, è che presto ci si dimenticherà di come questa guerra è cominciata, le futili ragioni che l’hanno scatenata, ma ci si ricorderà solo di come è finita, di quello è stato perso nel frattempo. Alla fine qualcuno, sempre un membro della stessa famiglia, salirà al trono, e le cose ricominceranno da dove erano state lasciate.
House of the Dragon 2 fa uno splendido lavoro nell’imbastire una guerra che non avrebbe ragione di scoppiare, dando così un peso diverso a tutto quello che sta per accadere: sappiamo che nei prossimi episodi le morti saranno tantissime e dolorose (ne abbiamo già un piccolo assaggio alla fine del quarto), e la consapevolezza che quelle vite potevano essere risparmiate conferisce tutt’altro significato al sangue che macchierà i campi di battaglia. Che la Danza dei Draghi abbia inizio, ma a quale prezzo?
La recensione in breve
La seconda stagione di House of the Dragon, almeno nei primi quattro episodi che abbiamo visto in anteprima, prepara il terreno per lo scontro inevitabile, la cosiddetta Danza dei Draghi, che sta per avvenire. Ottime le prove attoriali degli interpreti, in particolare quelle di Emma D'Arcy e Olivia Cooke nei ruoli delle due regine.
Pro
- Le prove attoriali degli interpreti sempre di altissimo livello
- La trama ben strutturata e sviluppato
- L'intensità di certe situazioni, capaci di colpire nel profondo lo spettatore
Contro
- Questa seconda stagione è per certi versi lenta e preparatoria, non tutti potrebbero apprezzare il ritmo scelto per la narrazione
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Voto CinemaSerieTV.it