La serie : Hunters, 2020. Creata da : David Weil. Cast: Logan Lerman, Jerrika Hinton, Lena Olin, Carol Kane, Josh Radnor, Greg Austin, Tiffany Boone, Louis Ozawa, Kate Mulvany, Jennifer Jason Leigh, Al Pacino, Udo Kier.
Genere: thriller, azione. Durata: 55 minuti ca. /8 episodi. Dove l’abbiamo visto: su Amazon Prime Video (screener), in lingua originale.
Trama: La squadra di cacciatori di nazisti si ricostituisce quando emerge una verità sconcertante: Adolf Hitler è ancora vivo, e intende tornare in azione…
Nel 2020 era stato uno dei casi seriali per quanto riguarda lo streaming americano, in parte per la presenza produttiva di Jordan Peele e quella recitativa di Al Pacino. Adesso è tornato, con la seconda e ultima stagione, sempre su Amazon Prime Video, e di questo parliamo nella nostra recensione di Hunters 2.
La trama: il pranzo dell’Adolfmenica
Sono passati due anni dallo scioglimento della squadra, dopo che Jonah Heidelbaum ha ucciso il leader Meyer Offerman (reo di essere in realtà il nazista Wilhelm Zuchs, alias il Lupo, sotto mentite spoglie). Siamo nel 1979, e ognuno è tornato alla propria routine quotidiana, che per alcuni significa ancora dare la caccia agli emissari del Terzo Reich. In Austria, una donna misteriosa di nome Chava Apfelbaum è alla ricerca di un individuo in particolare, e quando quella informazione arriva per altre vie a Jonah, lui si rende conto che è il momento di riunire tutti per la missione definitiva: trovare e assicurare alla giustizia Adolf Hitler, che si nasconde da anni in Argentina. Parallelamente alla storyline principale, vari flashback svelano come Offerman/Zuchs abbia cominciato a reclutare i membri del team prima degli eventi della serie e ad eliminare chi fosse al corrente della sua vera identità.
Il cast: squadra che vince…
Torna quasi l’intero cast principale della prima stagione: i cacciatori, tra passato e presente, sono Logan Lerman (Jonah), Al Pacino (Meyer), Carol Kane (Mindy Markowitz), Jerrika Hinton (Millie Morris), Josh Radnor (Lonny Flash), Louis Ozawa (Joe Mizushima) e Kate Mulvany (Harriet), mentre dall’altro lato della barricata ci sono Lena Olin nei panni di Eva Braun e Greg Austin in quelli di Travis Leich, il neonazista americano indottrinato dal Quarto Reich. Jennifer Jason Leigh è la nuova arrivata nel ruolo di Chava Apfelbaum, e come ospite speciale, nel ruolo di Hitler, c’è il divo tedesco Udo Kier. Altra presenza minore ma importante, già vista nella prima stagione, è Judd Hirsch nella parte di Simon Wiesenthal, il più noto cacciatore di nazisti al mondo.
Un inizio squilibrato
La prima stagione di Hunters era un divertimento strambo, indeciso tra il volere essere puramente eccessivo e a volte di cattivo gusto, con tanto di finti trailer che a volte fungevano da intermezzo o introduzione, e una riflessione più seria sulla sopravvivenza del male nella sua forma più crudele in tempi recenti, e sulla Storia che rischia di ripetersi. Una formula un po’ bislacca, rimasta in piedi fino alla fine, con un finale che da un lato faceva uscire di scena Meyer Offerman con un discorso non banale sull’ambiguità dell’animo umano e poi si congedava dal pubblico con l’apoteosi del trash che era la rivelazione legata a Hitler (all’epoca senza interprete e quindi inquadrato in modo che si vedessero solo i celebri baffi, ormai incanutiti). Non mancavano, pertanto, le perplessità su come la serie potesse aggiustare il tiro nelle stagioni a venire, soprattutto con l’annuncio che la storia finisce qui, dopo appena sedici episodi in totale.
La giusta conclusione
Ed ecco che, un po’ a sorpresa, il creatore David Weil è riuscito a costruire qualcosa di più coerente, principalmente tramite i flashback che approfondiscono la figura di Zuchs, ridotto un po’ a macchietta nella prima stagione al momento del colpo di scena, e l’introduzione di personaggi che mettono in discussione l’atteggiamento di Jonah e soci. La violenza esplicita c’è ancora, a volte anche con tocchi surreali, ma con un fondo di malinconia e disperazione al posto del tono per lo più goliardico della prima annata, e persino i personaggi più stereotipati arrivano sullo schermo con una certa profondità, al fine di alimentare la riflessione sulle forme con cui l’ideologia hitleriana è sopravvissuta fino ai giorni nostri (al netto del meccanismo retorico un po’ spicciolo, la sequenza che più di tutte anticipa l’ascesa di Donald Trump e l’attuale proliferazione di gruppi suprematisti bianchi negli Stati Uniti e altrove è abbastanza potente).
Fino ad arrivare a un penultimo episodio che riesce a creare un racconto struggente servendosi di figure completamente inedite, praticamente un lungo intervallo in attesa del finale. Il tipo di audacia che la prima stagione millantava senza veramente possederla, e che ora consente a Jonah e compagnia bella di dirci addio con stile, intelligenza e coraggio.
La recensione in breve
La seconda stagione di Hunters è più coerente e ponderata della prima, con una riflessione non banale sulle forme di violenza ideologica che continuano a sopravvivere.
- Voto CinemaSerieTV