la serie: Il Re 2, 2024. Creata da: Giuseppe Gagliardi. Genere: Drammatico. Cast: Luca Zingaretti, Isabella Ragonese, Barbora Bobulova, Anna Bonaiuto, Paolo D Bovani. Durata: 50 minuti/ 8 episodi. Dove l’abbiamo vista: In anteprima Stampa.
Trama: Le sorti di Bruno Testori, direttore del carcere San Michele, sono notevolmente cambiate. A causa dei suoi metodi personali e poco apprezzati, ha lasciato il suo ufficio per andare a abitare proprio una cella detentiva. Il suo regno, dunque, sembra essere definitivamente finito, almeno fino a quando, come nel miglior dramma classico, non gli viene offerto un accordo. Testori, infatti, potrebbe ottenere nuovamente la sua libertà in cambio della collaborazione per ottenere la testimonianza di un detenuto importante. Come reagirà di fronte a questo bivio l’ex direttore, abituato ad interpretare il mondo in modo del tutto personale attraverso il suo senso di giustizia?
A chi è consigliata? A tutti coloro che amano i prison drama costruiti con una grande attenzione per i risvolti narrativi ma, soprattutto, per l’evoluzione di un personaggio centrale e trainante il cui scopo è quello di sopravvivere tra le ombre di un ambiente ambiguo
Dopo il successo ottenuto con la prima stagione Il Re, serie televisiva diretta da Giuseppe Gagliardi ed interpretata da Luca Zingaretti, è pronto a tornare su Sky Original e Now. Le ambientazione, ovviamente, sono sempre quelle del carcere di San Michele, luogo assolutamente immaginario ma riflettente una realtà esterna ed interiore poco rassicurante.
Anzi, in questo caso, la dicotomia tra interno ed esterno è stata ancora più amplificata costruendo un contrasto emotivo e fisico ben preciso attraverso il personaggio centrale di Bruno Testori che cambia completamente il punto di vista della narrazione a causa delle sorti avverse che lo travolgono. Così, diventando vittima e prigioniero di quel carcere che ha diretto, ha la possibilità di comprendere effettivamente la condizione della prigione ed usare questo tipo di conoscenza a suo vantaggio. A questo si aggiunge un’atmosfera ancora più noir rispetto a quella creata nella prima stagione che, com’è possibile capire da la recensione de Il Re 2, caratterizza in modo evidente questa nuova stagione.
Trama: Riprendere il filo del discorso
![Luca Zingaretti in Il Re 2](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/04/il-re-2.jpg)
La seconda stagione, composta da otto episodi, prende il via esattamente da dove si era conclusa la prima costruendo, in questo modo, una precisa continuità narrativa. Per questo motivo, dunque, si consiglia la visione delle puntate precedenti per avere una panoramica complessiva e, soprattutto, per comprendere l’arco narrativo che coinvolge il personaggio di centrale di Testori.
Questo, infatti, dopo essere stato direttore del carcere, viene destituito dal suo ruolo a tal punto da ritrovarsi rinchiuso al suo interno come detenuto. I suoi metodi direttivi poco ortodossi, infatti, lo hanno messo in una condizione di debolezza. Quando, però, la condizione sembra non avere nessuna possibilità di soluzione, il capo dei servizi segreti arriva in suo “soccorso”. Nel loro mondo, però, nulla accade per niente e tutto ha un prezzo. Verna, infatti, si mostra possibilista con Testori perché ha necessità di lui e del suo intervento. In palio, in particolare, c’è la possibilità di avere la confessione di Vittorio Mancuso, un magistrato accusato di aver ucciso un dipendente di una compagnia energetica e che ora sta per essere trasferito tra le mura di San Michele.
Questo vuol dire, dunque, trasformare Testori in una pedina, in una sorta di collaborazionista il cui scopo è avvicinare il nuovo ospite ed estorcere la verità con l’inganno. Il tutto in nome della propria libertà personale. Ma come può reagire un uomo come lui di fronte ad un accordo di questo tipo che si scontra evidentemente con la sua natura e, soprattutto, con l’idea che ha sempre avuto di giustizia? Ovviamente non si prospetta nulla di facile, visto che il suo intento è quello di andare a scoprire la verità.
Il Re è morto?
![Il Re 2](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/04/Luca-Zingaretti-Il-Re-2.jpg)
Rispetto alla prima stagione, il personaggio di Testori diventa ancora più essenziale, andando a vestire un ruolo che si muove all’interno dell’ambiguità. Nelle sue zone d’ombra, infatti, l’ex direttore del carcere San Michele ha il compito di andare a colmare la distanza che esiste tra giusto e sbagliato. Anzi, ill suo ruolo essenziale è proprio quello di evidenziare come, soprattutto in alcuni ambienti, non esiste una distinzione netta e decisa ma, piuttosto, si è destinati a muoversi all’interno di un numero infinito di sfumature. E alcune di esse sono tutt’altro che rassicuranti.
A questo stato d’animo, dunque, si accosta come elemento rafforzativo una scenografia definita dall’oscurità o, se vogliamo, assenza di luce. Un elemento, questo, che va ad identificarsi proprio con lo stato di reclusione, definendo anche un perimetro tra dentro e fuor ma, soprattutto, andando a descrivere lo stato d’animo in cui si trova il protagonista abituato a gestire il mondo introno a se attraverso delle regole assolutamente soggettive.
Un atteggiamento che non muta ma che, al tempo stesso, è costretto ad adattarsi alla nuova situazione e, in modo particolare, ai conflitti tra etica, morale e giustizia. Un contrasto che Testori già conosce ma non con la stessa deflagrante violenza di chi si trova, per la prima volta, imprigionato. Questo stato, però, non solo affina le sue naturali attitudini ma, al tempo stesso, contribuisce a dare maggior profondità e sfaccettature al personaggio che si carica di un potenziale drammatico ma mai patetico.
L’ambiguità del potere
![Il Re 2](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/04/il-re-2-.jpg)
Uno degli elementi di forza della serie che, in questa seconda stagione si mostra ancora più evidente, è il legame con l’attualità e, soprattutto, il fine ben preciso di non andare ad edulcorare in nessun modo le tematiche. In modo particolare, in questo caso sceneggiatura e regia si avventura nel tentativo di mostrare l’ambiguità del potere e, sopratutto, i mezzi non propriamente limpidi utilizzati. Anche per raggiungere dei fini apparentemente giusti.
In questo senso il personaggio di Testori diventa una sorta di testimone oculare, un Virgilio che accompagna nell’inferno delle incongruenze di un potere costituito che non conosce la possibilità di affrontare degli scrupoli. Le mura di San Michele, dunque, diventano il teatro perfetto all’interno del quale si consuma il più grande dramma dell’umanità all’interno del quale la suddivisione tra giusti e colpevoli è essenzialmente e solamente formale. Anzi, indagando sul concetto stesso di delitto, si scopre che esiste un’etica del trasgredire dovuto spesso a fattori esterni come il bisogno o condizioni sociali avverse.
Quali giustificazioni trovare, però, quando a macchiarsi di azioni prive di scrupoli è il potere, lo stesso che dovrebbe garantire la giustizia e l’applicazione della legge? Come interpretare un comportamento che riesce a piegare a proprio piacimento le norme e che, in vista del risultato ultimo, non considera necessario alcuno scrupolo? Ma, soprattutto, perché una scelta simile non deve portare ad alcuna conseguenza, almeno per alcune persone? Questi sono gli interrogativi che, di volta in volta, si presentano di fronte allo guardo attento di Testori e che, al tempo stesso, produce nello spettatore un forte coinvolgimento emotivo e narrativo. Due aspetti così ben gestiti e che trasformano Il Re 2 in uno dei miglior prison drama di produzione italiana.
La recensione in breve
Le seconde volte, spesso, tendono ad essere deludenti o semplicemente, più deboli rispetto all'esordio. Un pericolo che Il Re 2 non corre minimamente. Anzi, grazie soprattutto all'interpretazione particolarmente centrata di Luca Zingaretti, si ottiene una profondità narrativa maggiore sia per quanto riguarda il personaggio che l'ambiente intorno a lui.
Pro
- La fotografia che con un gioco di ombre rimanda allo testo emotivo dei diversi personaggi
- Il tema attuale relativo alla violenza del potere costituito che viene affrontato senza alcuna edulcorazione
- L'interpretazione di Zingaretti che riprende il personaggio centrale approfondendolo
The Bad
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Voto CinemaSerieTV