La serie: Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere 2, 2024. Creata da: J. D. Payne, Patrick McKay. Genere: Azione, avventura, drammatico, fantastico. Cast: Morfydd Clark, Markella Kavenagh, Benjamin Walker, Robert Aramayo, Charles Edwards, Owain Arthur, Daniel Weyman. Durata: 8 episodi/50 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: In anteprima stampa ed in lingua originale su Prime Video .
Trama: Le avventure nella Terra di Mezzo della Seconda Era continuano: Sauron è tornato e la guerra si fa sempre più imminente.
A chi è consigliata? Agli amanti del genere fantasy più puro, a chi ha apprezzato le saghe di Peter Jackson e le opere di Tolkien.
Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere è la serie televisiva più costosa di sempre, basata su un corpus narrativo tra i più amati di sempre. Ma, dopo il suo arrivo due anni fa su Prime Video, se ne è parlato quasi più per le polemiche che si è tirata dietro (ricordate tutta la diatriba sul colore della pelle degli elfi?) che per l’effettiva qualità della storia narrata, che, come è inevitabile per una prima stagione di uno show di questa portata, non poteva che essere “lenta” e preparatoria. Come era stato annunciato dagli showrunner e dal cast all’uscita della prima tranche di episodi, però, era già previsto che la seconda stagione avrebbe avuto un passo del tutto diverso, perché la serie ambientata nella Seconda Era della Terra di Mezzo si è posta l’obiettivo di raccontare uno dei momenti più significativi nell’Universo tolkeniano: la prima guerra contro Sauron.
Se la prima stagione de Gli anelli del Potere si concludeva con la scoperta della vera identità di Halbrand, sotto le cui spoglie si nascondeva proprio l’ignobile Sauron, e di colui che sarà poi conosciuto come Gandalf il Grigio (ma che per ora ancora non ha un nome!), la seconda prende il via con la consapevolezza di aver già messo in tavola tutte le carte necessarie per dare alla narrazione un ritmo diverso. Le forze in gioco a questo punto sono numerosissime ed è chiaro che tutto punta verso un conflitto violento e sanguinoso: ovviamente ci vorrà ancora tempo prima che i momenti più “action” di questa storia abbiano luogo, ma finalmente gli snodi più fondamentali del racconto sono stati resi evidenti.
Da dove riprende il racconto?
La narrazione riprende poco dopo i fatti con cui la prima stagione si era conclusa. La parte introduttiva del primo episodio è completamente dedicata alle origini di Sauron, su come sia diventato Halbrand e su come si sia insinuato tra gli elfi, guadagnandosi la fiducia di Galadriel e Celebrimbor. Intanto la guerriera elfa deve fare i conti con il senso di colpa per essersi fatta ingannare e con la diffidenza dell’amico di sempre Elrond, che guarda con grande preoccupazione all’enorme potere contenuto nei tre anelli forgiati da Celebrimbor e Halbrand. I nani, intanto, sono alle prese con problemi enormi: la luce non arriva più all’interno della loro montagna e non possono più coltivare le piante indispensabili per la loro sopravvivenza; tra Durin IV e suo padre, poi, i rapporti sembrano rovinati per sempre.
Anche Isildur non sta passando un momento facile, creduto morto dai suoi, solo il suo fedele cavallo è ancora alla sua ricerca: il giovane si trova in una landa desolata e terrificante, popolata da terribili creature e uomini pronti a tutto pur di sopravvivere.
Sauron, intanto, sta facendo quello che sa fare meglio: ingannare e avvelenare la mente di chiunque si trovi sul suo cammino. Il suo obbiettivo sembra farsi sempre più chiaro, forgiare altri anelli e accumulare potere, così da impossessarsi finalmente della Terra di Mezzo, come ha sempre desiderato.
Una corpus narrativo vastissimo
Anche in questa seconda stagione, in particolare nei suoi primi episodi, viene dato molto spazio alla creazione del contesto in cui ci troviamo: la serie si prende il giusto tempo per creare il contesto (e per ricordare agli spettatori dove eravamo “arrivati”) ma non si “perde in chiacchiere” (cosa di cui era stata in qualche modo accusata la prima stagione), tutte le storyline sono state avviate e il ritorno nella Terra di Mezzo per gli spettatori è fin da subito più movimentato che mai.
Tra le caratteristiche della serie c’è ancora una volta la sua grande coralità, gli eventi si spostano da una sottotrama all’altra e lo spettatore vede dipanarsi difronte a se un affresco narrativo sempre più complesso ed accattivante, che attinge dal grande corpus di storie immaginate da Tolkien e inserendo nuovi personaggi tra quelli immaginati dall’autore. Tra i molti protagonisti ce ne sono alcuni più carismatici di altri, come Galadriel, Elrond e lo stesso Sauron (interpretato da un mutevole ed enigmatico Charlie Vickers), e che sono capaci di veicolare il peso di un racconto epico articolato e complesso. Colpisce anche lo Straniero di Daniel Weyman che insieme alla dolcissima pelopiede Nori è protagonista – ancora una volta – di alcuni dei momenti più significativi della stagione.
Ancora una volta nella Terra di Mezzo
Questa seconda stagione Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere ci riporta in una Terra di Mezzo nuova e al contempo familiare, una Terra che nelle sue sfaccettature è più affascinante ed incantevole che mai. La regia e la direzione artistica risultano ispirate, le scenografie ed i costumi maestosi, la colonna sonora azzeccatissima ed evocativa: Gli Anelli del Potere 2 è ancora una volta un viaggio nel fantasy più epico e puro, che gli amanti del genere non potranno che apprezzare. Il grande rispetto nell’opera di Tolkien è evidente e, anche se si tratta di una storia nuova, tutto è coerente con il mondo immaginato dall’autore: forse non è così che il suo primo creatore l’avrebbe messa in scena se oggi potesse farlo, ma noi siamo convinti che senza dubbio apprezzerebbe l’amore e la cura che, anche in questa seconda stagione della serie, è stato messo in ogni singolo dettaglio del racconto.
La recensione in breve
Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere 2 ci riporta nel fantasy più puro con una seconda tranche di episodi in cui il ritmo si fa più veloce: la storia sta entrando nel vivo e la guerra si avvicina.
Pro
- La costruzione del mondo è ricca e sfaccettata
- Il rispetto per l'opera di Tolkien è evidente
- Molti degli interpreti spiccano per bravura
- Musiche e costumi sono splendidi
Contro
- Non tutte le storyline sono interessanti allo stesso modo
- Voto CinemaSerieTV.it