La serie: Jill Dando: un mistero irrisolto, del 2023 Creata da: Emma Cooper e Marcus Plowright. Genere: True Crime. Durata: 50 minuti/3 episodi. Dove l’abbiamo visto: Su Netflix, in lingua originale.
Trama: Il 26 aprile 1999 la giornalista televisiva viene uccisa a sangue freddo: si tratta di uno dei casi di cronaca nera britannica più complessi e controversi degli ultimi decenni.
Jill Dando era, secondo molti inglesi, paragonabile alla principessa Diana in termini di affetto pubblico.
Dopo la morte di Lady Diana, il caso di Jill Dando è stato il più importante mai pubblicato sui giornali.
Non possiamo che aprire questa recensione con queste due citazioni, fondamentali per capire l’entità del caso true crime al centro del nuovo documentario appena arrivato su Netflix. Al centro della vicenda narrata abbiamo una delle figure pubbliche britanniche più influenti degli anni Novanta, una giornalista conosciutissima e amatissima dagli spettatori inglesi, paragonata spesso dai suoi connazionali alla Principessa Diana per carisma, grazia ed aspetto fisico.
Bionda, dagli occhi azzurri luminosi e dall’irresistibile personalità: l’omicidio di questa bellissima giornalista inglese ha sconvolto l’opinione pubblica, anche perché, come scopriremo in questa recensione di Jill Dando: un mistero irrisolto, non ne è mai stato trovato il vero colpevole. Con i suoi tre episodi questa docuserie diretta da Emma Cooper e Marcus Plowright ci porta alla scoperta di uno dei casi più controversi e complessi della storia della cronaca nera britannica, arricchendo il racconto di innumerevoli testimonianze, filmati di repertorio e ricostruzioni. Si tratta di un prodotto realizzato con grande cura, basato su una ricerca dei fatti veramente esaustiva, e siamo sicuri che possa essere apprezzato anche dal pubblico nostrano, decisamente meno informato rispetto a quello inglese su quanto accaduto.
La trama: la morte di Jill Dando
La mattina del 26 aprile 1999, la famosa giornalista televisiva Jill Dando viene trovata morta difronte alla sua casa di Fulmhan: secondo la ricostruzione della polizia qualcuno l’ha fatta inginocchiare e le ha sparato alla testa. Un inquietante omicidio a sangue freddo, un’enorme colpo per l’opinione pubblica: chi mai può aver ucciso una figura tanto amata della televisione britannica? Una donna spesso paragonata per gentilezza, charme e carisma a Lady Diana (con cui condivideva lo stesso taglio di capelli!) che viene eliminata di fronte a casa sua, in pieno giorno. Le indagini che seguono sono senza precedenti per impiego di risorse, ma sembrano condurre solo ad innumerevoli vicoli ciechi: prima si cerca il colpevole tra chi le era vicino – dagli ex fidanzati, al suo agente – ma nessuno può aver compiuto il fatto, poi si passa a teorie più complesse, come quelle sui terroristi serbi, ma che presto vengono scartate perché assolutamente irrealistiche.
Un colpevole, però, alla fina viene trovato: Berry George, un uomo molto particolare che viene legato alla scena del crimine con una manciata di indizi e di prove circostanziali. Sarà stato veramente lui? Una cosa è certa, per l’omicidio di Jill Dando passerà otto anni in prigione, da dove uscirà grazie ad una revisione del processo e delle prove che lo avevano incastrato.
Un documentario ben realizzato
Come anticipavamo, Jill Dando: un mistero irrisolto è un documentario molto ben realizzato, per cui è stata portata avanti una ricerca dettagliata ed approfondita. A renderlo così convincente è la partecipazione di numerosissimi testimoni, dai familiari della vittima ai colleghi, a persone dello stesso ambiente che l’avevano a modello e volevano ottenere i suoi stessi risultati professionali. A parlare di Jill e del suo omicidio troviamo il fidanzato e l’ex fidanzato, il suo agente, i poliziotti che si occuparono del caso, inoltre a loro si aggiungono i familiari di Berry George e il giornalista, Raphael Rowe, che lo aiutò ad essere finalmente scagionato.
Ad arricchire il tutto gli innumerevoli filmati di repertorio – trattandosi di una giornalista televisiva e di un famoso personaggio pubblico il materiale rimasto è davvero tantissimo – e le ricostruzioni, ben realizzate e non eccessivamente presenti. Il documentario diretto da Emma Cooper e Marcus Plowright esplora, in particolare nel primo episodio, anche l’ambiente lavorativo in cui Jill aveva raggiunto il successo, mettendone in luce anche i lati oscuri, come ad esempio la radicata misoginia. Gli spunti interessanti ci sono e vengono approfonditi a dovere, catturando ancor di più lo spettatore nel racconto della vicenda.
Jill Dando: un mistero irrisolto, lo ribadiamo, è davvero un ottimo prodotto, che attirerà l’attenzione degli amanti di questo genere di documentari, anche al di fuori dei confini britannici, in cui i dettagli del caso sono decisamente più conosciuti.
La recensione in breve
Jill Dando: un mistero irrisolto è un documentario molto ben realizzato, ricco di utili testimonianze, di filmati di repertorio e di ricostruzioni.
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