La serie: La caduta della casa degli Usher, 2023. Creato da: Mike Flanagan
Cast: Bruce Greenwood, Mary McDonnell, Carla Cugino, Henry Thomas, Kate Siegel, Rahul Kohli. Genere: Horror. Durata: 60 minuti ca./8 episodi
Dove l’abbiamo visto: In anteprima su Netflix in lingua originale.
Trama: Il capo di un’importante azienda farmaceutica Roderick Usher chiama alla sua vecchia casa di famiglia a Auguste Dupin, avvocato che da decenni sta cercando di farlo condannare per vendita di farmaci nocivi. Nella lugubre e tetra dimora il miliardario racconterà la storia della sua famiglia e le strane circostanze in cui sono morti i suoi figli.
Negli anni Flanagan si è confrontato con gran parte dei capisaldi del genere horror: L’incubo di Hill House di Shirley Jackson (in The Haunting of Hill House); Il giro di vite di Henry James (The Haunting of Bly Manor); un doppio confronto con Stephen King con Il gioco di Gerald e Doctor Sleep, non temendo in questo caso neanche il raffronto con Kubrick; infine ha rielaborato e dato una propria visione dell’icona del vampiro in Midnight Mass. Ogni volta ha rielaborato la materia originale, ha sfidato il genere stesso e ha apportato un proprio e personale sguardo sul mondo. Il risultato sono opere riconoscibili fin dal casting, dove gli attori son selezionati da una ristretta cerchia di collaboratori fidati.
Tutte legate da tematiche comuni e da un respiro contemporaneo. L’incrocio con Edgar Allan Poe, colui che ha dato vita alla letteratura dell’orrore contemporanea come la intendiamo oggi, era solo questione di tempo. Un connubio inevitabile, che Flanagan ha deciso di affrontare nel suo ultimo progetto Netflix (ha firmato un’esclusiva con Prime Video). E, come vedremo nella nostra recensione de La caduta della casa degli Usher, lo ha fatto ancora una volta con un’ambizione fuori dal comune.
La trama de La caduta della casa degli Usher
Siamo nel novembre del 2023 e assistiamo ad un funerale. Non uno qualsiasi ma quello di tre dei figli di Roderick Usher, magnate a capo dell’industria Fortunato Pharmaceuticals. L’uomo, ritiratosi nella vecchia casa di famiglia, decide di invitare l’assistente procuratore Auguste Dupin, lo stesso che da tempi immemori ha cercato di farlo condannare per vendita di farmaci nocivi. I due si ritrovano e Roderick promette di rilasciare una dettagliata confessione. Così nel più classico dei modi, con due uomini in un salotto davanti a un camino mentre fuori risuona un temporale, ha inizio un racconto dell’orrore.
Una storia lunga che parte nel 1953, quando Roderick e sua sorella gemella Madeleine erano solo dei bambini. Li seguiamo mentre, senza scrupoli, cercano di accumulare fortuna e potere. Ma il racconto presenta anche un altro lato della medaglia, ovvero i dettagli delle singole morti di tutti e sei i figli di Roderick. Ogni episodio viene dedicato alla descrizione delle strane e violente circostanze in cui ognuno di loro è venuto a mancare. Un caldo abbraccio della morte sembra aver avvolto la famiglia Usher, ma il come questi due lembi sono tenuti insieme lo scopriremo solo con l’incedere degli episodi.
Adattare Edgar Allan Poe
L’idea di adattare Poe è chiara fin dal titolo. La caduta della casa degli Usher è infatti un racconto del 1839 e poi inserito nella raccolta Racconti del grottesco e dell’arabesco. Ma Flanagan non si è limitato a trasporre quella singola storia. Basta aprire la lista degli episodi per accorgersene: ogni puntata porta con sé un nome che richiama, in modo più o meno letterale, uno specifico racconto di Poe. La caduta della casa degli Usher è una sorta di scatola che contiene tutto l’immaginario dello scrittore americano, ripensato e riadattato da Flanagan in modo da comporre un’unica storia. Il prologo e il finale sono quelli più filologicamente legati allo scritto che dà il titolo alla serie (e contemporaneamente a Il Corvo, come si evince dai singoli titoli).
Mentre i sei episodi centrali, mettendo in scena i resoconti delle morti dei vari eredi della famiglia Usher, adattano ognuno un racconto diverso. Narrati in prima persona (come di consueto nelle opere di Poe) dallo stesso Roderick ad Auguste Dupin, nome di certo non nuovo a chi apprezza lo scrittore americano. Situazioni, dinamiche, personaggi tra i più e i meno famosi (e addirittura dal romanzo Storia di Arthur Gordon Pym) che molti di noi hanno amato e che qua trovano una nuova vita in un contesto diverso e più coeso.
Affrontare tematiche contemporanee
Con La caduta della casa degli Usher Flanagan porta a schermo un’operazione filologica certosina. La struttura quasi verticale degli episodi centrali, che potrebbe rischiare di cadere nella ripetitività, acquisisce un senso più ampio nel contesto della serie. Ovvero riprendere il classico topos horror del racconto davanti al fuoco per mettere in scena un’unica storia, basata a sua volta sulle storie di chi tutti quegli stilemi ha contribuito a crearli. Eppure Flanagan non si limita all’esercizio di stile né a una sterile, per quanto ambiziosa, trasposizione. Rielabora il materiale originale non solo dal punto di vista strutturale ma anche da quello tematico. Nella serie esce il suo peculiare sguardo, tanto sul genere quanto sull’attualità e non si faticano a trovare punti in comune con le sue altre opere.
Al centro abbiamo anche questa volta una famiglia problematica e multiculturale, utilizzata come specchio della marcescente società turbo-capitalista (difficile non notare un parallelismo con la famiglia Roy di Succession). Nel sviscerarla – spesso letteralmente – Flanagan affronta, senza risparmiarsi in termini di cinismo, le tematiche più ricorrenti dei nostri tempi: dal mondo ambientalista a quello dell’immagine, dagli animalisti al futuro dell’intelligenza artificiale. E il risultato è una serie memorabile, l’ennesima per quello che è l’autore horror più interessante dei nostri tempi. Magari non a livello della raffinatezza di Midnight Mass ma di certo l’esempio di quello che vorremmo sempre vedere quando si tratta di una trasposizione.
La recensione in breve
La caduta della casa degli Usher è la nuova serie di Mike Flanagan, l'ultima del suo periodo Netflix. L'idea è quella di trasporre in un unico progetto buona parte delle opere di Edgar Allan Poe. Un progetto a dir poco ambizioso. Eppure l'audacia di Flanagan trova ancora una volta un risultato felice, grazie all'unione del lavoro filologico sulla fonte unito al suo sguardo lucido e cinico sull'attualità.
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Voto CinemaSerieTv