La serie: La casa che brucia, 2023. Creata da: Yuichiro Hirakawa e Koji Shintoku. Cast: Mei Nagano, Kyoka Suzuki, Yuri Tsunematsu, Asuka Kudo, e Taishi Nakagawa. Durata: 45 minuti/8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima su Netflix.
Trama: Anzu si fa assumere come domestica in casa di Makiko Mitarai, modella ed influencer che molti anni prima ha rovinato la sua vita e quella della sua famiglia. Riuscirà a scoprire tutti i suoi segreti?
Adattamento del manga Burn the House Down di Moyashi Fujisawa, la nuova serie Netflix creata da Yuichiro Hirakawa e Koji Shintoku racconta l’intrigante vicenda di una donna, Anzu, che cerca di far luce sui fatti che hanno distrutto la sua famiglia, tanti anni prima. La protagonista, insieme alla sorellina Yuzu, entrerà a far parte, in incognito, del mondo dorato dell’influencer Makiko Mitarai, responsabile quando erano bambine della separazione tra i loro genitori. Con il tempo scoperchieranno innumerevoli segreti, rimasti sepolti nel loro passato, ma le cose si faranno presto anche molto pericolose.
Come vedremo in questa recensione de La casa che brucia, la serie giapponese è fin da subito piuttosto coinvolgente e interessante, peccato per un ritmo e un tono non sempre omogenei, al punto che in certi momenti finiscono per stemperare la necessaria tensione. Una serie che consigliamo agli amanti dei drama asiatici che non disdegnano le atmosfere del thriller, genere che riscuote sempre un enorme successo sul grande e sul piccolo schermo.
La trama: chi ha dato fuoco alla casa di Anzu?
La trama de La casa che brucia si svolge su due piani temporali diversi, il presente, in cui la protagonista Anzu (Mei Nagano) indaga su quanto avvenuto quando era bambina, e il passato, in cui seguiamo i terribili fatti che hanno segnato il destino della sua famiglia.
Nel presente, Anzu si fa assumere come domestica in casa Mitarai dalla signora Makiko (Kyoka Suzuki), modella e influencer di successo: presto scopriamo che la donna è la seconda moglie del padre che ha abbandonato lei, sua sorella Yuzu (Yuri Tsunematsu) e sua madre quando erano bambine. L’uomo se ne era andato dopo un tragico incendio, che aveva raso al suolo la loro villa, appiccato apparentemente proprio dalla sua prima moglie. Il piano di Anzu è molto semplice: infiltrarsi in casa Mitarai e scoprire che cosa è veramente accaduto quel giorno. La donna è infatti convinta che la vera responsabile dell’incendio sia stata Makiko, con lo scopo di impadronirsi della loro vita, che invidiava così tanto.
Con il tempo Anzu inizia ad avvicinarsi alla verità, portando alla luce innumerevoli segreti in casa Mitarai, peccato che presto i figli di Makiko, Kiichi (Asuka Kudo) e Shinji (Taishi Nakagawa) scopriranno il suo piano e decideranno di metterle i bastoni fra le ruote.
Un ritmo altalenante
Come anticipavamo in apertura la trama de La casa che brucia è fin da subito piuttosto coinvolgente e intrigante: lo spettatore si sente fin da subito stimolato a scoprire che cosa è accaduto il giorno dell’incendio, e come abbia fatto Makiko a impadronirsi così spudoratamente della vita della protagonista e della sua famiglia.
Il tono della narrazione non omogeneo, che salta un po’ indeciso da quello del drama e della commedia a quello più teso del thriller, finisce però per creare distacco in chi guarda: a nostro parere la scelta ideale sarebbe stata puntare tutto sul lato crime della vicenda, rendendo la storia più cruda e dalle atmosfere più oscure.
Un cast azzeccato
A funzionare particolarmente bene nella serie è la coppia di attrici composta da Mei Nagano e Kyoka Suzuki, le scene in cui le due sono insieme sono infatti quelle che convincono di più. Il resto del cast rispetto alle due donne, anche quello maschile (composto principalmente dai fratelli interpretati da Asuka Kudo e Taishi Nakagawa), passa in secondo piano, affossato dal carisma dei loro personaggi. In particolare Mei Nagano è capace di infondere alla sua Anzu la giusta duplicità, passando velocemente da astuta manipolatrice a gentile e disponibile domestica. Anche Kyoka Suzuki da vita a un personaggio particolarmente sfaccettato: Makiko è un’antagonista piena di sfumature, manipolatrice e crudele, ma al contempo con le sue debolezze.
La caratterizzazione dei comprimari e dei secondari avrebbe meritato un maggiore approfondimento, al di fuori di Anzu e Makiko i personaggi della serie restano un po’ bidimensionali. Nel complesso, però, la storia resta sufficientemente intrigante e cattura al punto giusto.
La recensione in breve
Un thriller a suo modo intrigante e coinvolgente, peccato per un ritmo e un tono non sempre omogenei. Convincenti le interpretazione delle due protagoniste, Mei Nagano e Kyoka Suzuki.
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Voto CinemaSerieTV