La serie: La fantastica signora Maisel, 2023. Creata da: Amy Sherman – Palladino. Cast: Rachel Brosnahan, Michael Zegen, Alex Borstein, Tony Shalhoub, Marin Hinkle. Genere: Commedia. Durata: 55 minuti ca./9 episodi. Dove l’abbiamo visto: In anteprima stampa in lingua originale.
Trama: Midge Maisel ha senso dell’ironia e riesce, come pochi, a scaturire più di una risata negli altri. Basterà questo talento, però, per riportarla finalmente sotto i riflettori? La questione è essenziale. Soprattutto per lei che, dopo un periodo di sconfitta, sente che è arrivato finalmente il momento di reclamare il suo posto. A compiere questa evoluzione con lei c’è l’immancabile manager Susie. La donna, però, sembra non comprendere fino in fondo la sua smania di farcela e dimostrare a tutti come una donna possa aver senso dell’ironia. Intorno a lei e ai suoi outfit impeccabili, gravita una famiglia tanto chiassosa quanto moderna e al di fuori di qualsiasi contesto. Giovane madre divorziata con due bambini, Midge si trova così a gestire la relazione amichevole con Joel, l’ex marito, la possibilità di una famiglia allargata, la madre Rose, spesso dissociata dalla realtà pratica della vita, ed un padre ossessionato dalla genialità. Il quadro è completato da due ex suoceri che, pur divorziati, continuano a vivere nella stessa casa, affascinati e catturati da quell’oggetto misterioso rappresentato dalla televisione.
“Tits up“, come direbbe l’inimitabile Susie Myerson interpretata da Alex Bornstein. La quinta ed ultima stagione de La fantastica Mrs Maisel sta per andare in onda su Prime Video. Il 14 aprile, infatti, ha ufficialmente inizio l’epilogo di questa lunga avventura con i primi tre episodi rilasciati contemporaneamente. Tutto è iniziato nel novembre del 2017 quando il pubblico di Prime Video è stato proiettato, per la prima volta, nel colorato e vivace mondo di Midge.
Ma chi è Mrs Maisel? Rachel Brosnahan interpreta una giovane casalinga ebrea della classe borghese di New York con all’attivo Joel, un ex marito indeciso, due figli, una vita chiassosa e un senso dell’ironia tanto dilagante quanto naturale. Lo stesso che, dopo essere stata lasciata per la solita relazione con una segretaria, la porta sul palcoscenico di un locale di stand up comedy per esternare tutto lo sconcerto sulla prevedibilità della sua vita. Ovviamente in chiave comica.
Il tono ironico, così come i densi fitti dialoghi consumati a grande velocità, infatti, sono il tocco personale e riconoscibile dello stile di Amy Sherman Palladino in partnership con Daniel Palladino. Nomi che, agli appassionati di serie tv, sono più che noti per aver dato vita alle Gilmore Girls. Ossia una mamma per amica. A questo elemento così caratterizzante, poi, si aggiunge la descrizione spesso sarcastica di una classe sociale fin troppo cementata nel suo ruolo e la condizione del mondo femminile, destinato ad avere un ruolo puramente decorativo.
Gli anni Sessanta, però, stanno arrivando a cambiare gli schemi e donne come la talentuosa Midge contribuiscono all’evoluzione. Andiamo ad analizzare questi elementi più ne dettaglio nella recensione de La fantastica Mrs Maisel 5.
Trama: Andare sempre avanti
New York, 1961. Dopo il licenziamento dal tour di Shy Baldwin e la scelta di non salire mai più su di un palcoscenico come spalla o numero di apertura, Midge si è rifugiata nel rassicurante anonimato di un locale di Burlesque. Sul palcoscenico del Walford la signora Maisel porta in scena la propria ironia senza, però, accettare il rischio di un secondo fallimento. Nonostante la paura di cadere ancora, però, le cose stanno cambiando.
Grazie alla sua relazione con Lenny Bruce e alla presa di coscienza del proprio talento, sente che è nuovamente pronta a ritornare sotto la luce dei riflettori. La sua parola d’ordine oggi è Don’t. La stessa che trova scritta da una Midge giovane e inconsapevole su un foglietto all’interno di una polverosa bottiglia. In quel modo, dunque, comprende di non voler essere molte cose. Soprattutto invisibile. E per far in modo che questo non accada può solo contare sul modo in cui la sua brillante mente interpreta il mondo esterno e la capacità di vedere il lato ironico e dissacrante della vita.
A sostenerla e, allo stesso tempo, moderarla è l’immancabile manager Susie Myerson. Il suo mantra è “un passo alla volta”, un “capitolo alla volta.” Questa volta, però, Midge si sente frenata, ha atteso troppo a lungo, pretende il suo momento ed esige che anche Susie abbia il coraggio di lottare per lei. D’altronde il ruolo di autrice per un noto programma televisivo di Gordon Ford non le offre le opportunità sperate. Unica presenza femminile all’interno di un gruppo maschile, deve lavorare con grande raffinatezza e una dose infinita di pazienza per lasciare le retrovie e guadagnarsi un posto nella sala riunioni. Nonostante questo, però, il successo e l’affermazione non è lontana. Perché il mondo conoscerà ed adorerà il talento della fantastica Mrs Maisel.
Quando l’ironia è donna
Nell’America tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta le donne non potevano essere molte cose. Soprattutto ironiche e irriverenti. Due caratteristiche che ne prevedevano un altro paio spaventose: l’intelligenza e la capacità di formulare opinioni personali. Una consuetudine che si riflette anche nel mondo dello spettacolo. In sostanza, una donna di talento non può aspirare ad essere una stand up comedian. Soprattutto se dimostra più talento di molti colleghi uomini.
Non è certo un caso, dunque, che il panorama artistico di quegli anni sia popolato da molte attrici avvenenti, alcune della quali anche piuttosto capaci. Ma non di comiche pure. Unica eccezione Lucille Ball che, di diritto, è stata tra le prime artiste ad ottenere uno show a suo nome con tanto di spalla maschile. Una situazione generale, dunque, che la serie televisiva creata da Sherman/Palladino ha messo in evidenza fin dalla prima stagione ma che, in questo epilogo, viene maggiormente evidenziata.
Miriam Maisel, infatti, non ottiene un suo palcoscenico non perché poco capace. Anzi, tutti le riconoscono un dono naturale nel saper generare una risata. Il suo problema è un altro. Lei è troppo. Troppo carina, troppo giovane, troppo ben vestita, troppo borghese e, per finire, troppo midtown. In sostanza, “troppo” è l’elemento che la caratterizza e la colloca all’interno di un giudizio negativo stabilito da un ordine maschile. Quale sia, poi, l’effettivo significato di tutti questi presunti limiti è un vero e proprio mistero che l’industria dello spettacolo non svela in nessun modo.
Sta di fatto, comunque, che questa serie, utilizzando un tono lieve ma mai anestetizzante, ha tracciato un percorso senza precedenti. In modo particolare ha dato un nuovo valore alle storie raccontate sulle donne, sfidando sopratutto le norme del settore e alterando il panorama dell’intrattenimento con una narrazione diventata unica. Il suo intento non è certo rivoluzionario o di rottura. Piuttosto si tratta della volontà di tratteggiare i contorni di un momento sociale preciso. Oltre a questo, poi, si definisce il profilo di chi ha avuto il coraggio di giocare al di fuori delle regole. Una dimostrazione che è ancora possibile e doveroso farlo. Anche e soprattutto esibendo una sana e liberatoria risata.
Sherman – Palladino, l’autore c’è e si sente
Nonostante sia poco produttivo svelare alcuni particolari e i diversi colpi di scena della quinta stagione, è piuttosto evidente che Midge riuscirà ad ottenere la sua occasione. Si tratta del giusto epilogo di una lunga strada tratteggiata da Sherman – Palladino. La creatrice della serie, infatti, ha dato vita ad un mondo colorato, brillante e gioioso mettendo in evidenza tutte le caratteristiche del suo stile.
Andando oltre la capacità di gestire la narrazione attraverso dei dialoghi densi di parole emesse ad alta velocità, gli elementi che rendono riconoscibile la sua presenza sono altri. I più importanti sicuramente il piacere di trattare l’evoluzione di donne sole ma caratterizzate da una forza d’animo lieve e dalla salvifica capacità di sdrammatizzare.
In secondo luogo, la presenza/assenza della figura maschile che, alla fine di tutto, viene assolta e perdonata come una sorta di bambino ancora incapace di gestire se stesso ed i propri impulsi emotivi. Per finire, poi, non può mancare il contorno famigliare tendenzialmente squilibrato nonostante la sicurezza della sua presenza. Così, se in Una mamma per amica il pubblico si è affezionato ai compassati Richard ed Emily, ne La fantastica signora Maisel si viene completamente travolti da una chiassosa, scomposta e spesso disfunzionale famiglia ebrea.
La stessa di cui troviamo traccia in alcune battute di Woody Allan o nelle pagine più dettagliate e sicuramente più analitiche di Philip Roth. In questa quinta stagione, dunque, i signori Weissman e gli ormai ex suoceri conquistano una parte importante della narrazione. In modo particolare la loro attenzione è spostata sull’educazione dei nipoti e sull’identificazione della famosa genialità pronta ad esprimersi allo scoccare del sesto anno di età.
Ma sarà veramente così o Abraham Weissman sarà costretto a rivedere la sua teoria sulla questione? Qualunque sia la risposta, iAmy Sherman – Palladino è riuscita, ancora una volta, a mettere in scena la differenza generazionale attraverso delle formule lievi il cui valore rappresentativo, però, è innegabile. Tocco finale, poi, di cui molti ringraziano, è il ritorno, anche se solo per un cameo, di Milo Ventimiglia, l’indimenticabile e tormentato Jess di una Mamma per amica.
La recensione in breve
La fantastica signora Maisel è arrivata al suo epilogo con una quinta stagione che riassume perfettamente l'essenza di questa serie. Divertente, sarcastica ma, allo stesso tempo, importante ed essenziale. Amy Sherman Palladino e David Palladino, dunque, consegnano un capitolo finale che mette in evidenza chiaramente il loro stile e, allo stesso tempo, si fonde con la narrazione svolta fino a questo momento non tradendo mai il principio essenziale del progetto: offrire ad un personaggio femminile la possibilità di avere una voce ironica ed utilizzarla per narrare se stessa e il mondo che la circonda.
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Voto CinemaSerieTV.it