La serie: La Ruota del Tempo 2, 2023. Creata da: Rafe Judkins. Cast: Rosamund Pike, Daniel Henney, Josha Stradowski, Madeleine Madden, Zoë Robins, Donal Finn, Marcus Rutherford.
Genere: fantascienza, azione, avventura. Durata: 60 minuti ca./ 8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa su Prime Video, in lingua originale.
Trama: Ritroviamo Moiraine, Egwene, Nynaeve, Rand, Perrin e Mat in seguito alla sanguinosa battaglia che ha cambiato la vita di tutti: il male però non è stato sconfitto, ed è necessario prepararsi ad affrontarlo di nuovo.
Ad un anno dall’arrivo della prima stagione su Prime Video, torna la serie fantasy tratta dai romanzi di Robert Jordan: La Ruota del Tempo. Lo show creato da Rafe Judkins cerca ancora una volta di diluire il complessissimo mondo creato da Jordan (contenuto in una saga di 14 romanzi) per il piccolo schermo, lasciando però nello spettatore – esattamente come era accaduto per la prima tranche di episodi – la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa che – per sua natura – fatica molto nel passaggio da un media all’altro.
Come vedremo in questa recensione de La Ruota del Tempo, il mondo che prende vita sullo schermo è comunque talmente affascinante da invogliare lo spettatore nella visione, per ricominciare le avventure Moiraine Damodred, Egwene al’Vere, Nynaeve al’Meara e di tutti gli eroi da lui precedentemente incontrati. La storia riprende proprio da dove si era conclusa, in seguito ad una sanguinosissima battaglia e durante la preparazione per tutte quelle – probabilmente ancor più violente ed efferate – che verranno in futuro.
La trama: nubi oscure all’orizzonte
La trama ricomincia poco dopo i fatti della prima stagione, i protagonisti si sono separati e ora stanno cercando di andare avanti con le loro vite, costruendosi futuri diversi: da una parte abbiamo Egwene al’Vere (Madeleine Madden) e Nynaeve al’Meara (Zoë Robins), entrambe novizie nella Torre Bianca per essere educate a diventare Aes Sedai, dall’altra Rand al’Thor (Josha Stradowski), il Drago, Perrin Aybara (Marcus Rutherford) e Mat Cauthon (Donal Finn, che sostituisce Barney Harris), lontani l’uno dall’altro e intenti a scoprire se stessi e le nuove capacità di cui sono dotati. Nel frattempo Moiraine Damodred (Rosamund Pike) non è più la stessa, ma non è disposta ad arrendersi ed è pronta a tutto pur di sconfiggere il Tenebroso. Con lei c’è sempre il fidato al’Lan Mandragoran (Daniel Henney), che la protegge ma si chiede fino a che punto la donna sia disposta a spingersi per la sua missione…
Il mondo delle Aes Sedai
Per questa nostra recensione de La Ruota del Tempo 2 ci siamo dovuti basare sui primi 4 episodi, che ci hanno permesso solo di grattare la superficie di quello che la serie ha in serbo per noi in questa seconda stagione: il mondo in cui si muovono i protagonisti si fa sempre più ricco e complesso, permettendoci di scoprire nuovi dettagli dell'(enorme) universo fantasy creato dalla mente di Robert Jordan. A colpire fin da subito l’attenzione data a tutto ciò che ruota attorno alle Aes Sedai, che vediamo attraverso gli occhi delle novizie Egwene e Nynaeve. Le due hanno una prospettiva completamente diversa sulla realtà sociale e – politica tutta al femminile – che vige all’interno della Torre Bianca, e grazie a loro ne scopriamo i molteplici segreti.
Un elemento fondamentale di questa seconda stagione resta il contrasto fra maschile e femminile: una storia ambientata in un mondo in cui sono le donne le uniche a poter aver accesso alla magia permette infatti una serie di riflessioni davvero interessanti, anche sulla nostra attualità.
Il numeroso cast
I personaggi in questa seconda stagione si fanno sempre più numerosi, ma la caratterizzazione tanto dei veterani come dei nuovi arrivati resta piuttosto frammentaria: anche in questa nuova tranche di episodi la carne al fuoco è davvero tanta, forse troppa, ed è difficile concentrarsi sullo sviluppo dei singoli ingranaggi della vicenda. Tra i protagonisti restano comunque particolarmente interessanti Moiraine e al’Lan Mandragoran, interpretati da Rosamund Pike e da Daniel Henney, il cui legame nasconde risvolti davvero affascinanti, e le Egwene e Nynaeve di Madeleine Madden e Zoë Robins, che intraprendono un importante percorso di crescita e maturazione.
Tra i pregi della serie resta la grande cura messa nei costumi e nella costruzione delle splendide scenografie, per i quali è stato fatto un grande lavoro di adattamento dai romanzi. Detto questo, però, La Ruota del Tempo resta forse una serie un po’ ostica per lo spettatore che vi si approccia senza aver letto prima i romanzi, proseguiremo comunque nella visione perchè l’opera di Rafe Judkins è un prodotto a suo modo estremamente affascinante, anche grazie alla sua ricchezza e complessità.
La recensione in breve
La Ruota del Tempo torna con una seconda stagione ricca e complessa, che potrebbe scoraggiare lo spettatore meno avvezzo alla saga originale ma che a suo modo affascina e cattura.
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Voto CinemaSerieTV