La serie: L’arte della gioia, 2024. Regia: Valeria Golino. Cast: Tecla Insolia, Valeria Bruni Tedeschi, Jasmine Trinca e Alma Noce. Genere: drammatico. Durata: 60 minuti ca./6 episodi. Dove l’abbiamo visto: In anteprima stampa su Sky.
Trama: La vita di Modesta, giovane siciliana nata in povertà ma capace di affrancarsi e di essere protagonista di una strabiliante scalata sociale.
A chi è consigliato? A tutti coloro che amano le epopee in costume, i drammi familiari, e che apprezzano i personaggi femminili forti e ribelli.
L’arte della gioia, il romanzo pubblicato postumo di Goliarda Sapienza, non è un materiale letterario facile da adattare. E ci siamo approcciati alla visione con la consapevolezza che potevamo restare delusi dall’opera in sei episodi creata da Valeria Golino: non potevamo essere più in errore. La miniserie con Tecla Insolia e Valeria Bruni Tedeschi – presentata al Festival di Cannes in anteprima mondiale, in uscita in sala in due capitoli, poi in sei episodi su Now e Sky – è una piccola perla nel panorama seriale nostrano, una storia unica che grazie ad una regia solida ed ispirata ma soprattutto a una protagonista indimenticabile conquista lo spettatore.
Chi già conosce il capolavoro di Goliarda Sapienza saprà che la sua protagonista, Modesta, è una figura particolarissima: un’antieroina sui generis che attrae e respinge, che fa scelte sbagliate, crudeli, ma che non possiamo che amare per la sua forza interiore, per il suo bisogno di libertà e di indipendenza. Come vedremo in questa recensione de L’arte della gioia, tutte le figure femminili portate sullo schermo da Valeria Golino sono estremamente convincenti e, guidate dalla Modesta della splendida Tecla Insolia, danno vita ad un racconto davvero indimenticabile, passionale e appassionato, ad una fiaba di rinascita e riscatto, in cui il corpo della donna si appropria della propria libertà, a costo di bruciare chiunque si metta sulla sua strada.
La vita incredibile di Modesta
![Una scena de L'arte della gioia (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/coverlg.jpg)
Modesta nasce in assoluta povertà, tra le campagne sperdute dell’entroterra siciliano nel 1900. La sua è una vita senza sbocchi ed aspirazioni, se non fosse per un tragico incidente quando è ancora bambina: dopo una terribile violenza sessuale e la morte della madre e della sorella, Modesta viene accolta in un convento, e lì cresciuta tra le braccia amorevoli di Madre Eleonora (Jasmine Trinca). Tra le due il rapporto si fa sempre più stretto e una volta raggiunta l’adolescenza Modesta inizia a provare per la sua Madre superiora sentimenti che vanno al di là dell’affetto nei confronti di una figura materna. La donna, però, accortasi dei sentimenti della ragazza la rifiuta e la mette da parte, facendola precipitare nella disperazione. Sarà necessario un altro tragico evento per cambiare ancora una volta il corso della vita di Modesta: con la morte improvvisa di Eleonora la giovane verrà catapultato nel mondo nobile da cui la sua mentore proveniva. Nella tenuta di campagna della principessa Brandiforte (Valeria Bruni Tedeschi), Modesta scoprirà un’esistenza nuova, al di là delle mura del convento, e l’amore per Beatrice (Alma Noce), nipote della sua nuova benefattrice.
![Una scena de L'arte della gioia (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/Tecla-Insolia-Alma-Noce-L-Arte-Della-Gioia-foto-di-Paolo-Ciriello-2024-222-2023.jpg)
Nella casa dei Brandiforte Modesta troverà finalmente se stessa e si accaparrerà – con le unghie e con i denti – di quella felicità che ha sempre desiderato, fatta di passione carnale (tanto per Beatrice come per il gabellotto locale, l’affascinante Carmine) e per la conoscenza, tra arte e libri. La ragazza si renderà presto conto che tornare in convento è ormai impensabile, dovrà quindi elaborare un piano per rendersi indispensabile alla principessa, e guadagnarsi un posto nei ranghi della sua famiglia.
Una protagonista unica nel suo genere
![Una scena de L'arte della gioia (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/LArte-della-Gioia.jpg)
Al centro di questa storia troviamo un personaggio incredibile, un’antieroina come poche se ne erano viste sullo schermo fino ad ora: una giovane donna piena di lati oscuri, appassionata e passionale, desiderosa di libertà ed emancipazione e pronta a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Si tratta come dicevamo di un personaggio a suo modo respingente ma che non possiamo fare a meno di amare, capace di affascinarci e di trascinarci nelle straordinarie cronache della sua vita, una creatura dagli istinti animaleschi che seduce, viene sedotta, ma non permette a nessuno di prendere il controllo della sua esistenza. Modesta è manipolatrice, ingannevole, ambiziosa, non si pone limiti (nemmeno l’omicidio) per ottenere quello status sociale che tanto agogna e la “gioia” che vi è necessariamente legata.
![Una scena de L'arte della gioia (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/ANSA-Golino-la-mia-scabrosa-e-libera-Arte-della-gioia_77829677-scaled-1.jpg)
Il lato più interessante, ed in qualche modo inedito, di Modesta è la sua sessualità, che viene rappresentata con una libertà inaspettata, considerando che è un personaggio che viene nei primi del Novecento (scritto, da una donna, solo qualche decennio più tardi). Seppur inaugurata da un trauma terribile quando era ancora una bambina, la sessualità della protagonista è sempre aperta e giocosa: Modesta non si pone limiti nella ricerca del suo piacere, non si vergogna del proprio corpo e rifugge la rigidità e la chiusura che le viene imposta prima in convento poi al di fuori, nel “mondo reale”.
Modesta ha passato – e ha fatto – delle cose terribili nel corso della sua vita, ma riesce comunque a vedere il bello in quello che la circonda, anche in chi la società considera dei “mostri”, come il figlio ripudiato della principessa, Ippolito. Sotto tutti i suoi inganni, il feroce egoismo e la manipolazione, si nasconde un animo luminoso, un’intelligenza brillante, una donna che – come spettatori – non possiamo fare a meno di apprezzare.
Le donne di Valeria Golino
![Una scena de L'arte della gioia (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/ANSA-Golino-la-mia-scabrosa-e-libera-Arte-della-gioia_77829748-scaled-1.jpg)
Modesta non è l’unico personaggio femminile affascinante portato sullo schermo da Valeria Golino: Eleonora e Beatrice sono due angeli seducenti, pieni di debolezze e proprio per questo capaci di attrarre inevitabilmente Modesta, che li ama apertamente e vuole prendersene cura. Il personaggio “secondario” che più resta impresso, però, è la Principessa Brandiforte di Valeria Bruni Tedeschi: svampita, volubile, crudele, al contempo generosa ma egocentrica ed egoista, una donna sfaccettatissima, tanto odiosa quanto adorabile, che sembra essere stata scritta apposta per l’attrice de La pazza gioia.
![Una scena de L'arte della gioia (fonte: Sky)](https://cinemaserietv.it/wp-content/uploads/2024/05/ANSA-Golino-la-mia-scabrosa-e-libera-Arte-della-gioia_77829744-scaled-1.jpg)
Lo stile elegante di regia di Valeria Golino si adatta perfettamente a questa storia, che arricchisce di splendide sequenze oniriche, di visioni, creando composizioni che sono quasi opere d’arte. La delicatezza e l’intrinseca bellezza di certe scene si contrappone all’orrore di altri momenti, e Golino non si ritrae di fronte a nulla: incesto, violenze, omicidi. Il suo sguardo è neutrale e racconta ogni aspetto della vita di Modesta con la stessa sincerità e cura. La regista si affida alla fotografia di Fabio Cianchetti, al montaggio di Giogiò Franchini, alle scenografie di Luca Merlini, ai costumi di Maria Rita Barbera, alle musiche di Tóti Guðnason e alla co-regia di Nicolangelo Gelormini, che insieme a lei danno vita ad un progetto che, lo ribadiamo, è davvero unico nel panorama seriale italiano.
La storia raccontata in sei episodi da Valeria Golino copre solo una parte del libro di Goliarda Sapienza, e noi non vediamo l’ora di proseguire, di scoprire che cosa ha in serbo il futuro per Modesta, uno dei personaggi femminili più interessanti e complessi mai incontrati – per lo meno qui da noi – sul piccolo schermo.
La recensione in breve
L'arte della gioia è un unicum nel panorama seriale nostrano perchè racconta un personaggio femminile come pochi se ne erano visti (sopratutto qui da noi). La sapiente regia di Valeria Golino e le ottime interpreti, sopratutto Tecla Insolia, ne fanno un prodotto imperdibile.
Pro
- La sapiente regia di Valeria Golino
- La splendida protagonista Tecla Isolia...
- ...e tutti gli altri affascinanti personaggi femminili
- La rappresentazione della sessualità libera di Modesta
Contro
- La parte centrale ha alcuni momenti dal ritmo forse un po' troppo lento
- Sei episodi sono troppo pochi!
-
Voto CinemaSerieTV.it