La serie: L’imperatrice, del 2022. Regia di: Katrin Gebbe, Florian Cossen. Cast: Devrim Lingnau, Philip Froissant, Svenja Jung, Rauand Taleb, Almila Bagriacik, Melika Foroutan e Johannes Nussbaum.
Genere: Drammatico Durata 60 minuti ca./ 6 episodi Dove lo abbiamo visto: in anteprima stampa su Netflix, in lingua originale.
Trama: La giovane Elisabeth, detta Sisi, è uno spirito libero che non vuole sottostare alle restrizioni che le impone la sua classe sociale. L’amore per l’imperatore d’Austria Franz Joseph, però, la porta alla corte viennese, dove le regole dettate dall’arciduchessa Sophie la fanno sentire sempre più in gabbia. Fuori da palazzo, poi, una rivoluzione popolare e la guerra con la Russia minacciano ancora di più la sua felicità.
Ci sono figure storiche che hanno sempre emanato un fascino particolare, che vengono ricordate a prescindere che si sia o meno appassionati dello studio del passato. Tale popolarità è in parte dovuta a come sono state rappresentate al cinema e in televisione, a come film e serie tv ne abbiano raccontato la vita, a volte romanzandola e rendendola intrigante e appassionante per il pubblico di tutto il mondo. Tra queste personalità, Elisabeth di Baviera, detta anche Sissi o più correttamente Sisi, è stata al centro di numerosissimi prodotti di intrattenimento, tra cui forse il più famoso e conosciuto è quello con protagonista Romi Schneider. Quella che si apre con La principessa Sissi, del 1955, è una trilogia in cui la storia della giovane imperatrice d’Austria viene trasformata in una favola a lieto fine, in cui il matrimonio con l’allora imperatore, interpretato da un sempre sorridente Karlheinz Böhm, viene raccontato come un amore indistruttibile e senza tempo, anche di fronte alla rigidità delle regole della corte viennese e della severa arciduchessa Sofia. Non proprio quella che fu la realtà, se si conosce un minimo della vita di questa sfortunata nobildonna bavarese.
Come vedremo in questa recensione de L’imperatrice, la nuova serie Netflix tedesca dedicata proprio a Elisabeth, vuole invece mettere in luce i lati più oscuri della sua ascesa al trono. L’amore per Franz Joseph (qui decisamente meno sorridente e ben più meditabondo), resta travolgente e in questo caso particolarmente passionale, ma i problemi del primo periodo a corte per la coppia sono davvero numerosi. Il tentativo di ricercare una maggiore attinenza storica è evidente – è cosa nota che Elisabeth, una volta diventata imperatrice, ebbe una vita particolarmente difficile, che la portò addirittura a numerosi problemi di salute -, ma non si rinuncia a romanzare la vicenda, inserendo una serie di intrighi e di personaggi pensati proprio per movimentare la situazione e portare scompiglio, cercando di renderla ancor più appetibile al pubblico di oggi.
La trama: dalla Baviera a Vienna
Sisi (Devrim Lingnau) è una giovane nobildonna che rifugge le regole imposte alla sua classe e rifiuta tutti i pretendenti che sua madre gli presenta davanti. Preferisce correre nei boschi con il suo cavallo, girare scalza e scrivere poesie. La madre, che arriva addirittura a minacciare di farla internare per le sue follie, decide, per tenerla meglio sotto controllo, di portarla in una delle residenze estive della corte austriaca: lì sua sorella verrà chiesta in sposa dal giovane imperatore, dopo che le loro due madri (che sono sorelle) hanno pianificato il matrimonio. Le cose non vanno secondo i piani e Franz Joseph (Philip Froissant) si innamora a prima vista dell’anticonformista Elisabeth, e ne chiede la mano nello sconcerto generale.
Da questo momento la vita della giovane donna cambia radicalmente, arrivata a Vienna in occasione del matrimonio sarà subito risucchiata nella frenesia e nelle rigidissime regole di corte, gestita con pugno di ferro dall’arciduchessa Sofia, la madre di Franz. Lo spirito libero di Elisabeth si sente fin da subito soffocato in giornate ripetitive e monotone, in cui l’unico valore che le viene dato dai suoi pari è quello di madre del futuro erede al trono. Unico barlume di gioia l’amore per Franz, profondo e passionale, che però viene comunque messo costantemente alla prova dalle macchinazioni della corte. Attorno alla coppia reale si consumano intrighi, e un popolo scontento si raduna rivoltoso alle porte del palazzo; come se non bastasse, poi, una guerra con la Russia sembra essere inevitabile.
Una sceneggiatura altalenante
Dalle poche premesse che vi abbiamo dato della trama, è chiaro come L’imperatrice, in soli sei episodi, metta molta carne al fuoco, rendendo il primo periodo a Vienna di Elisabeth carico di eventi e di criticità. Detto questo, però, più la storia procede più si fanno evidenti alcuni problemi di ritmo nella sceneggiatura: certi momenti sembrano un po’ affrettati, raccontati con troppa superficialità, altri al contrario risultano esageratamente trascinati, allontanando così lo spettatore dalla narrazione.
La scelta di interrompere la vicenda quasi in medias res, poi, non ci ha convinto particolarmente: l’impressione – anche se è chiara la volontà di strutturare la serie su più stagioni – è infatti che l’arco narrativo di alcuni personaggi – anche di quelli principali! – non abbia trovato la giusta conclusione.
Atmosfere cupe e oscure
È evidente fin da subito che ci troviamo in territori molto lontani da quelli fiabeschi di altri rifacimenti della storia di Elisabeth; qui l’atmosfera è fin da subito molto cupa, in certi casi quasi tetra, come se lasciasse presagire che – anche se la giovane donna sta vivendo momenti felici con il suo novello sposo – il suo futuro è tutt’altro che roseo. Tolti quindi gli intrighi e gli intrecci pensati per rendere la storia più accattivante agli occhi dello spettatore di oggi, quello che resta è un ritratto crudo e realistico della vita di una nobildonna dell’epoca, racchiusa tra regole e costrizioni e il cui unico valore dipendeva dalla sua capacità di fare figli.
La storia di Elisabeth si carica di un forte senso di tragedia e, anche se in soli sei episodi quello che della sua vita viene raccontato è molto limitato, già si può presagire il futuro amaro che attende la protagonista. Anche se Franz Jospeh ed Elisabeth sono uniti da un forte sentimento, infatti, il mondo in cui vivono non gli permetterà mai di viverlo come vorrebbero.
Il cast guidato dalla sua protagonista
La giovane Devrim Lingnau, che interpreta Elisabeth, è molto brava nel trasmettere le diverse anime che convivono nel suo personaggio. Lo spirito libero che vorrebbe poter decidere come vivere la sua vita, la bambina immatura scontenta di come stanno andando le cose e la donna innamorata, che vorrebbe anche rientrare nelle aspettative che gli altri hanno per lei. Il ritratto che fa della sua imperatrice è multiforme e sfaccettato, e proprio per questo a tratti particolarmente affascinante.
Il cast di contorno finisce per essere messo un po’ in ombra da Lignau, ma spiccano comunque l’arciduchessa Sophie di Melika Foroutan, Maximilian, il fratello dell’imperatore, interpretato da Johannes Nussbaum, e Almila Bagriacik, una giovane cospiratrice che si introduce a corte nei panni della duchessa Leontine Von Apafi. Interessante le sottotrame di Maximilian e Leontine, da una parte un secondo figlio scontento che vorrebbe finalmente primeggiare e che comincia a provare qualcosa proprio per chi gli è proibito, dall’altra una rivoluzionaria guidata dal bisogno di aiutare il suo popolo, ma che si lega pian piano proprio al suo nemico.
Costumi e ambientazioni davvero curati
Tra i pregi indiscussi de L’imperatrice ci sono le ambientazioni e i costumi, che incantano per come sono curati nel minimo dettaglio. Anche in questo caso – soprattutto per quanto riguarda i costumi – c’è da una parte un certo interesse per la ricostruzione storica, dall’altra il gusto moderno arricchisce le linee dell’epoca, dando spazio a tagli, pizzi, trasparenze che forse non avremmo trovato nella rigida corte viennese.
Mettendo da parte la fedeltà storica, però, L’imperatrice è un vero piacere per gli occhi: non solo gli abiti, ma anche le sfarzose location, confermano come dietro a questa serie ci sia stato uno sforzo produttivo imponente, che ha dato vita sullo schermo a una realtà ricca, grandiosa e appariscente, capace di trasportare lo spettatore in un mondo e in un tempo lontano.
La recensione in breve
L'imperatrice è una serie interessante e coinvolgente, che da una parte cerca accuratezza storica, dall'altra si adatta al gusto del pubblico contemporaneo. Convincente la protagonista e davvero impressionanti costumi e ambientazioni, peccato per alcuni problemi di ritmo soprattutto negli episodi centrali.
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