La serie: Ni una más, 2024. Creata da: José Manuel Lorenzo e Miguel Sáez Carral. Genere: Drammatico. Cast: Nicole Wallace, Clara Galle, Aïcha Villaverde, Teresa de Mera. Durata: 8 episodi/50 minuti circa. Dove l’abbiamo vista: Su Netflix.
Trama: Alma una notte subisce un abuso, questo la porterà, insieme alle sue amiche, a combattere per tutte le ragazze che come loro hanno subito una qualche forma di violenza.
A chi è consigliato? Il target ideale di questa storia sono proprio le giovani donne, a cui si rivolge direttamente. A chi apprezza i teendrama con qualcosa in più da dire.
Al centro di Ni una más, nuova serie TV Netflix tratta dal romanzo di Miguel Sáez Carral, troviamo una riflessione sul consenso, in tutte le sue forme. Negli otto episodi che la compongono, come vedremo in questa recensione di Ni una más, la serie esplora una vastità di situazione che portano un gruppo di amiche, e altre loro coetanee adolescenti, a subire dinamiche di abuso. Creata da José Manuel Lorenzo e dallo stesso Sáez Carral, questa serie è un ricchissimo documento sulla vita delle giovani donne di oggi, e racconta tutte quelle situazioni in cui si trovano per sbaglio, o vengono spinte a trovarsi, che le trasformano in vittime di una società che non le difende mai abbastanza. La protagonista, Alma, attraverserà un lungo percorso interiore che la porterà a trovare se stessa e a combattere per tutte le forme di abuso che lei, le sue amiche e le sue compagne di scuola hanno subito e continuano a subire.
Alma e le sue amiche
Al centro di questa storia troviamo Alma Vaez (Nicole Wallace), una diciassettenne che ha quasi finito il liceo. Dopo una festa con la sua migliore amica la ragazza subisce una violenza, e riesce a parlarne solo dopo mesi di silenzio. Anche le sue amiche stanno passando situazioni difficili: c’è Greta (Clara Galle), innamorata di una donna molto più grande di lei con cui fatica a costruire una relazione normale, Nata (Aïcha Villaverde), imprigionata in un tossico tira e molla con il primo fidanzata che finirà per metterla in situazioni pericolose, ed infine Berta (Teresa de Mera), che dopo una serie di terribili abusi sessuali ha avuto un crollo mentale ed ha tentato il suicidio più volte.
Alma, l’unica a sapere di quanto accaduto a Berta, deciderà di aprire un profilo Instagram anonimo con lo scopo di aiutare tutte quelle donne che hanno subito violenze simili, cercando al contempo di smascherare l’uomo che ha fatto del male alla sua amica: un professore del liceo che frequenta.
Una riflessione sul mondo delle donne
Ni una más, come vi anticipavamo inizialmente è una riflessione molto ben riuscita sul consenso e sull’abuso, ed è capace di rappresentare in maniera estremamente efficace la vita delle giovani donne di oggi nella società in cui viviamo, e tutte le forme di micro e macro aggressioni che sono costrette a subire. Pur partendo dalle premesse del tipico teendrama, e non abbandonandone mai del tutto i “topoi”, lo show di José Manuel Lorenzo e Miguel Sáez Carral è estremamente ambizioso, e cerca di ergersi quasi a narrazione universale della condizione femminile.
Tale ambizione però porta nella sceneggiatura diversi problemi di ritmo: tutta la prima parte della serie, che deve imbastire la narrazione per ciò che verrà dopo non è coinvolgente come la seconda, e potrebbe scoraggiare lo spettatore nella visione. Inoltre la serie è veramente troppo ricca di tematiche ed elementi e, a volte, sembra che anche 8 episodi non siano sufficienti per esplorarli tutti a dovere. Forse sarebbe stato meglio concentrarsi su pochi filoni narrativi principali ed esplorarli al meglio. La conclusione, però, funziona estremamente bene e vale la pena tenere duro anche nei momenti forse un po’ meno interessanti per arrivare alla commovente risoluzione finale.
Quattro meravigliose protagoniste
Detto questo, però, il vero pregio di questo prodotto Netflix sono le sue giovani protagoniste: piene di carisma e davvero convincenti nei ruoli catturano e trascinano chi guarda nelle loro storie. In particolare il duo formato da Alma e Greta, interpretate da Nicole Wallace e Clara Galle da vita ad un amicizia tenera e sincera, estremamente “vera” e convincente.
Anche le storie di Nata e Berta, rispettivamente Aïcha Villaverde e Teresa de Mera, ci hanno profondamente toccate, due facce estremamente reali e dolorose dell’esperienza femminile. Sopratutto quella di Nata, “intrappolata” in una relazione che non fa per lei ma da cui non riesce ad uscire (anche sotto pressione della madre) risulta, nello sua semplicità, così familiare da toccare nel profondo lo spettatore.
In definitiva Ni una más è una serie che non possiamo che consigliarvi, anche al netto di quei difetti che vi abbiamo precedentemente evidenziato. Questa è una di quelle storie che devono essere raccontate e che sono capaci di innescare profonde e necessarie riflessioni sul mondo in cui viviamo e su cosa dobbiamo lottare per cambiare.
La recensione in breve
Ni una más è una serie tv ben realizzata che riflette sul consenso e sulle forme di abuso subite dalle donne. Peccato per i troppi temi che vi vengono inseriti e per una prima parte con qualche evidente problema di ritmo. Ottime le quattro protagoniste.
Pro
- La delicatezza con cui vengono trattati certi temi
- Le quattro splendide protagoniste
- La trama ben sviluppata
Contro
- I primi quattro episodi hanno evidenti problemi di ritmo
- Le tematiche che si vogliono esplorare sono troppe
- Voto CinemaSerieTV