La serie: Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, 2023. Creata da: Rick Riordan e Jonathan E. Steinberg. Cast: Walker Scobell, Leah Sava Jeffries, Aryan Simhadri.
Genere: Azione, fantasy, avventura. Durata: 60 minuti ca. / 8 episodi. Dove l’abbiamo visto: in anteprima stampa su Disney+, in lingua originale.
Trama: Il giovane Percy scopre di essere un semidio, figlio di una divinità dell’Olimpo. Con la sua nuova identità arrivano anche inaspettati problemi: qualcuno lo ha accusato di aver rubato un oggetto di grande valore. Per scagionarsi (e per trovare il vero colpevole) Percy e due amici, il fauno Grover e la figlia di Atena Annabeth, partiranno per un’incredibile avventura…
Dopo due adattamenti non particolarmente apprezzati dalla critica, torna ad essere trasposta la famosissima saga di romanzi di Rick Riordan, amata in particolare da adolescenti e preadolescenti. Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo arriva su Disney+ in una prima stagione di 8 episodi e, a differenza dei due film realizzati rispettivamente nel 2010 e nel 2013, qui il target di riferimento è chiarissimo: la serie ideata dallo stesso Riordan insieme a Jonathan E. Steinberg è pensata per un giovane, a cui vuole trasmettere in tutto e per tutto il senso di magia e di avventura evocato dai romanzi. Se nei lungometraggi gli attori protagonisti erano già maggiorenni (e si era anche spostata in avanti l’età dei personaggi), ed il tono generale era un po’ più matura, gli interpreti scelti per la serie TV sono essi stessi dei preadolescenti e si ha ben in mente il proprio pubblico di rifermento.
La scelta di ritrovare un tono più fanciullesco a nostro parere funziona e, come vedremo in questa recensione di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, il nuovo adattamento, al netto di un ritmo a tratti un po’ zoppicante e di una CGI che lascia un po’ a desiderare, ci trascina in un viaggio fantastico tra creature mitologiche, magia e amicizia profonda: il romanzo di formazione del giovane Percy è il prodotto televisivo perfetto da gustarsi in famiglia, accompagnando nella visione giovani e giovanissimi.
Illustri genitori
Il giovane Percy (Walker Scobell) è un timido ragazzino newyorkese con problemi ad inserirsi tra i suoi coetanei, come se non bastasse soffre di dislessia e per questo non va bene a scuola. Fin sa quando è bambino è poi perseguitato da strane visioni: il suo mondo è popolato da creature mitiche – centauri, minotauri, furie… – che nessun altro può vedere e che lo hanno portato ad interfacciarsi, in più occasioni, con gli psicologi scolastici. Gli unici ad essergli vicini sono sua madre Sally (Virginia Kull) e il suo migliore amico Grover (Aryan Simhadri), che sembra condividere il suo interesse per la mitologia e per gli esseri che la popolano. Le cose prenderanno una piega inaspettata durante una gita in un museo: quando una bulletta che prende sempre di mira Grover e Percy viene spinta in una fontana da quest’ultimo (o meglio, da una forza invisibile da lui scatenata), la professoressa Dodds si trasforma improvvisamente in un orribile mostro alato. Nessuno sembra notare il suo nuovo aspetto, e lei ha puntato proprio Percy, che riesce a salvarsi solo grazie ad una penna regalatagli poco prima dal professor Brunner, trasformatasi in una spada.
Da un momento come questo è impossibile tornare indietro, e lo sa anche Sally, che appena scoperto quanto accaduto porta il figlio lontano dalla città, in una casetta di fronte alla spiaggia. Lì, racconta la donna, è dove tanti anni prima ha conosciuto il padre di Percy, non un uomo normale ma un dio dell’Olimpo, di cui si è presto innamorata. Al duo si unisce poi anche Grover, che scopriamo essere un fauno, il guardiano di Percy: il protagonista è infatti un semidio, e per questo certe forze malvagie, ora che la sua vera identità ed i suoi poteri stanno venendo alla luce, sono alle sue calcagna. Forze che non tarderanno ad arrivare, infatti il trio è costretto a sfuggire agli attacchi di un terribile minotauro. L’unica speranza di salvezza è quella di raggiungere Campo Mezzosangue, il rifugio di tutti i semidei. Non tutti arriveranno sani e salvi alla metà: Sally diviene infatti preda dell’orribile creatura, che la fa sparire in una nube di fumo. In poche ore Percy si ritrova orfano e costretto ad iniziare una vita completamente nuova, insieme a ragazzi che come lui sono figli di divinità: a Campo Mezzosangue il ragazzo si farà per la prima volta in vita sua dei nuovi amici e scoprirà che il destino che lo attende è decisamente più grande di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Scoprire l’identità di suo padre, infatti, avrà un prezzo salatissimo e lo obbligherà a mettersi nuovamente in viaggio, per portare a termine una missione più pericolosa che mai…
Una viaggio straordinario
Come vi anticipavamo in apertura, Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo funziona particolarmente bene per il suo target di riferimento, ossia adolescenti e preadolescenti. Lo spettatore viene trascinato in una straordinaria avventura in cui man mano che si procede vengono scoperte nuove figure mitologiche: sempre più protagonisti del mito greco fanno il loro ingresso in scena e le loro storie si intrecciano a quelle di Percy. Chi guarda non può che restare affascinato da come questi personaggi, ora parte del mondo moderno in cui viviamo, si sono adattati al cambiamento del tempo pur mantenendo le loro caratteristiche più peculiari: nel corso dei primi quattro episodi (quelli che abbiamo visto in anteprima) incontriamo, oltre alle furie e al minotauro, Medusa, Echidna la madre dei mostri, Dioniso ed Hermes (interpretato da un divertente e divertito Lin Manuel Miranda).
La storia si dipana (quasi sempre) con il giusto ritmo, e lo spettatore viene coinvolto sempre di più nella trama, desideroso di scoprire sempre più personaggi magici e straordinari: le storie create attorno alle creature mitologiche incontrate da Percy e dai suoi amici sono interessanti e “moderne”, in particolare ci ha colpito la rivisitazione del personaggio di Medusa, figura tradita dalle divinità – ritenuta colpevole invece che vittima, che cosa c’è di più attuale di questo? – ed assetata di vendetta.
La costruzione dei personaggi
Colpisce anche l’attenta caratterizzazione dei tre giovani protagonisti, e qui ha giocato un ruolo piuttosto importante la presenza dello stesso Riordan come co-creatore della serie. Fin da subito la serie mette in luci pregi e difetti dei tre personaggi principali, non elevandoli mai ad “eroi senza macchina e senza paura” ma anzi prendendosi il giusto tempo per delinearli nel dettaglio. Il protagonista è un dodicenne pieno di paure, coraggioso sì quando serve ma decisamente poco avvezzo al mondo di pericoli in cui è stato improvvisamente gettato, e quindi decisamente poco disposto a gettarsi a capofitto in avventure particolarmente pericolose.
Se Percy è una sorta di Harry Potter, Grover e Annabeth (la figlia della Dea Atena interpretata da Leah Sava Jeffries) sono i suoi Ron ed Hermione, soprattutto quest’ultima si fa sempre più interessante man mano che la storia procede: intelligente ed orgogliosa quanto la madre, abilissima in battaglia e capace di tirare gli altri due sempre fuori dai guai, insieme a Percy comprenderà che per raggiungere i propri obiettivi non è importante solo la mente ma anche il cuore.
La recensione in breve
Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo è un ottimo adattamento della saga di romanzi creata da Rick Riordan, perfetta per il target per cui è pensata. I personaggi sono ben costruiti e il cast è convincente.
- Il voto di CinemaSerieTv