La serie: Ragazze elettriche, 2023. Creata da: Raelle Tucker, Sarah Quintrell e Naomi Alderman. Cast: Toni Collette, John Leguizamo, Halle Bush, Ria Zmitrowicz, Auli’i Cravalho, Zka Cvka Cvana, Toheeb Jimoh. Genere: Distopico, drammatico. Durata: 10 episodi/50 minuti circa. Dove l’abbiamo visto: Su Prime Video, in anteprima stampa.
Trama: Molte donne iniziano a sviluppare un particolare potere, possono creare elettricità e diffonderla dalle mani. Quello femminile diventa quindi improvvisamente il sesso forte. Come cambierà il mondo dopo questo straordinario balzo evolutivo?
Che cosa accadrebbe se, all’improvviso, l’intera popolazione femminile della Terra sviluppasse la capacità di produrre onde elettriche dalle mani? Come cambierebbe il mondo se le donne diventassero il sesso forte? Come verrebbe rinegoziato il potere? È da questo spunto che prende il via Ragazze elettriche (The Power), la serie tv Prime Video tratta dal romanzo best seller Ragazze Elettriche, scritto da Naomi Alderman: una storia corale che, seguendo tante donne diverse, esplora come questa improvvisa inversione di marcia cambierebbe la Storia.
Come vedremo in questa recensione di Ragazze elettriche (The Power), la serie creata da Raelle Tucker, Sarah Quintrell e dalla stessa Alderman, non si discosta dal percorso tracciato dal romanzo e prende il suo tempo per introdurre le diverse sottotrame e i numerosissimi personaggi. I primi tre episodi che abbiamo visto in anteprima, e che arriveranno su Prime Video il 31 marzo per poi continuare settimanalmente, fungono infatti da perfetta introduzione per quello che verrà, tratteggiando in maniera precisa tanto le storie delle protagoniste, tutte così diverse l’una dall’altra, come l’impatto iniziale che un balzo evolutivo (perché è di questo che si tratta, niente di sovrannaturale insomma) di questo tipo potrebbe avere sulle società di oggi. A rendere The Power così interessante è proprio il suo essere così “internazionale”: ci spostiamo da un paese all’altro, da una realtà socio culturale all’altra. Se infatti in certi luoghi il cambiamento sarà digerito con lentezza, in maniera quasi più “silenziosa” ma non per questo meno radicale, in altri paesi scoppieranno violente rivoluzioni.
La trama: la scossa del cambiamento
The Power segue, come vi anticipavamo, tante storie diverse. C’è Margot Cleary-Lopez (Toni Collette), un sindaco che aspira ad una scintillante carriera politica, appoggiata dal marito perfetto Rob (John Leguizamo) ma che non riesce a sistemare il rapporto con la sua figlia maggiore, Jos (Auli’i Cravalho), da cui si è da tempo allontanata. Conosciamo poi Allie (Halle Bush), ragazza in affidamento a quella che sembra la famiglia perfetta, peccato che il padre le faccia sistematicamente violenza. Dagli Stati Uniti ci spostiamo prima in Inghilterra, dove Roxy (Ria Zmitrowicz) sta cercando di farsi rispettare dal padre, un boss della criminalità organizzata londinese; poi nello stato immaginario di Carpathia, dove c’è Tatiana Moskalev (Zka Cvka Cvana), un’ex ginnasta ora sposata con il dittatore locale; infine in Nigeria, dove il giovane Tunde (Toheeb Jimoh), aspirante giornalista, segue il caso di alcune donne che stanno misteriosamente sviluppando dei poteri.
Come queste ragazze, che si incontrano in segreto per condividere la loro esperienza, anche quelle che abbiamo precedentemente incontrato iniziano a produrre energia elettrica dalle mani, prima piccole scintille poi scosse sempre più forti. Si tratta soprattutto delle più giovani, che una dopo l’altra si ritrovano con questa capacità inaspettata e pian piano imparano a controllarla. Addirittura sembra che il loro potere sia “contagioso”, che possa essere attivato con il contatto fisico: si tratta di un balzo evolutivo in avanti, le donne infatti hanno sviluppato un nuovo organo capace di creare elettricità, un organo che inizia a funzionare sia in maniera spontanea che con l'”aiuto” di qualcun altro.
Dagli Usa al resto del mondo
La forza di Ragazze elettriche (The Power), tanto per la serie TV quanto era stato per il romanzo, sta proprio nel suo essere a così ampio respiro. Si tratta di un racconto corale che si sposta da un punto all’altro del pianeta, prendendosi il suo tempo per analizzare che cosa accadrebbe in diversi tipi di società: abbiamo l’Occidente “civilizzato”, in cui l’oppressione femminile è ancora evidente nelle radicate dinamiche di potere tra uomini e donne, poi passiamo a quei luoghi del pianeta dove la violenza nei confronti del “sesso debole” è all’ordine del giorno, e dove il ribaltamento dei ruoli verrà accompagnato da furiose rivoluzioni.
Che impatto può avere un cambiamento di questo tipo? Ragazze elettriche ci accompagna alla scoperta di un mondo in cui quella che è da sempre stata la percezione condivise delle differenze tra uomini e donne viene improvvisamente meno.
I primi tre episodi sono fondamentali per gettare le basi di quello che verrà, ci permettono di conoscere i personaggi e le diverse storie che li vedono protagonisti, vedendo come situazioni di partenza così diverse evolveranno dopo la scoperta di un potere comune.
Il cast: da Toni Collette a Ria Zmitrowicz
Le scelte di cast della serie ci sono sembrate, almeno dalla visione dei primi tre episodi, davvero perfette per dare vita sul piccolo schermo a questa storia. In particolare ci hanno colpito le interpretazioni di Toni Collette nel ruolo di una donna divisa tra carriera e famiglia, costretta a sottostare alle preferenze dell’elettorato (mai troppo sicura di sé, perché potrebbe intimidire, né troppo sottomessa; mai vestita troppo bene perché potrebbe sembrare snob, ma nemmeno trascurata, perché così sarebbe considerata inaffidabile…) e a non seguire la figlia adolescente Jos, con cui si sta inevitabilmente deteriorando il rapporto. C’è poi Ria Zmitrowicz, nel ruolo della figlia illegittima di un boss, l’unica femmina, che vorrebbe solo rendere orgoglioso un padre il cui unico linguaggio è quello della violenza. Eterea e affascinante è poi Halle Bush, che da una situazione estremamente difficile riesce a prendere in mano la sua vita, intraprendendo un percorso spirituale assolutamente inaspettato…
Non deludono nemmeno le controparti maschili, in particolare Toheeb Jimoh (che abbiamo amato in Ted Lasso) e John Leguizamo, anche se come è logico immaginare in una storia di questo tipo risultano un po’ marginali rispetto alle protagoniste. Col tempo è chiaro che anche loro ricopriranno un ruolo più definito ed importante nella serie, perché in un mondo in cui avviene un così radicale ribaltamento dei ruoli è necessario anche un punto di vista maschile.
Ragazze elettriche si prospetta un viaggio davvero interessante e non vediamo l’ora di assistere a come si evolverà la storia nei prossimi episodi: per ora si è trattato di una visione affascinante capace di porre ottime basi, tutto dipende però da come gli autori porteranno avanti una trama che si fa sempre più complessa e articolata.
La recensione in breve
Ragazze Elettriche è la trasposizione del bestseller di Naomi Alderman, una storia particolarmente intrigante che immagina un mondo in cui le donne diventano il sesso forte. Un cast corale perfetto, guidato da Toni Collette, per dare vita al racconto della Alderman.
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